Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 2 aprile 2011

Il venditore di sogni



Si è trattato semplicemente di una rivoltante presa in giro, una piece teatrale sulla quale si dovevano accendere i riflettori di tutto il paese, e mostrare ancora una volta il bravo venditore di sogni come l’unico” ghe pensi me” per la soluzione dei problemi impossibili. Così, il Presidente del Consiglio annuncia con un colpo di scena, l'acquisto, fatto la notte precedente su internet, di una casa a Lampedusa; però non si esime dal rimbrottare gli  entusiasti isolani per come curano le loro case, che si presentano esteticamente sgradevoli, con  prospetti incolori e bianchicci, e promette di renderle allegre e colorate come quelle di Portofino. Dinanzi ad un’isola trasformata in modo scientifico in un gulag, in cui gli osservatori delle organizzazioni umanitarie definiscono le condizioni di quelle migliaia di giovani tunisini al di sotto degli standard minimi di tolleranza e nei confronti dei quali si sta applicando la teoria governativa del ” föra da i bal ", Silvio Berlusconi non smette di offrire le sue “mirabilia”, fatte di scatole vuote, agli increduli e arrabbiati isolani; promette loro che non pagheranno più tasse, che sarà costruita una scuola moderna, e tiè, a che ci siamo, anche un campo da golf, alla faccia della scarsità di acqua di cui soffrono le isole pelagiche,e perché no, l’isola sarà anche rimboscata e resa verde,e non così brulla come essa si presenta agli occhi dello sconcertato Premier; che sia colpa dei conigli? Il premier si impegna ancora una volta che entro 60 ore a Lampedusa non resterà alcun tunisino, che essa diventerà un Paradiso, avendo lì egli comprato casa, e ancora, che farà costruire un casinò per compensare i lampedusani del disagio. Dulcis in fundo, non poteva mancare la ciliegina sulla torta, e dopo avere promesso l'immancabile costruzione di una nuova scuola, moderna ed attrezzata, il governo proporrà al Parlamento Norvegese di assegnare il Nobel per la Pace all’Isola di Lampedusa “ come valore simbolico ed esempio di accoglienza del flusso migratorio”. A corollario dell’accoglienza, così come sancito dai sacri principi del “föra da i bal “, vengono subito predisposte diverse tendopoli dove poter deportare un migliaia di migranti. Una di esse viene montata alla periferia di Trapani senza che alcuna autorevole voce politica del territorio, ad eccezione del sindaco di Trapani, si alzi per protestare contro quella soluzione del governo ritenuta da tutti disumana e intollerabilmente razzista. Possibile che in provincia di Trapani non vi siano strutture che possano accogliere complessivamente qualche centinaio di migranti in modo da assicurare loro condizioni dignitose e civili in attesa di prendere delle decisioni definitive? Dove sono andate a finire le roboanti dichiarazioni di parlamentari e sindaci di questa provincia di fare del territorio trapanese terra di ospitalità, solidarietà, di accoglienza e di integrazione? Come può essere credibile la velleità di aspirare a fare della propria città amministrata una “ Piccola capitale del Mediterraneo, esempio di multiculturalità e di integrazione tra etnie diverse” quando dinanzi a tali indecorose scelte fatte dal governo si rimane in deferente silenzio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Solo una considerazione spicciola..per il resto sono d'accordo con l'autore.. Lampedusa non è brulla per colpa dei conigli, ma dei Borboni che la spogliarono della foresta che la ricopriva per ricavarne legname.. Rimboscarla non sarebbe una cattiva idea..renderebbe l'isola più gradevole per chi, nonostante tutto, vi si reca.. Io personalmente, che sono appassionato di isole..la trovo scomoda, dal clima infame e priva di attrattive..parlo per me ovviamente..sono mazarese e trovo il mare di Lampedusa non molto diverso da quello di Quarara.. capisco che per un milanese il discorso cambia..ma per quanto mi riguarda, non trovo nessuna buona ragione per soggiornare a Lampedusa..l'immigrazione non c'entra..quella prima o poi finirà come finiscono tutte le cose umane..che lo vogliano o meno i governi!
valenziano