Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 31 marzo 2009

La saga delle Nomination

L’ultimo che ha sparato la “minchiata” chiuda la porta. Se non si stesse per rasentare la tragicomicità ci sarebbe da piangere. La sparata proviene dall’eterno immarcescibile pendolino della politica trapanese, l’ultrasettantenne on. Vincenzino Culicchia. L’ex, ( ma non troppo ex ) sindaco partannese, vice Presidente della provincia di Trapani , nonché coordinatore del MPA Provinciale, non finisce di stupire, e credendo di dare un suo disinteressato contributo alla politica Mazarese, accortosi che il suo movimento, nella città marinara, è sbrindellato e privo di elementi di un certo pregio rappresentativo, con un coupe de teatre, degno del grande Harry Houdini, tira dal suo cilindro nientepopodimenoche il magistrato mazarese Massimo Russo, attuale assessore regionale alla sanità. Chi meglio di un magistrato tanto stimato, con un pedigree di tutto rispetto, può riportare Mazara nei percorsi della legalità, avrà sicuramente pensato il buon Vincenzino, dopo i noti fatti legati alla ”operazione Eolo”. Chi avrà il coraggio di contrapporsi ad una simile candidatura? Con una destra così spaccata, con una probabile lotta fratricida all’interno del PDL che rischierebbe di far vincere il cartello di sinistra, solo una figura di prestigio e di grande capacità politica riuscirebbe a cougulare attorno a se consensi e obbligare gli altri candidati a fare un passo indietro. A questa strambalata uscita si associano immediatamente gli gnomi del variegato mondo della inconsistente casa dei moderati che erano alla ricerca di una casa in cui alloggiare e di un elfo da candidare. Non potendolo trovare provano entusiasticamente a salire anche loro, seppur con un certo affanno, nel carro del gigante belicino. Non è con questo teatrino fatto di estemporanei canovacci che si costruisce la politica in una città in preda alla fobia politica. Come si possa avere la pretesa di ridare fiducia alla politica candidando l’emblema dell’antipolitica rimane ancora imperscrutabile. Al di là della sua statura indiscussa di magistrato, Massimo Russo rimane un simbolo dell’antipolitica, basta ricordare la polemica scaturita dopo la sua circolare inviata ai dirigenti del suo assessorato di non avere contatto con i politici. Quello che appare ancora più sconcertante è la Nomination che ancora una volta viene calata su questa città da soggetti esterni alla vita e agli interessi della comunità mazarese. Tale nominatition, se non è stata concordata con il diretto interessato, appare quanto meno scortese nei confronti del magistrato e soprattutto nei riguardi di coloro i quali , all’interno dello stesso MPA, si aspettavano scelte più in sintonia con la politica locale, alla luce delle aspettative di coloro che dai vertici del partito di Lombardo aspettavano segnali di condivisione e una sorta di investitura politica. Non credo che il desiderio dell’allievo prediletto di Borsellino sia quello di abbandonare la magistratura e aspirare alla carica di primo cittadino della sua Città, né tanto meno che Il Dott. Russo gradisca una simile investitura proprio dall’on. Vincenzo Culicchia. Speriamo che si incominci a parlare di politica in termini seri. Dopo l’ultima minchiata, qualcuno chiuda la porta, per favore.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Secondo me la situazione è un pò più semplice. Russo in regione è appeso ad un filo per essere soppiantato alla carica di assessore e Culicchia, sostenitore della sua decadenza, vuole trovare tutti i modi per accelerare il processo...