Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 31 maggio 2010

Stati generali della cultura







La convocazione degli Stati Generali della Cultura è rivolta ad avviare un momento di confronto e di riflessione nella città di Mazara del Vallo con tutti coloro che sono interessati alla Cultura e al ruolo che essa svolge nella vita della comunità cittadina senza trascurare la sua proiezione anche nella sfera dello sviluppo economico.
L’orientamento principale dell’iniziativa che vogliamo proporre alla città è il coinvolgimento sia di coloro che da tempo si dedicano ai problemi artistico-culturali sia di coloro che, anche se non direttamente impegnati nel campo delle arti e della cultura, sono interessati alla crescita e al miglioramento della qualità della vita.
Si tratta di soggetti che appartengono ai settori più diversi del tessuto sociale e del mondo del lavoro.

Con questi intendimenti abbiamo immaginato un percorso che si pone i seguenti obiettivi:

·         analizzare quanto si è fatto in passato sul piano artistico-culturale e quali sono gli elementi caratterizzanti l’identità culturale di Mazara del Vallo al fine di meglio valorizzarli in una prospettiva di crescita futura;

·         coinvolgere in tale definizione strategica anche i soggetti del mondo economico-produttivo, le associazioni di categoria, ecc.;

·         pervenire ad un progetto culturale condiviso e creare nuove relazioni che possano dare impulso alla futura offerta culturale di Mazara del Vallo;

·         curare il rapporto fra offerta culturale e turismo grazie anche al contributo e alla collaborazione sinergica di operatori di settore.

Percorso operativo

1. Accogliere e analizzare proposte progettuali concrete e attività da intraprendere.

2. Costruire nuove partnership con i portatori d’interesse, coinvolgendoli e responsabilizzandoli non soltanto nella fase iniziale (individuazione di problemi, raccolta di spunti progettuali) ma anche individuandoli nel ruolo di possibili finanziatori/sponsor.

3. Raccogliere informazioni utili per l’elaborazione di nuovi progetti.

4. Individuare le modalità e gli indicatori attraverso i quali valutare l’efficacia e l’utilità dei progetti.

5. Reperire i budget necessari alla realizzazione dei progetti medesimi.

6. Monitorare le proposte operative e le forze che a titolo diverso intendono collaborare al raggiungimento dei migliori risultati auspicati dagli Stati Generali della Cultura.

7. Valutazione finale.
Evoluzione successiva

Dopo le giornate dei lavori del 4 e 5 giugno si proseguirà per tavoli ristretti e mirati ai diversi interlocutori. Sono stati identificati al riguardo alcuni filoni di riflessione, che possono essere così sintetizzati:

Attuale offerta culturale a Mazara del Vallo

1a. Strutture di pubblica fruizione utili per effettuare programmi di ricerca e approfondimenti artistico-culturali:
·         Biblioteca Comunale
·         Archivio Storico Diocesano
·         CNR
·         Archivio dell’Associazione Antiracket

1b. Musei
·         Museo del Satiro Danzante
·         Museo Diocesano
·         Anphoreus
·         Mirabilia Urbis
·         Museo Ornitologico
·         Museo della Legalità


Future offerte culturali

·         Messa in rete (anche telematica) del patrimonio individuale, delle associazioni e istituzioni private finalizzata ad una pubblica fruizione
·         Creazione di realtà stanziali e permanenti di interesse culturale, turistico e formativo anche sul piano artistico-artigianale
·         Creazione di un centro operativo, di ricerca e di progettazione articolata in discipline diverse volta a creare eventi utili alla promozione dell’immagine della città di Mazara del Vallo
·         Creazione di una struttura volta ad elaborare strategie di investimento imprenditoriale nel campo turistico-culturale

Innovazione, imprese e produzione culturale

L’ultimo filone di riflessione riguarda in particolare la capacità della città di percorrere strade nuove in ambito culturale, che riguardano in particolare:
·         il fund-raising
·         le strategie e gli interventi per la valorizzazione e la crescita dei talenti locali
·         lo sviluppo di partnership tra settore economico-produttivo e settore culturale-creativo.

Entrano in gioco qui i giovani talenti, l’innovazione, la capacità competitiva e creativa dei territori, l’attenzione sempre maggiore delle imprese per gli elementi immateriali che ne compongono il capitale umano e il capitale simbolico di identità/riconoscibilità; la maggiore consapevolezza del sistema produttivo del proprio ruolo e responsabilità nei confronti del territorio in cui è inserito (Responsabilità Sociale d’Impresa).
Il rapporto tra cultura e mondo delle imprese private è stato sinora basato su un approccio molto tradizionale: l’impresa era una porta alla quale bussare per finanziare progetti culturali già predefiniti, in cambio di un ritorno d’immagine.
Fra i limiti di questo tipo di approccio vale la pena di sottolinearne due:
1.      il ruolo passivo dell’impresa rispetto al progetto proposto per il finanziamento;
2.      lo svilimento del rapporto tra mondo della cultura e mondo economico, che invece ha diverse potenzialità da sviluppare sì da determinare reciprocità di interesse.

Per superare tali limiti occorre passare dalla sponsorizzazione alla partnership: una modalità cioè alla pari, nella quale l’impresa ha un ruolo attivo nella costruzione/realizzazione del progetto o dell’evento culturale.
Oltre alle risorse economiche, l’impresa ha, infatti, altre leve che possono diventare preziose risorse per il mondo della cultura e dare origine a partnership inedite: dalle competenze in materia di marketing e promozione al portafoglio clienti, dai contatti e relazioni sul territorio all’interesse per lo sviluppo del capitale umano della comunità in cui opera.

Interlocutori

Ai filoni di riflessione prima illustrati corrisponderanno interlocutori della pubblica amministrazione, istituzioni culturali laiche, istituzioni religiose, istituti bancari e rappresentanti del mondo dell’imprenditoria.

Sessione plenaria conclusiva

A conclusione del lavoro si prevede una sessione finale, dove verranno presentate le macro direzioni per il futuro prossimo rispetto alle aree tematiche individuate.



venerdì 28 maggio 2010

Privilegi indecenti

Quattordici ex deputati ricevono una doppia indennità: si tratta degli ex parlamentari regionali passati in un altro Parlamento – alla Camera, al Senato o al Parlamento europeo – che, oltre all’indennità per l’incarico attuale, ricevono anche un vitalizio che si aggira in media intorno ai 70 mila euro all’anno. Sono 14 gli ex deputati coinvolti. Trasversali agli schieramenti. Si tratta di Sebastiano Burgaretta Aparo, subentrato a Totò Cintola nel gruppo Udc al Senato, dell’ex presidente della Regione Angelo Capodicasa (Pd) e del suo collega di partito Mirello Crisafulli, dell’ex presidente dell’Ars Nicola Cristaldi (fra i più morbidi dei finiani), dell’ex presidente della Regione Totò Cuffaro e del suo mentore Lillo Mannino (entrambi dell’Udc), del colonnello finiano Fabio Granata, dei lealisti Pino Firrarello, Salvo Fleres e Alessandro Pagano, del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli ,del misurachiano Ugo Grimaldi e del suo capocorrente Dore Misuraca (Pdl “ribelle”) e dell’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando (Idv).
Non si vuole fare i moralisti, ma quando si bloccano stipendi e pensioni, quando si chiedono sacrifici a senso unico, un tale privilegio è semplicemente indecente.

venerdì 21 maggio 2010

Un mixer di elisir di lunga vita


 Vecchia discarica dismessa  in contrada Campana coperta con un leggero strato di argilla.

Nitrati, nitriti, metalli pesanti, percolato. Un bel mixer che shakerato potrebbe rivelarsi fra qualche tempo l’elisir di lunga vita servito direttamente a domicilio. Quel che colpisce è il silenzio su quel che accade nelle falde acquifere messe in condizioni di rischio dall’attuale discarica consortile di contrada Campana  di cui ha la responsabilità gestionale l’ATO Belice Ambiente. Lo dimostrano le recenti analisi chimico fisiche attraverso i piezometri di controllo siti all’interno della discarica. Allo stato attuale nulla si sa dei provvedimenti presi dalla società d’ambito per circoscrivere tale inquinamento. Ancora più grave appare il silenzio delle amministrazioni comunali di Mazara e Campobello di Mazara sulle quali ricade la competenza delle vecchie discariche dismesse e adiacenti a quella attualmente in servizio. Per queste ultime i criteri di messa in sicurezza non presentano standard adeguati o mancano del tutto. Esiste da parte degli Enti di controllo un monitoraggio delle falde sottostanti tali discariche dismesse? Esiste un monitoraggio di controllo degli acquiferi lungo un percorso che partendo dalle discariche arriva ai pozzi di captazione? Esiste un piano di intervento per mettere in sicurezza le discariche dismesse? Perché questo silenzio? A meno che non si aspetti  che la Bertolino vinca il ricorso che gli consenta di sversare i fanghi per darle la responsabilità dell’inquinamento di quelle falde.

martedì 4 maggio 2010

Una falda inquinata

Discarica  consortile di contrada Campana -Misiti

Gli ultimi dati ufficiali forniti dall’Ato TP 2 “ Belice Ambiente ” confermano l’allarme lanciato da questo blog e dal Comitato Cittadino di Mazara del pessimo stato di salute delle falde acquifere sottostanti le discariche consortili di pertinenza gestionale dell’Ato. Le analisi denunciano un pericoloso inquinamento da percolato da discarica dell’acquifero in prossimità della vasca n° 2 e una significativa presenza di metalli pesanti disciolti nelle acque della falda monitorate attraverso dei piezometri posizionati esternamente alla vasca. Chi ha competenza ha il dovere di calcolare l’incidenza di tale inquinanti nella salute della collettività che si approvvigiona di quelle acque e le consuma. Sorge a questo punto una domanda: “ Come intende correre ai ripari l’Ato per evitare che la discarica da essa gestita continui a versare percolato ed elementi chimici nocivi alla falda? Per quanto riguarda la vasca n° 1, esausta da poco tempo, ci si chiede se anche essa venga monitorata, e se possa incidere ulteriormente sull’inquinamento dell’acquifero. Non può sfuggire che tale vasca non sembra osservare in maniera ottimale gli standard di sicurezza previsti, in quanto, la stessa si presenta coperta da un foglio di polietilene superficiale facilmente esposto agli agenti atmosferici che ne possono compromettere l'integrità se non viene prontamente protetto da un soprastante strato di terra che costituisca il substrato per la successiva piantumazione. Dinanzi a una siffatta situazione come intendono intervenire le amministrazioni comunali di Mazara  e di Campobello al fine di tutelare la salute dei loro cittadini? In particolare il sindaco di Mazara, nella qualità di socio consortile di maggioranza ha il dovere di attivare tutte quelle procedure di monitoraggio delle falde acquifere fino ai pozzi di captazione di contrada S. Nicola per potere controllare l’evoluzione dell’inquinamento lunga l’intera falda.
Per garantire l'approvvigionamento potabile è indispensabile organizzare in modo scientifico il monitoraggio dei principali parametri quantitativi e qualitativi. Il costante controllo della piezometria e delle concentrazioni delle principali sostanze inquinanti, permette anche di “prevederne” l’evoluzione, al fine di programmare tutti i possibili interventi prima di essere costretti ad agire in emergenza o a chiudere i pozzi contaminati, con gravi conseguenze sull’alimentazione degli acquedotti. Il controllo della piezometria rappresenta la base di conoscenza di un acquifero indispensabile per ogni tipo di valutazione, studio o indagine sulle acque sotterranee, sia a livello quantitativo sia qualitativo. I dati dei   rilievi piezometrici periodici permettono di osservare il comportamento della falda nel corso degli anni, con aggiornamenti continui e costanti. La pubblicazione di tali rilevamenti e gli eventuali interventi correttivi sui siti ufficiali del comune  e dell'Ato, consentirebbe inoltre ai cittadini di avere diretta conoscenza dello stato di salute delle loro risorse idrighe ed eviterebbe altresì l'insorgere di ingiustificate campagne allarmistiche.  Ancor più che adiacenti alla discarica di contrada Campana, in un raggio di poche decine di metri sono presenti due vecchie discariche prive degli standard minimi di sicurezza.