Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 3 febbraio 2011

Presentato il libro: Fu capitale- Sarà capitale.



E’ stato presentato nell’aula delle conferenze del Seminario Vescovile di Mazara il libro di Nicolò Vella “ Fu Capitale – Sarà Capitale”- ( l’interrogativo sarebbe d’obbligo) edito da Libridine. A presentarlo Nino Giaramidaro, giornalista, Don Orazio Placenti, Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Siculo e Parroco della Cattedrale di Mazara,e il Prof. Avv. Gaetano Armao, Assessore Regionale per l’Economia .Un pubblico attento anche se poco numeroso ha fatto da cornice a quello che si può considerare un vero atto di amore che l’autore nutre per la sua Città. Un amore che si fa trasportare dalla retorica, dai desideri non realizzati, che avrebbero dovuto portare Mazara, secondo l’analisi dell’autore, in considerazione soprattutto della sua millenaria storia, a raggiungere quei fasti e quella fama raggiunta  sotto i Normanni, tanto da diventare una delle capitali più declamate sotto il dominio del Gran Duca Ruggero. E se oggi la città non è più quell’Inclita Urbis di cui fa sfoggio nel suo stemma, le responsabilità vanno ricercate:” In quegli armatori restii alla pesca sostenibile,in quegli imprenditori agricoli poco inclini alle innovazioni e ai prodotti di qualità,in quei rappresentanti della cultura quasi sempre assenti”. Ne ha per tutti, l’ex sindaco di Mazara, ma salva e loda la Chiesa, l’unico baluardo contro l’ appiattimento culturale e sociale .” Bisogna smetterla di limitarci a parlare di ex,cioè da cittadini di una ex capitale del passato, occorre pensare ad essere protagonisti di una nuova storia, per realizzare la moderna Mazara mediterranea”. Come? “ Con la fantasia” è la sapiente risposta dell’autore, proprio quella fantasia madre della retorica politica. Ci vuole poco, basta un poco di fantasia e Voilà: Ecco Mazara capitale. Non importa se la marineria è in crisi irreversibile, non importa se la disoccupazione è a livelli intollerabili, non importa se si depaupera la Città della sua migliore gioventù mandandola a studiare nelle università del nord per non fare più ritorno nella terra di origine,non importa se l'agricoltura  è in stato comatoso, che l'artigianato è una di quelle attività lavorative  che si possono trovare solo su Wikipedia, non importa se all’appellativo di città multiculturale e tollerante corrisponda” una integrazione non comunicante dell’enclave tunisina con la popolazione indigena ", come scrive in modo chiaro in “ Islam Italiano” il sociologo Stefano Allievi . Ma l’autore insiste nella sua ricetta: “ Inventare partecipazione collettiva, cercando di dialogare con tutti i cittadini; e con loro che si fa o non si fa, la Mazara capitale del Mediterraneo…Avere la capacità di mettere contenuti culturali, senza i quali il “ progetto” non diventa credibile e rischia di diventare impossibile”. Nicola Vella sogna la sua Mazara primeggiare nel Mediterraneo, possibilmente capofila tra le città mediterranee, dimendicando che sulle sponde di questo continente acquatico, sono nate la civiltà, la cultura e  le religioni monoteiste, e che ben altre città, Barcellona, Genova, Napoli, Atene, Istanbul, sono da secoli capitali e come tali sono da tempo proiettate nel futuro. L’autore sogna. E i sogni non si possono condannare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

yoplarMi dà molto fastidio ammetterlo,ma temo che abbia ragione un certo Hajito che ha fatto scrivere sui muri "Mazara sazia di futuro"..scusate...mi dicono che haijto è il nome d'arte del sindaco Cristaldi...avete capito? un sindaco che si dichiara 'sazio di futuro'.. mi dite dove dobbiamo andare con questi condottieri così depressi? Valenziano