Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 17 dicembre 2013

Il triangolo di Kanizsa


E’ questa percezione collettiva, il triangolo di Kanizsa, che invita ad osservare quel che si vuole che si osservi, che invoglia a tenere lo sguardo non oltre un certo livello, il nuovo elemento strategico che va a sostituire la propaganda e la retorica politica.

La mossa del sindaco di Mazara di accreditarsi berlusconiano, facendo professione di fede immediatamente dopo la separazione di Alfano da Berlusconi, appare finalizzata a dare una copertura politica nazionale alla sua ricandidatura alle prossime amministrative.
Cristaldi sa che il suo movimento,”I Futuristi”, senza una investitura politica rischierebbe di essere relegato a folkloristica lista civica, alla stessa stregua delle tante altre fruttificate nell’albero dell’antipolitica.
Il sindaco non ci sta a passare per paladino dell’antipolitica, gli occorre un simbolo ed è quello che chiede: essere il candidato ufficiale di F. I. con una investitura benedetta da Berlusconi. Con quali referenze? La sua storia politica accompagnata da un pacchetto azionario di diciassettemila voti ottenuti nella sua elezione a sindaco. Saranno sufficienti? Il suo avversario e concorrente Toni Scilla non sembra mollare. Al contrario lavora per ottenere la nomina di coordinatore provinciale. Ha dalla sua gran parte del PDL convertito a Forza Italia, ovvero la presenza politica nel territorio e nella provincia. L’ex deputato di Grande Sud può contare su un corposo gruzzolo di voti che dispone il gruppo consiliare a lui fedele e soprattutto su un referente di spessore nella rigenerata Forza Italia, Giancarlo Miccichè, il quale ha qualche debito politico nei confronti di Scilla. Se quest’ultimo sarà nominato coordinatore provinciale crolleranno le speranze di Cristaldi di ottenere il simbolo. In tal caso, il sindaco di Mazara andrebbe avanti da solo con i ʺsuoi futuristiʺ, a meno che non senta il richiamo della casa madre, quella Alleanza Nazionale che gli ex colonnelli finiani hanno appena tirato fuori dal baule dei ricordi e che riproporranno in stile vintage alle imminenti elezioni europee. La loro coincidenza con le amministrative di Mazara rappresenterebbe una occasione ghiotta, per l’attuale sindaco, di rientrare nella politica nazionale.
Sulla carta, in considerazione dei numeri, e i numeri sono impietosi, il sindaco uscente è quello che rischia più degli altri concorrenti diretti.
Le condizioni politiche rispetto alle precedenti amministrative che determinarono la sua elezione sono notevolmente mutate e non suo favore.
La fuoriuscita dal PDL, partito nel quale era stato eletto, non l’ha rafforzato politicamente, né hanno giovato alla sua immagine i movimenti politici dallo stesso fondati, dal fugace “Partito Città”a “I Futuristi”, un progetto tuttora di scarso appeal politico e mediatico, al quale, in città, hanno aderito i fedeli del sindaco e i transfughi di altre formazioni politiche pronti a salire sul carro del potente di turno, per il bene della Città, naturalmente.
In tale ammucchiarsi indistinto molti sono coloro che vanno alla ricerca di una visibilità, avvezzi a cambiar casacca come in una sfilata di moda.
In politica sarebbe saggio distinguere e scegliere i propri compagni di viaggio; la storia, l'impegno, il background politico, la coerenza, dovrebbero essere dei punti fermi e non negoziabili al contrario della convenienza.
A chi del “tradimento e dei traditori per convenienza” ne ha fatto un pamphlet e un leitmotiv elettorale, ignorare o soprassedere a tali principi potrebbe anche costare una perdita di credibilità e di coerenza politica.
Ma è sotto l'aspetto numerico la debolezza dell'attuale sindaco. La rottura politica con figure che nelle precedenti elezioni sono state determinanti, sia dal punto di vista dell'organizzazione politica sia in quello della ricerca di consensi potrebbe infine giocare un ruolo decisivo per il raggiungimento del ballottaggio, ancor più, se alcuni di questi soggetti se li troverà come avversari in schieramenti contrapposti.
I cristaldiani e i neo cristaldiani acquisiti saranno sufficienti a raggiungere l'obiettivo?
Se la volta precedente il voto disgiunto ha giocato in favore dell'attuale sindaco, anche per assenza di avversari credibili, non sembra che lo stesso risultato possa ripetersi, in quanto i prossimi avversari sono politicamente di forte caratura. La strada si presenta aspra e in salita; adesso Cristaldi dovrà essere molto convincente per recuperare l'entusiasmo creatosi attorno a lui grazie a quelle proposte forti e coinvolgenti che doveva realizzare, ma non lo ha fatto, nel suo quinquennio di amministrazione.
Oltre al voto disgiunto, all'assenza di validi avversari, ai molteplici errori degli stessi, la vera carta vincente che consentì all'attuale sindaco di aggiudicarsi la partita è stata quella di avere intuito la voglia di compartecipazione attiva alla politica da parte della gente, assecondandola con l'invenzione del ʺsalotto in piazzaʺ, un talk show elettorale mascherato da think tank in cui gli spettatori avevano la percezione di essere co-protagonisti nelle scelte del programma. Ma si trattava solo di percezione, nient’altro che un disegno illusorio, come il triangolo di Kanizsa.
In tutti questi anni, però, il salotto in piazza non si sa che fine abbia fatto, nel frattempo la politica si è chiusa e isolata ermeticamente nel palazzo, lontano dalla gente.
Inoltre non è mai successo in questa città che un sindaco uscente venisse eletto per un secondo mandato. Qualche cosa Nicola Cristaldi deve inventarsi e la fantasia non gli manca.
Tuttavia a questa debolezza numerica fa da contrappeso, in un gioco delle parti, l’aspetto psicologico. In politica conta molto il modo in cui viene percepito il candidato. Il carisma, la forte personalità, l'enorme considerazione e autostima che l'attuale sindaco ha di se, la sua abilità di enfatizzare anche le cose più insignificanti, il suo carattere relazionale non facile e spesso ruvido, indisponibile al compromesso, determinano la convinzione assai diffusa che i suoi avversari non siano migliori. A siffatta sensazione dei suoi concittadini Cristaldi deve, anche, il successo politico sia negli anni passati sia nelle ultime elezioni.
E’ questa percezione collettiva, il triangolo di Kanizsa, che invita ad osservare quel che si vuole che si osservi, che invoglia a tenere lo sguardo non oltre un certo livello, il nuovo elemento strategico che va a sostituire la propaganda e la retorica politica e che probabilmente potrebbe aprirgli le porte del ballottaggio.
Basta, però, alzare lo sguardo al di sopra di quel livello per rendersi conto che la realtà non può essere nascosta dietro un’illusione.

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