Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 12 dicembre 2013

Duro intervento del consigliere aggiunto Zitoun contro il sindaco di Mazara




L’occasione è il convegno sull’immigrazione tenutosi a Mazara 


Un convegno di quelli da non perdere quello tenutosi a Mazara questa mattina. Il tema è coinvolgente, interessa non solo la città arabo normanna, ma soprattutto il suo tessuto sociale, le interazioni e le contraddizioni tra città di immigrazione ed emigrazioni. Organizzato dalla Fondazione Ignazio Buttitta con il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo e del Centro Mediterraneo di Studi Interculturali, nessun rappresentante delle due istituzioni patrocinanti era presente, il tema proposto era : “Terre di confine – Storie di vita”, seminario di studi sulle migrazioni.
Pochi i presenti in sala ad eccezione di una classe di studenti di un istituto superiore, a conferma che il problema dell’immigrazione è poco sentito dall’intera collettività e, per dirla con un loro rappresentante, M.Soufien Zitoun,ʺla comunità autoctona e quella magrebrina non si integrano, non interagiscono, ma convivono nella totale indifferenzaʺ, osservazione, questa, già descritta, parecchi anni prima, dal sociologo Stefano Allievi nel suo libro “ Islam Italiano” e in una conferenza proprio nella nostra città organizzata dall’Istituto Euro Arabo di Mazara.
Eppure i relatori erano da ascoltare e seguire con grande interesse e attenzione, non fosse altro per il loro spessore culturale e per la specifica conoscenza socio antropologica del fenomeno immigratorio a Mazara.
Il professor Antonino Cusumano partendo dal suo libro “ Il ritorno infelice” che per primo studiò e affrontò dal punto di vista sociologico il fenomeno migratorio a Mazara, prima città siciliana ad esserne interessata negli anni settanta, ripercorre in un ottica antropologica mezzo secolo di migrazioni e di emigrazioni dalla sponda sud del mediterraneo a quella nord fino ai nostri giorni. Cusumano focalizza il suo intervento soprattutto sul contributo che l’enclave tunisina ha dato nel tempo e contribuisce tuttora,nonostante gli eventi siano cambiati, all’economia dei settori produttivi della città,dalla pesca all’agricoltura all’edilizia, all’assistenza familiare degli anziani,rinsaldando un tessuto sociale che altrimenti sarebbe stato destinato a sflilacciarsi. Tuttavia a tale significativo contributo non  sono corrisposte iniziative delle istituzioni locali e regionali per  una efficace politica dell’immigrazione fondata sulla reciproca interazione sociale.
Per l’antropologa Daria Settineri, dell’università Bicocca di Milano, il fenomeno migratorio inverso, dalla sponda nord a quella sud presenta corsi e ricorsi storici sin dall’inizio del secolo scorso. Anche allora, come oggi, erano i siciliani, nel percorrere la rotta inversa a isolarsi in compartimenti stagno non comunicanti con la comunità locale. Non tutti riuscirono ad interagire nelle relazioni in maniera positiva, molti, soprattutto le generazioni successive, si integrarono con successo facendo della Tunisia la loro nuova patria. Oggi il fenomeno è di natura economico per le opportunità che la Tunisia offre a chi investe, con tutte le ripercussioni che ne conseguono, però, dal punto di vista sociale, affettivo, comportamentale di chi sceglie di stabilirsi nella sponda nord africana.
Molto intenso, a tratti aspro l’intervento del consigliere aggiunto M.Soufien Zitoun, non tenero contro le politiche immigratorie dell’attuale amministrazione Cristaldi, considerate strumentali, enfatiche ma di fatto vuote nei contenuti. Zitoun, trentenne figlio di immigrati, laureato, mediatore culturale, ha da pochi giorni ottenuto la cittadinanza italiana, rimprovera il primo cittadino di avere rifiutato ogni dialogo con le rappresentanze della comunità tunisina, preferendo avvalersi della collaborazioni di uomini di fiducia del deposto presidente tunisino Ben Alì, ”affidando a uno di questi,- denuncia il consigliere aggiunto- addirittura la gestione di Casa Tunisia” recentemente inaugurata tra le contestazioni della comunità tunisina, non coinvolta all’evento né al progetto, tra l’imbarazzo dello stesso ambasciatore tunisino presente alla cerimonia. Zitoun non è tenero nei confronti del consulente del sindaco per i problemi dell’immigrazione, prof. Fouad K.Allam, al quale rimprovera, dopo quattro anni di collaborazione,” di non avere presentato alcun progetto inerente il compito affidatogli. Una consulenza rivelatasi economicamente esosa per la collettività che avrebbe potuto essere investita,al contrario, in forme di incentivazioni per avviare piccole imprese miste costituite da giovani mazaresi e tunisini”

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