Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 2 dicembre 2009

Minareti e campanili, un bell’ibrido



Poiché non ho alcuna competenza in materie che riguardano il culto, non intendo discutere del voto svizzero che proibisce ai musulmani che abitano la terra di calvinisti, luterani e cattolici di costruire i minareti accanto alle chiese cristiane. A quanto pare, non è molto difficile in pieno “scontro di civiltà” imporre la rimozione della memoria storica, culturale e religiosa: basterebbe indire un referendum che sollecita le ataviche fobie, la diffidenza nei confronti del “diverso”; convincersi che il “nuovo arrivato” è un nemico, è un potenziale usurpatore e che può minacciare la purezza delle tue tradizioni e, forse, della tua stessa “razza”. Basterebbe giudicare il colore nero della pelle non compatibile con il “bianco” Natale.Non ha molta importanza, poi, se ciò accade in un paese, la Svizzera, che fin dal Cinquecento ha ospitato dei “diversi” come Giovanni Calvino, che ha offerto tolleranza o ospitalità a centinaia di migliaia di ebrei, antifascisti e antinazisti, perseguitati nel resto del Vecchio continente. Oppure in un paese, l’Italia, che per anni è stata costretta a mandare altrove i suoi figli per cercare fortuna nel ricordo di Maria e di Giuseppe, anche loro emigrati e costretti a far nascere il proprio figlio in una stalla.Ma lascio che i dettagli dello scontro tra l’islam e il cristianesimo siano discussi dagli addetti ai lavori, o presunti tali. Vorrei azzardare invece qualche considerazione circa la bellezza architettonica dei minareti.Se vi capita di visitare Istanbul, non perdete i magnifici minareti della Moschea blu (Moschea Sultan Ahmed), che insieme a migliaia di altri minareti si dirigono verso il cielo e che in alcune ore dell’alba e del tramonto consegnano i vecchi quartieri della città, dominati dal canto dei muazin, alla malinconia della storia del proprio passato.Le stesse sensazioni si provano a Isfahan, quando viene varcato l’ampio cortile della Moschea Emam (prima della rivoluzione khomeinista si chiamava Moschea Shah), con i suoi due minareti all’ingresso e altri due in prossimità di una imponente cupola azzurra. A Damasco, poi, è il minareto di Gesù ad attribuire prestigio e bellezza alla Moschea Omayyadi, il principale luogo di culto nella capitale siriana.Certo, si potrebbe dire: lasciate i minareti a Istanbul, Isfahan e Damasco e le cattedrali gotiche e barocche alla Svizzera e all’Italia. Ma siamo sicuri che gli uni siano incompatibili con le altre? Che non ci sia posto per un minareto accanto ad una chiesa? Siamo certi che uno di pelle nera che guarda insieme a te il Presepio nella piazza del tuo quartiere sporchi il “Bianco natale”? Siamo convinti che l’ibrido architettonico, o più in generale, l’ibrido culturale sia brutto, insidioso e minaccioso?
Tratto dal il cuore del nemico di Bijan Zarmandili

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non so come la pensino in svizzera, e non m'importa..noi siamo in Sicilia..i minareti qui li hanno già distrutti: ci pensò Re Ruggero attorno all'anno mille..era lui l' "immigrato" allora..l'Islama era tollerante e il cristianesimo integralista.. vedi un pò come vanno le cose della vita!!