Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 22 ottobre 2011

Bari - ALESSANDRO MARINO: IL TALENTO CHE NON TI ASPETTI



ALLO SHERATON IL VIRTUOSO SICILIANO HA PROPOSTO UN ORIGINALE PROGRAMMA

Parte col turbo la Camerata


L’applaudito recital del pianista A. Marino


Se le premesse sono queste, la 70esima  stagione della Camerata Musicale Barese è partita come un proiettile, con il  recital pianistico tenuto mercoledì scorso dall’ottimo pianista siciliano Alessandro Marino nel classico vernissage all’Hotel  Sheraton. Era presente tutto lo stato maggiore dello storico sodalizio barese (con interventi del presidente Giovanni Girone, Saverio Mattia e Marcello Calbiani di Banca Carime, insieme all’assessore comunale Pap a r e s t a ) e un pubblico numerosissimo che non ha potuto non apprezzare le straordinarie qualità del solista 24enne. Ad iniziare dal programma, finalmente lontano dai sentieri sempre battuti: Hummel, Moscheles, Alkan, Raff, Rachmaninov e Gottschalk sono stati   soprattutto grandi virtuosi della tastiera, eppure la loro musica meriterebbe di frequentare le sale da concerto molto più di quanto non accada.
Il motivo, in ogni caso, è che occorrono doti non comuni di scatto felino, grande velocità digitale e coraggio per cimentarsi in maratone da gran virtuoso. Alessandro Marino, in questo terreno, ci pare già a suo agio, nonostante la preoccupante propensione a suonare spesso a una velocità disumana: le scelte tuttavia non sorprendono, visto l’imprinting che gli sta dando un pianistologo come Piero Rattalino (con cui studia attualmente), amante del Biedermeier in musica. Brani come il Rondò brillante op. 11 di Johan Hummel o Le bananier e Souvenir de Puerto Rico di Louis Gottschalk sono la rappresentazione di un pianismo esteriore, ma emblematico di un’epoca in cui la musica esprimeva in primis la gioia dell’esibizionismo, con un’idea generale più leggera della vita rispetto ad oggi. Allo stesso tenore appartengono le fantasie operistiche, da quella sul Nabucodonosor di Ignaz Moscheles e la Sicilienne dai Vespri Siciliani di Joachim Raff, in cui Marino ha espresso buona cantabilità con i temi frequentemente incrociati nelle due mani. Con Charles  Alkan si sale già di livello (Sinfonia per pianoforte solo): il solista vi ha letto in quella scrittura così meravigliosamente pianistica una fine anticipata del mondo, non priva di qualche ironia. E se nei bis lungamente richiesti Marino ha svelato doti da trascrittore (dalla sigla del noto telefilm La signora in giallo a De Gregori), la chicca della serata è stata la Fantasia trionfale sull’inno brasiliano di Gottschalk, uno di quei brani fin troppo e ingiustamente trascurati dagli stessi pianisti. 

 LIVIO COSTARELLA  (La  Gazzetta del mezzogiorno –venerdì 21 ottobre 2011)

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