Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 17 giugno 2015

Mentre i gatti litigano i topi ballano.



Sembrerebbe una battuta se non fosse in se stessa pregna di tragicità. Perché il litigio diatriba tra il sindaco di Mazara on. Cristaldi e la commissaria dell’Ato Belice Ambiente on. Alfano somiglia sempre più ad una farsa, tragica e pericolosa per i risvolti che ne possono scaturire, se non si  mette fine al ridicolo rimbalzare di responsabilità. Litigano da mesi attraverso dichiarazioni di reciproca accusa, come se i cittadini, vere vittime di questa faida politica, siano interessati a questa stucchevole quanto antipatica, almeno nella forma, querelle. Lo sanno anche i bambini che la responsabilità delle inefficienze gestionali, a causa delle quali i risultati sono stati disastrosi, sono da addebitarsi, solo ed esclusivamente, all’incompetenza di chi dall’inizio ad oggi ha  gestito il carrozzone dell’Ato Tp 2. Né la politica può tirarsi indietro dalle responsabilità, avendo fatto della Belice Ambiente, attraverso forme di clientelismo disinvolte, uno stipendificio  eurovoro per foraggiare i suoi asserviti, sia di destra che di sinistra o di centro. In questo modo l’Ato TP2 è diventato un postificio all’insegna dell’incompetenza, senza alcun pudore per il merito, con assunzioni senza concorso, con facili carriere in piena assonanza con il principio di Peter, secondo il quale più si sale nella gerarchia più si è incompetenti a svolgere quel ruolo. Tale  principio  vale ancor più per i vari commissari succedutisi negli anni e per coloro che in futuro saranno messi lì a gestire le nuove SRR. Una volta rotto il giocattolo, la politica nostrana  ha continuato, intemerata, a vessare i cittadini,  facendo loro pagare balzelli elevatissimi in cambio di servizi inadeguati, inefficienti, insufficienti e assolutamente lontano anni luci, per risultati, dalle altre società d’ambito a livello nazionale. Sapevano da anni che la discarica di Campana Misiti, al confine tra Campobello e Mazara, peraltro sovrastante un ricchissimo bacino idrogeologico, doveva essere chiusa. Tuttavia nulla è stato fatto per trovare altri siti idonei. Si è preferito palleggiare le responsabilità tra regione, società d’ambito e comuni soci. Chiusa la discarica di Campana Misiti il re si è mostrato nudo, incapace di programmare come e dove riversare i rifiuti. In questa giro di irresponsabilità, peraltro, si è aggiunto il sindaco di Trapani attraverso un meschino gioco di campanilismo tanto da vietare l’utilizzo temporaneo della discarica trapanese ai mezzi della Belice Ambiente al fine di tutelare dalla contaminazione la purezza della monnezza dei propri cittadini. E che fanno i nostri? Invece di organizzare un piano comune e condiviso, preferiscono agire a briglia sciolte, ciascuno per proprio conto, ciascuno con strategie diverse, ciascuno ignorando l’altro. Una si rivolge alla procura, l’altro al prefetto, sempre divisi, per far valere le proprie ragioni, non quelle della collettività, dimenticandosi che è quest’ultima a farne le spese. Così da una parte si minaccia di non pagare la propria quota di competenza  all’ATO, e dall’altra si annuncia di far intervenire i commissari ad acta  per ogni ente debitore. La conseguenza è il caos totale e la chiusura del servizio minimo indispensabile di raccolta, comprese le isole ecologiche.  La differenziata viene così bloccata da mesi, tutto diventa monnezza da discarica, l’intera città è  costretta a ritornare indietro attraverso un processo involutivo sul piano della salvaguardia ambientale, su quello dell’igiene e della pubblica salute, su quello della vivibilità. Il costo di questi disservizi indecenti, che ha raggiunto cifre iperboliche, viene riversato sui contribuenti vittime.  Ma perché si dovrebbe pagare l’incapacità gestionale e l’inefficienza dei servizi se i  risultati sono i cumoli di spazzatura che diventano colline in preda a cani, gatti, topi e volatili di ogni genere? Spettacolo indecente che si offre a quei pochi e  ignari turisti che in questo periodo frequentano la città. È il caso di dire che mentre i gatti litigano i topi ballano, se proprio non vogliamo scomodare Tito Livio con la sua “Dum Romae consulitur…”
In tutto questo triste spettacolo la collettività rimane catatonica.
Effetto della politica nostrana, amici miei. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo parola per parola, virgole comprese...
Valenziano