Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 16 dicembre 2009

Le parole come pietre


Se Togliatti, ferito dai proiettili di Pallante, avesse reagito facendo i nomi dei mandanti morali, che cosa sarebbe accaduto in Italia?

Mercoledì 14 luglio, poco prima di mezzogiorno, Palmiro Togliatti, accalorato e insoddisfatto per la discussione che si trascina in Parlamento, si alza per avviarsi all’uscita secondaria di Montecitorio che sfocia in via della Missione. Lo segue, a pochi passi di distanza, l’on. Nilde Iotti. Appena arrivato in strada, Togliatti viene affrontato da un giovane magro e bruno il quale, con tutta calma, estrae dalla tasca una pistola e spara, contro il leader comunista, quattro colpi. Raggiunto da tre proiettili ed apparentemente privo di vita, Togliatti cade riverso sul selciato e mentre Nilde Iotti chiama a gran voce i primi soccorsi, l’attentatore, Antonio Pallante, consegna l’arma e se stesso al primo Carabiniere che incontra nella stessa via.“Più tardi dirà di aver attentato alla vita di Togliatti perché non tollerava che un italiano partecipasse alle riunioni del ‘Cominform’ ed anche perché riteneva Togliatti responsabile delle uccisioni di italiani avvenute nel Nord dopo la liberazione. “Trasportato d’urgenza al Policlinico di Roma, Togliatti, non solo non è morto, ma nonostante tre pallottole in corpo, è anche cosciente tanto da parlare con De Gasperi. Il Paese, man mano che passano le ore e la notizia dell’accaduto si diffonde, attraversa il momento più pericoloso della neonata Repubblica. Prim’ancora che il Comitato esecutivo della Cgil dichiari lo sciopero generale, migliaia di lavoratori abbandonano spontaneamente le fabbriche e si riversano nelle piazze.Il primo a raccomandare la calma, esortazione poi ripetuta a Mauro Scoccimarro, è proprio Togliatti: Per carità – disse subito - siate calmi, non perdete la testa, non facciamo sciocchezze. Fin qui la ricostruzione di un pezzo di storia da parte della Gazzetta del Mezzogiorno. Un malato di mente che getta una statuina contro qualcuno non è certo un uomo con la pistola in mano che vuole ammazzare la sua vittima. Ma facciamo che i due episodi possano essere giudicati alla stessa stregua. Proviamo, per un momento, a modificare due righe di questo brano, l’appello di Palmiro Togliatti rivolto al “suo” popolo. Mettiamogli in bocca le parole di qualcuno dei Ministri, adattate alla bisogna: “Pallante non è un pazzo, ha agito su commissione, i mandanti morali sono De Gasperi, Saragat, il Corriere della Sera, i giornalisti servi del capitalismo.” Che cosa credete che sarebbe accaduto? Di sicuro l’Italia sarebbe piombata nell’inferno di una feroce guerra civile. Avrebbe richiesto l’interventi degli alleati, la loro presenza “pacificatrice”? E questa avrebbe provocato l’intervento dei comunisti dell’Est? Palmiro Togliatti ha una storia complessa con molte ombre, ma quel suo richiamo alla calma, al senso di responsabilità ne fa un uomo importante per la storia d’Italia. Non si può dire che oggi ne circolino tanti di uomini così. Comunisti e non.
Da Siciliainformazioni

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che i nostri politici non siano all'altezza dei tanti che, ad esempio, videro l'atrocità della 2^ guerra mondiale, è fuori ogni ombra di dubbio. Quello che preoccupa, però, è come la propaganda del Re Berlusconi abbia subito usato la vicenda per accusare gli avversari ed alzare ancora e di più il livello dello scontro. Ed è quasi grottesco, se non compassionevole, l'intento del sovrano Berlusconi di erigersi a martire, a Gandhi della lotta politica dispensando perdoni, parole di amore ("L'amore vince sull'odio e la violenza") e auspici di riconciliazione ("se questo mio dolore servirà ad abbassare i toni, non sarà invano"). Un vecchio adagio dice che molte volte è meglio tacere e lasciare il dubbio che si sia dei cretini (nel caso del re Berlusconi direi dei megalomani) piuttosto che aprire bocca e darne la certezza.
E poi per favore toglietemi dagli schermi le facce afflitte di dolore e costernazione dei leccapiedi Bonaiuti, Bondi e Cicchitto: anche in questo Letta ha dimostrato di essere di altra pasta!
Scusate se forse non ho contribuito ad abbassare i toni, ma alla tragicità di un evento (l'attacco al re) ne stanno seguendo degli altri quasi più scandalosi che non possono non indignare.

Saluti

Rusesabagina

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno

terminator