Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 21 maggio 2012

Accoglienza immigrati



A Mazara l’uso delle strutture di accoglienza di pregio storico soggette a vandalismo.

Era tutto talmente prevedibile che parlarne era come se si volesse scoprire l’acqua calda. La decisione delle ultime amministrazioni,compresa l’attuale, di destinare a strutture di temporanea accoglienza degli immigrati clandestini, immobili di pregevole valore storico ed artistico e per di più ubicati in pieno centro storico, è stata e continua ad essere una scelta destinata a creare polemiche, soprattutto per la facilità che gli immigrati hanno di sfuggire ai controlli,una volta identificati e messi in condizione di potere girovagare liberamente per la città. Inoltre, sotto il profilo della tutela  e della salvaguardia del patrimonio immobiliare,  sovente in queste strutture si assiste alla distruzione delle suppellettili e soprattutto alla mancanza di cura e di rispetto,da parte degli ospitati, dei locali in cui vengono momentaneamente ospitati. L’allarme lanciato in questi giorni alle istituzioni regionali e nazionali dal sindaco di Mazara Cristaldi, è il grido di una intera città impreparata a far fronte ad eventi straordinari di eccezionale portata, soprattutto a causa della mancanza di una strategia finalizzata a far fronte a flussi immigratori che sono diventati sempre più intensi e che in prospettiva si prevedono alquanto numerosi sia come sbarchi sia come entità umane. L’avere supinamente acconsentito di mettere a disposizione dei clandestini strutture di accoglienza inidonee,senza un adeguato supporto logistico di personale specializzato e mezzi economici adeguati al bisogno, dimostra come il fenomeno immigratorio  venga gestito in modo superficiale e disorganico, privo peraltro di una struttura di governance.  Pregevoli complessi  di valore storico e urbanistico come S. Agostino e San Carlo,quest’ultimo destinato ad accogliere temporaneamente gli immigrati non maggiorenni non accompagnati, sono stati,o stanno per esserlo,trasformati in centri di smistamento e di accoglienza,con la conseguenza  di dovere subire  atti di vandalismo e di  incivile incuria da parte degli stessi ospitati; questi ultimi,lasciati liberi e senza  alcun controllo di girovagare per il dedalo di viuzze del centro storico possono anche  generare problemi di sicurezza sociale e di ordine pubblico, in quanto vengono facilmente in contato con la microcriminalità che  ne ha fatto di quel luogo la propria zona di pertinenza. Senza nulla togliere allo spirito di ospitalità e di solidarietà verso queste persone,tuttavia occorre che vengano individuate,al di fuori del nucleo del centro storico della città, strutture più idonee, più sicure e confortevoli dal punto di vista dei bisogni,degli spazi a disposizione, facilmente raggiungibili e dove i controlli siano più incisivi, vi sia una maggiore sicurezza anche a tutela degli stessi clandestini,e che sia agevole l’accesso ai mezzi del personale di supporto logistico e della sicurezza. Il comune di Mazara ha edifici di sua proprietà che si possono trasformare in civili e adeguate strutture di accoglienza. Queste peraltro potrebbero essere collegate al centro della città attraverso dei servizi di bus navetta.
Discorso a parte,ma che merita di essere approfondito, e sul quale si dovrebbe aprire un ampio dibattito politico,è la destinazione d’uso che s’intende fare per il complesso del monasteriale di San Carlo,per la cui ristrutturazione sono stati stanziati parecchie centinaia di migliaia di euro. Questa struttura sembra essere destinata ad accogliere i minori stranieri non accompagnati, definizione abbastanza controversa  utilizzata genericamente per ricomprendere un gruppo più ampio di minori, tra i quali vi sono  minori richiedenti asilo ed i minori vittime di tratta, siano essi cittadini di paesi dell’Unione Europea o extracomunitari. Secondo dati statistici la permanenza media in queste strutture è di circa sei mesi, tempo insufficiente per avviare un  adeguato progetto di inserimento. In Sicilia,in particolare,nelle strutture riservate ai minori non accompagnati, i dati rivelano che la maggior parte di questi provengono dalle regioni sub sahariane. E’ in  tali strutture,dove assai difficilmente si riesce a portare a termine dei progetti seri di inserimento e di formazione,  che il disagio si manifesta spesso con segni di  insofferenza e atti  di vandalismo. Mentre scrivo questo post apprendo,attraverso una dichiarazione dell’on. Cristaldi, che l’amministrazione ha individuato alcune strutture di sua proprietà e precisamente l’area e gli edifici dell’ex mattatoi comunale, da trasformare come centro di  accoglienza per gli immigrati clandestini e da adibire inoltre come centro di aggregazione per lo sviluppo delle arti. Non si può che accogliere la notizia con viva soddisfazione.

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