la fontana della villa comunale
Avere il desiderio di far decollare Mazara tra le principali località turistiche della Sicilia, aspirare a farla diventare la capitale del Mediterraneo, non importa se con la ci maiuscola o minuscola, avere l’ambizione di volare alto con progetti di spessore e di grande respiro, mette tutti d’accordo, amministrazione e cittadini, politici di tutti gli schieramenti, di destra,di sinistra, di centro. Volare alto significa soprattutto dare una dimensione quanto meno vivibile e dignitosa alla città sotto il profilo non solo dell’arredo e del decoro urbano, ma soprattutto sotto l’aspetto della presentabilità. Ma non è così, se a tutt’oggi i maggiori monumenti cittadini sono in pieno degrado per l’incuria e l’abbandono o la scarsa manutenzione di chi ha competenza in materia o per gli atti vandalici cui sono stati oggetto di oltraggio.
la fontana di Pietro Consagra
Se il centro urbano sembra assumere gradualmente un aspetto quanto meno civile nella pulizia delle strade, lo stesso non si può affermare per la periferia che appare una discarica a cielo aperto, anzi a strade a circolazione limitata.
Via Ignazio Buttitta, viadotto A 29
Appaiono strumentali i proclami e le dichiarazioni dell’amministrazione e della società Ato” Belice Ambiente” in merito a supposte interventi di pulizia straordinaria in alcune zone periferiche di comodo, o la formazione di improbabili mini volontari gruppi di “.marmotte ambientali” che insieme al trenino richiamano alla mente categorie disneyliane, se poi si assiste al degrado del territorio senza che si approntino, da parte dell’amministrazione o da parte della società di ambito ATO TP 2, progetti di intervento e di bonifica mirati.
Non basta procedere alla parziale discerbatura di alcune strade interne se altre presentano, per colpevole disattenzione della politica negli ultimi decenni, aspetti che costituiscono un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini.
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