Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
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lunedì 20 aprile 2015

Il degrado della Fontana di Consagra. Irritazione dell'Associazione Archivio Pietro Consagra.

 La fontana di Pietro Consagra (foto L.Tumbarello)
 La moglie dello scultore mazarese delusa per l’indifferenza dell’amministrazione comunale. Intanto la più famosa delle fontane del maestro versa in uno stato di incomprensibile abbandono. 
«Non ci sono soldi per restaurare il gruppo scultoreo della fontana  di Consagra». È quanto si sono  sentiti rispondere  dall’Amministrazione Comunale gli inviati  dell’ Associazione Archivio Pietro Consagra  presieduta dalla moglie dell’artista prof.ssa Gabriella Di Milia.
La notizia è stata sottaciuta dai media locali, non è stato emesso alcun comunicato stampa da parte del Comune di Mazara. Attorno a essa il silenzio è assoluto.
Tuttavia a Milano, nella sede dell’ Associazione Archivio Pietro Consagra, quel «Non ci sono soldi per restaurare l’opera di Consagra»   è stato accolto con irritazione e fastidio. Non ci sono i  soldi  per iniziare un serio provvedimento di recupero e di conservazione della fontana che il maestro ha voluto donare alla sua Città.
Chi ha avuto modo di parlare con la Di Milia, ha avvertito nella sua voce delusione e sconforto.  La relazione degli inviati  all’Associazione Archivio Pietro Consagra è stata tranciante: « La fontana e gli elementi scultorei si trovano in condizioni penose», così racconta Gabriella Di Milia al suo interlocutore.
Pietro Consagra non meritava un simile trattamento dalla Sua Città e dai suoi concittadini, sono anni che lo scrivo.
Eppure è la stessa moglie di Consagra a non avere niente in contrario che la nuova passeggiata del lungomare venga intitolata all’artista mazarese, essendo nel progetto, destinata  e immaginata come luogo in cui  collocare delle opere en plein air del maestro.   Gabriella Di Milio ha posto però una condizione: «Che  il comune si impegni a restaurare contemporaneamente  il gruppo scultoreo sito in Piazza Mokarta».
Però se non si restaura la fontana di Consagra, non ci sarà il  consenso da parte dell’Associazione all’intitolazione.  
“ Gli esseri venuti dal mare” questo il nome dell’opera bronzea di Consagra, che i mazaresi hanno beffardamente e rozzamente  chiamato “ quattro di bastoni”, si trova in condizioni di  indicibile deterioramento, coperta da incrostazioni calcaree e licheni, è  da anni bisognosa di interventi mirati, da affidare a degli esperti, per ricomporre alcune placche metalliche andate perdute e per sostituire l’intero sistema degli ugelli di uscita dei getti d’acqua. Un intervento di restauro e di conservazione consentirebbe alla collettività e ai turisti di potere godere di una delle opere di indubbio valore estetico ed artistico che tutte le capitali del mondo vorrebbero avere. Mi chiedo cosa hanno fatto e stanno facendo i  vari assessori alla cultura o i consulenti culturali che si sono avvicendati nel tempo. La stessa vasca appare in condizioni di incuria totale.
 Consagra, visto lo stato di degrado in cui versava la sua opera ebbe a dire:« questa scultura senza il gioco delle acque non significa nulla, piuttosto che togliere o modificare il gioco delle acque distruggetela».
 Il pessimo stato dell’intera fontana dà l’idea dell’indifferenza e del disamore  della città verso il  bello,  verso la cultura, verso l’arte, verso il proprio patrimonio artistico e  soprattutto verso l’Artista. Le attuali condizioni della Fontana di Consagra insieme a quel che resta dell’Arco Normanno, ad essa vicino, esprimono l’incultura, la superficialità, la negligenza di una collettività che si dimostra ancora una volta “scopina della sua storia e della sua identità”. 
Non ci sono soldi per restaurare il gruppo scultoreo della fontana  di Consagra? Ma è tanto difficile per una amministrazione che della cultura fa a parole il suo vessillo e che in campagna elettorale si è vantata di avere ottenuto finanziamenti più di ogni altra città della Sicilia, trovare qualche decina di migliaia di euro o degli sponsor importanti,  nazionali o internazionali, disposti a finanziare il recupero dell’opera d’arte? La fontana ha meno dignità della costosissima  chiatta o della Rotonda del lungomare? Questa collettività è avviata  inesorabilmente verso il proprio triste  declino culturale e sociale, avendo perduto la capacità di indignarsi e di alzare la voce dinanzi alla dissoluzione di parte del proprio patrimonio artistico.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' solo che al Sindaco, evidentemente, non interessa. Né a questo, né a quelli che lo hanno preceduto. Si può solo sperare che qualche Società se ne assume le spese, come accade un po' dappertutto in giro per l'Italia. Ma non si tratta solo di un problema di restauro. Sì, è vero, bisogna pulirla. Sì, naturalmente, bisogna sturare gli orifizi e ripristinare i getti. Ma bisogna pure espiantare le palme che la circondano, e che ormai ne coprono la visuale. Mi chiedo a chi sia venuto in mente di piantarle. Temo qualcuno particolarmente mattiniero, in ossequio al criterio tutto nostro secondo cui 'a Mazara cu si susi primu cumanna'. Inoltre bisognerebbe abbattere gli alberi che ne occludono la prospettiva sul lungomare. Secondo l'artista, le creature dovevano apparire come spuntate dall'acqua, dagli osservatori di piazza Mokarta. Dico io, ma ci vorrebbe così tanto? Valenziano

Anonimo ha detto...

Ho letto che ci sono sviluppi positivi. L'assessore Vito Ballatore lo ha dichiarato in un intervista a 'vivi mazara'.
Valenziano