Cartesio


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Cartesio

domenica 9 novembre 2014

Cercasi Postulatore per la beatificazione di padre Giovanni Matteo Adami.




Padre Giovanni Matteo Adami,( Mazara 17 Ottobre 1576 - Nagasaki 22 Ottobre 1633), entrato a diciannove anni nella Compagnia di Gesù, a 26 anni parte per la Missione in Giappone dove in seguito diventa Superiore della Compagnia esercitando con grande fede la sua missione apostolica. Costretto a rifugiarsi in Cina a seguito delle persecuzioni giapponesi contro i missionari, divenne Vicario e Rettore del Collegio di Macao. Ritornato in Giappone per continuare la sua missione, subì le persecuzioni e fu costretto a girovagare e nascondersi tra le impervie montagne, fino a quando, ormai stremato e malato, fu preso prigioniero e condannato al supplizio dell’ana tsurushi, impiccagione a testa in giù, con il corpo calato fino a metà nella fossa, dove morì dopo cinque giorni di atroci sofferenze il 22 Ottobre 1633.
Per padre Giovanni Matteo Adami, il martirio, al contrario di migliaia di altri martiri, non appare sufficiente a aprire le porte della Beatificazione. Eppure negli ultimi decenni la Chiesa ha curato con ritmo particolarmente intenso, spesso con scenografie spettacolari, le cause di canonizzazione e sono stati proclamati santi o beati migliaia di fedeli cristiani di tutte le epoche, anche di tempi recenti, appartenenti alle più diverse condizioni: sacerdoti e laici, religiosi, persone sposate, deceduti ad un'età veneranda o chiamati dal Signore ancora giovani.
Solo Giovanni Paolo II ha proclamato durante il suo pontificato 1345 beati e 483 santi. Significative le beatificazioni di massa dei martiri del xx secolo, ben 233 della guerra civile spagnola Se si analizzano brevemente i dati relativi le beatificazioni e le canonizzazioni wojtyliane, l’elemento che appare preponderante è la forte presenza di martiri (1032 beati su 1345, il 76%, e 402 santi su 483, l’83%). Il pensiero, espresso dal pontefice in differenti interventi, che la Chiesa del Novecento e del terzo millennio sia nuovamente Chiesa martiriale, con la riproposizione dell’antica immagine sanguis martyrum-semen cristianorum, trova nelle glorificazioni non solo conferma, ma attuazione concreta.
Non fu da meno il suo successore Papa Benedetto xvi, che il 28 ottobre 2007 in una storica beatificazione di massa, innalzò alla beatitudine 498 martiri spagnoli della guerra civile.
Processo continuato dall’attuale pontefice Francesco I con altri 522 martiri spagnoli (Terragona Ottobre 2013) e durante il suo primo viaggio in Corea dove ha presieduto alla beatificazione di Paul Yun Ji Chung assieme ad altri 123 compagni martiri.
Eppure in tutte queste spettacolari beatificazioni e canonizzazioni è stato dimenticato il gesuita mazarese. Una distrazione della Chiesa Mazarese che sembra avere rimosso, dimenticato e sepolto questo suo figlio e il suo martirio.
Nel suo messaggio alla prefazione del libro Giovanni Matteo Adami S.J scritto da Francesca La Malfa e presentato un mese fa a cura dell’Istituto Per La Storia Della Chiesa Mazarese, il vescovo Mogavero scrive:
“La distanza geografica non giustifica l’oblio di questo glorioso apostolo di Cristo”
Bene, allora la Chiesa di Mazara si faccia postulatore del processo di Beatificazione, in modo che alla comunità mazarese sia data la possibilità di tributare culto pubblico al suo Figlio e Servo di Dio Giovanni Matteo Adami.

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