Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

domenica 30 ottobre 2011

La scelta di non scegliere



Certo che l’on. Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara, fa di tutto per abbassare il suo livello di consenso tra i suoi concittadini. Le sue dichiarazioni pur lasciando delle perplessità anche tra i suoi estimatori , appaiono temerarie se non  sprezzanti  del comune sentire, e  contribuiscono a divaricare il solco tra la casta politica alla quale tenta disperatamente di aggrapparsi nella salvaguardia dei privilegi e la restante società civile che da questa casta è continuamente tartassata, umiliata,  vessata. La recente sentenza della Corte Costituzionale che sancisce in maniera inequivocabile il divieto del doppio incarico di parlamentare e sindaco di  comuni superiori a 20.000 abitanti ( non si capisce perché nei comuni con meno di 20000 abitanti i sindaci possono avere il doppio incarico) , mostra il deputato mazarese in difficoltà sulla scelta da fare, e le sue prese di posizioni sicuramente non sono state interpretate come dichiarazioni felici. Dal “ non mi dimetto “ iniziale a “ aspetto la decisione  della giunta delle elezioni della camera dei deputati”, il sindaco di Mazara sembra mettercela tutta per accattivarsi antipatie. Eppure l’On. Cristaldi, alla luce della scelta fatta dal suo collega di Catania ,il  sen. Stancanelli,  che ha annunciato ufficialmente di volere restare sindaco nella città dove è stato eletto, non fa una bella  figura a scegliere di non scegliere. Sa benissimo che la giunta non può far altro che allinearsi alla sentenza della Consulta.  Allora perché questa pervicace resistenza?   Non credo   che così facendo il parlamentare  aumenti il livello di consenso attorno a se. Sarebbe opportuno che il sindaco mazarese ,al di là dell’eccessiva sicumera che sembra accompagnarlo nei suoi interventi, desse un segnale forte ai suoi concittadini verso i quali deve le sue fortune politiche, meritate o meno che siano state. L’essere dimissionato o dichiarato decaduto da una delle cariche non è proprio un merito di cui potersi vantare o dolere;sarebbe una sconfitta politica dalle imprevedibili conseguenze. Per queste motivazioni sarebbe auspicabile che il sindaco rinunciasse allo scranno  parlamentare e scegliesse, come aveva chiesto ai suoi concittadini, di svolgere il mandato di amministrare la sua città con pienezza Ciò contribuirebbe non poco a recuperare consensi e credibilità anche tra i suoi avversari, ai quali verrebbe meno una motivazione strumentale. Sarebbe un bel gesto di coerenza e rilevante dal punto di vista politico. Faccia una scelta in piena autonomia e  coscienza. Può, se ritiene opportuno, scegliere di restare deputato. E’ un suo diritto e sarebbe anche una opzione legittima. Nessuno lo condannerebbe. Ma non scelga di non scegliere. Nessuno glie lo perdonerebbe.

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