Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 6 aprile 2009

Scilla Day


Una investitura mancata

Doveva essere l’inizio dello Scilla Day, la consacrazione dell’astro nascente della politica mazarese; la meravigliosa macchina da guerra messa su dalla Giulia Lilibetana e dall’Ulisse armatore mostrava tutta la sua possenza; una claque rumorosa e gioiosa diretta da un sottofondo musicale invadente ne scandiva i tempi per gli applausi. Un parterre di politici locali, consiglieri provinciali mazaresi, marsalesi, campobellesi costituivano le truppe cammellate fedeli ai due deputati regionali Scilla e Adamo. Moltissimi simpatizzanti, molti i curiosi. Ci si aspettava fantasmagorici giochi d’artificio, l’attenzione era rivolta tutta verso il palcoscenico del teatro in linea con lo stile pomposo da convention bianco-azzurra. Ai piedi del simbolo del PDL un lungo tavolo con i cartellini segnaposti in bell’evidenza che indicavano gli altisonanti nomi dei relatori. Un tavolo drammaticamente vuoto. Che si stesse per svolgere un dramma politico lo si coglieva dai volti pallidi del narcisistico moderatore e del candidato sindaco. Le loro espressioni di rabbia non riuscivano a mascherare la delusione e la stizza accompagnate spesso da un frasario intriso di livore: le parole complotto, ricatto, attentato, echeggiavano nella sala attonita e inizialmente frastornata. Via via che venivano comunicate le defaillance dei politici nazionali svaniva poco alla volta la grande illusione. Facevano sapere di non potere intervenire il sen. Gasparri, il sen, Stancanelli, l’on Briguglio, e poi, tra la sorpresa generale la promotrice della convention, l’on. Giulia Adamo, la quale in una missiva fatta leggere da una sua amazzone marsalese, si scusava di non potere intervenire per motivi familiari ma che il suo apporto alla causa comune restava inalterato. A consolare il pianto di rabbia frammisto alla commozione del giovane deputato mazarese la presenza dell’assessore regionale alla formazione, on. Incardona accompagnato da qualche altro deputato regionale del PDL di scarso rilievo politico. Lo stesso Incardona, faceva rilevare nel suo intervento conclusivo che la sua presenza era dovuta solo perché si aspettava un target della manifestazione di significato diverso e non di investitura politica alla candidatura di Scilla. Un colpo da k.o che non veniva recepito dal destinatario, il quale, al contrario, ne travisava il significato come uno sprone ad andare avanti per la strada intrapresa in modo irrimediabilmente irreversibile. E’ stata una festa con un festeggiato iracondo, che ha dovuto incassare in maniera scomposta la sconfitta dell’improvvisazione dinanzi al primato della politica, che ha delle regole da rispettare e dei passaggi obbligati da seguire.

Il segnale che ci arriva dai vertici del PdL è decisamente forte”. Questo quanto aveva dichiarato l’On. Toni Scilla alla vigilia della manifestazione. “In un momento di particolare criticità e a pochi giorni dalla nascita del grande partito, leggo tra le righe un messaggio positivo: la politica è vicina al cittadino. La presenza, tra gli altri del senatore Maurizio Gasparri, ci lascia chiaramente intendere che esiste una forte sinergia all’interno del PdL, sinergia che si traduce concretamente in necessità di guardare al nostro territorio con grande attenzione, monitorando i reali bisogni di una comunità che oggi più che mai ha il diritto di essere supportata dalle istituzioni. Questo è il momento di fornire risposte e creare le condizioni per assicurare migliore vivibilità e dignità a tutti”. Il segnale che è arrivato dal PDL è stato decisamente troppo forte. Due candidati sindaci appartenenti allo stesso PDL sono troppi. Lo hanno capito tutti. Solo i sordi, i ciechi e gli stupidi non lo vogliono capire.



1 commento:

Anonimo ha detto...

E come 5 anni fa la Giulia devastatrice si scontrò con il patriopportunista Nicola generando quell'aborto di sindaco che si chiamò Macaddino. A chi toccherà questa volta godere del litigio?