Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 9 dicembre 2013

Nel segno del Serpentario


Archiviate le primarie del PD che hanno visto gli ex democratici bersaniani salire sul carro di Matteo Renzi, che fino a pochi mesi fa gli stessi definivano in modo sprezzante “la faccia pulita di Berlusconi”,ovvero convertiti, come è nella migliore tradizione, sulla via della convenienza politica, adesso tutte le energie, all’interno del partito, vengono indirizzate nel cercare la quadra anche nella designazione del candidato sindaco.
Che succede nel PD? Sembrava che dopo il recente congresso comunale si fosse arrivati ad una tregua dopo che Giorgio Macaddino e il suo sindacato, stravincendo, hanno conquistato il partito e con esso il diritto di avvalersi della ʺgolden shareʺ. C’è aria di burrasca all’interno dei democratici e gli umori che se ne percepiscono in queste ore ne descrivono un partito in preda ad una crisi di nervi.
Le prossime amministrative sono alle porte e il teatro dei democratici mette in scena ʺ Il candidatoʺ.
Tutto ruota intorno a quale attore verrà affidata la parte del protagonista. La discussione all’interno del partito riesce a trovare una sintesi a colpi di maggioranza, ma non a sopire gli animi. Infatti la neo segreteria  impone un solo candidato possibile, il dott. Pino Bianco. È la ʺgolden shareʺ che mette sul tavolo Giorgio Macaddino in forza dei numeri.
Sul nome non vi è unità, molti sono i mal di pancia e le riserve su Bianco, una delle quali quella di essere stato negli ultimi tempi vicino a Massimo Russo e non al PD. Inoltre viene visto con sospetto l’endorsement di Macaddino e del sindacato nei confronti di Bianco, tanto che all’interno del PD c’è chi ricorda ad alta voce che fu lo stesso Macaddino a “ tradire” Bianco candidandosi con una lista civica proprio contro il medico mazarese, allora candidato ufficiale dei D.S. Sono passati dieci anni, ma a quanto pare le ferite non sono state rimarginate.
Aleggia, neppure velatamente, il sospetto del voto disgiunto. Si fa calare sul PD una coltre di nebbia che potrebbe nascondere manovre sotterranee in favore di altri candidati alla poltrona di primo cittadino. Inoltre il fantasma delle primarie dell’anno scorso, che videro una sconosciuta Orrù diventare senatrice grazie ai voti di Vito Torrente, e prima ancora l’enorme messe di voti che consentì, sempre in città, a Baldo Gucciardi di essere il più votato, si materializza riaprendo un capitolo mai chiuso.
ʺ Pacta sunt servandaʺ, e con il voto disgiunto, nel segreto delle urne,ʺ il debito potrebbe essere onoratoʺ, si ammicca con qualche sottile malizia. Chissà se di tutto questo malumore il dott. Pino Bianco è al corrente. A Bianco sarà chiesto di far rivivere quella lontana stagione che a partire dal 1994 prima “La Coalizione dei Democratici” e poi L’Ulivo” avvicinarono la gente alla politica con entusiastica partecipazione. Furono le sole volte che il centro sinistra vinse in città.
Sarà capace il candidato Bianco ad assumere quel ruolo che nella costellazione del Serpentario viene rappresentato da Ofiuco o Esculapio, quel Dio della medicina che guarisce dai mali e il cui simbolo è il serpente segno del rinnovamento e del ricambio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Allora, facciamo un po' di conti...A destra abbiamo Cristaldi, Scilla e Siragusa. A sinistra Bianco e, se vogliamo ( ma io non vorrei..) Torrente. Poi c'è il grillino Falco. Gli altri, se ci saranno, contano poco...ah già, c'è Frazzetta, ma collocazione indecifrabile a parte, non mi pare smuova legioni. Ergo, Bianco potrebbe farcela..