Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

venerdì 9 dicembre 2011

La "Facciata" del palazzaccio: di male in peggio?


Dopo decenni di attese, di proposte,  di progetti, di critiche, di veti, di ripensamenti , di finanziamenti, di impegni politici e  di delusioni, di promesse mancate e di speranze disattese, finalmente sembra che il mostro,” l’Alieno” come ebbe a definirlo Pietro Consagra, stia per avere i tempi  contati. Naturalmente il mostro è la facciata dell’ex Palazzo di Città,che tanto devasta  una delle più belle piazze della Sicilia. Fatta definitivamente svanire la realizzazione della “Facciata” che lo scultore mazarese aveva progettato per la “sua” Mazara a causa di politici insipienti  e  di  tecnici professionisti, con a capo geometri, ingegneri e architetti incapaci di aprirsi al nuovo e di condividere un progetto originale ed  unico che catalizzasse l’attenzione della cultura internazionale sulla Città, l’amministrazione guidata dall’on. Cristaldi, da sempre grande estimatore di  Consagra  e della sua opera, ha deciso di scrivere la parola fine al deturpante palazzo ed avviare una operazione di restyling. Per far ciò, il comune ha acquisito lo studio storico-critico e di analisi architettonico - urbanistica del “Palazzaccio” redatto dall’arch. Elena Calafato. Si tratterebbe di fare degli interventi che  si armonizzino con il contesto architettonico monumentale costituito dal Seminario,dal Palazzo Vescovile e dalla Basilica Cattedrale. Le critiche a tale progetto già incominciano a farsi sentire nella Rete. Al fine di evitare che  la soluzione scelta possa rivelarsi peggiore dell’attuale,sarebbe opportuno che l’amministrazione procedesse  a bandire un concorso di idee,e dare la possibilità ai cittadini di potere scegliere il progetto che essi ritengono più consono, data la  particolare peculiarità dell’opera da realizzare e che riguarda sia l’aspetto estetico  sia quello di valorizzazione della Piazza. Invece di procedere a imporre scelte che potrebbero rivelarsi infelici e peggiorative, l’amministrazione dovrebbe farsi carico di un maggiore coinvolgimento della cittadinanza verso scelte condivisibili onde  evitare, in futuro, legittime reazioni e  manifestazioni di rigetto.   Questa volta non si tratta di infiocchettare un cortile o un vicolo degradato, ma di  eseguire un  intervento in un contesto urbanistico ed architettonico di incomparabile bellezza quale è Piazza della Repubblica,e la collettività non è più disposta a stare in silenzio e a mostrarsi indifferente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' davvero impressionante la bruttezza di questo nuovo restyling! fa davvero pena, Ok bellissima idea rifare la facciata del palazzaccio, ma a quanto pare si prevede un altro pugno nell'occhio!

Anonimo ha detto...

Concordo in toto con il prof. Tumbarello. Aggiungo che mi pare evidente che la scelta sottesa all'intervento non sia quella, doverosa, di preservare l'armonia della piazza, bensì quella, meschina, di preservare l'entità del patrimonio immobiliare comunale in termini di vani disponibili.