Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 27 maggio 2014

Ballottaggio:”Niente apparentamenti per favore”.



E venne il giorno della verità. I risultati sorprendenti delle elezioni europee a Mazara sono stati, come facilmente previsto, inesorabilmente stravolti, qualche ora dopo, da quelli usciti dalle urne per le amministrative. Ne viene fuori una città dalla doppia faccia, incoerente, avvezza al doppiogiochismo, inadeguata a svolgere un ruolo politico sia a livello provinciale sia in quello regionale. Sette candidati sindaci sono troppi, quattro candidati di destra danno una rappresentazione della politica volta al soddisfacimento di ambizioni personali più che di servizio verso la collettività. Non si può parlare di dramma ma di farsa. Ancora si è lontani da una analisi ponderata del voto uscito dalle sezioni, dalle comparazioni tra preferenze di liste e quelle dei candidati al consiglio comunale rispetto ai voti riportati dai candidati sindaci. Via via che arrivano i risultati ci si rende conto che qualcosa non ha funzionato, oppure, come si dice apertamente e a voce alta nel quartier generale di Vito Torrente, che qualcuno ha “tradito”, ha fatto il doppio gioco. Stesso metodo, almeno a sentire alcuni rappresentanti di lista, è avvenuto, attraverso il giochetto del voto disgiunto, nelle liste del candidato sindaco Bianco. Troppo palesi le discrasie tra le preferenze ai candidati al consiglio e quelle al candidato sindaco che gli stessi avrebbero dovuto sostenere, puntualmente dirottate su un candidato avversario. È indubbio che il voto disgiunto abbia giovato al sindaco uscente. Lo avevamo previsto da tempo, d’altronde questa era la sua speranza per superare gli avversari e arrivare al ballottaggio. Solo che nessuno se lo aspettava in modo così eclatante; per lo stesso motivo non si poteva prevedere che la panzerarmee si sfaldasse alla prova decisiva. Vito Torrente è stato tradito, però, dalla troppa sicurezza della sua coalizione; il suo staff ha sicuramente trascurato la comunicazione con i propri elettori il cui livello di alfabetizzazione era più modesto del bacino di elettori dei suoi avversari. Torrente è la vittima illustre del voto disgiunto, ma anche dei giochetti di cortigiani infingardi, ancor più di Bianco il quale ha pagato lo scotto di una organizzazione inadeguata alle aspettative e alle ambizioni del candidato di centrosinistra. Anche Bianco confidava nel voto disgiunto che si sarebbe riversato su di lui come valore aggiunto rispetto alla coalizione, e che al contrario gli si è ritorto contro, anche se in termini molto limitati.
Ritornando a Torrente, la differenza di tremila e cinquecento voti in meno tra quelli presi dalle sue liste e quelli non indicanti il suo nome conferma che senza quell’errore grossolano Torrente sarebbe risultato primo nei suffragi rispetto a Cristaldi e in modo assai significativo. Se la ride sotto i baffi Cristaldi; l’obbiettivo che si era prefissato è stato raggiunto con più facilità di quanto lo stesso avesse previsto; merito delle sue abilità politiche e di sapere navigare agevolmente tra i marosi delle elezioni. Non bisogna trascurare il fatto che, comunque, la demonizzazione del sindaco non ha pagato, e che bisogna riconoscere con onestà intellettuale il lavoro svolto in questi cinque anni di amministrazione. Può piacere o meno, ma un sindaco lo si deve giudicare per quel che ha fatto e non per il suo carattere. Adesso tutto il percorso è in discesa, il ballottaggio potrebbe essere una pura formalità. Le sue liste hanno trovato i consensi , anche se al loro interno non mancano, a risultati noti, insoddisfazioni da parte di candidati che non hanno raggiunto l’obbiettivo. Cristaldi è l’unico ad essere stato avvantaggiato del voto disgiunto avendo preso circa settecento preferenze in più rispetto al totale delle sue liste collegate.
Non ha deluso Scilla, ma con una destra così frammentata non poteva fare di più. Certo la querelle sul simbolo l’ha danneggiato, ma non è stata decisiva; rimangono quei cinquemila voti della sua coalizione e quei tremilaseicento voti di preferenza sul suo nome; un bel tesoretto che gli consentirà di continuare a lavorare per il futuro in attesa di nuove prospettive.
Eravamo stati facili profeti nel pronosticare per il M5S grosse difficoltà addirittura per superare lo sbarramento del 5%, traguardo raggiunto per il rotto della cuffia. Non deve trarre in inganno quel risultato strabiliante di diecimila voti ottenuti alle europee; quei voti sono di protesta, esprimono un forte disagio per la situazione economica di una città che non vede prospettive di ripresa; denunciano una realtà drammatica dal punto di vista sociale, caratterizzata da una disoccupazione ormai endemica e da una crisi che investe tutti i settori. Quei diecimila voti lanciano un grido di allarme che i politici farebbero bene a non sottovalutare. Ma quell’urlo è indirizzato ai politici che governano, non agli amministratori cittadini. Il M5s paga lo scotto di scelte autolesioniste, di improvvisazione e di pressapochismo politico, di presunzione valoriale elitaria e soprattutto, di dilettantismo, per non avere saputo formare, in questi due anni, una classe dirigente adeguata a raccogliere le istanze che quel voto di protesta segnalava, al contrario dei loro cittadini penta stellati di Alcamo.
Un flop, ma su questo non c’erano mai stati dubbi, le candidature di Siragusa e Frazzetta.
Si va dunque verso il ballottaggio ma le manfrine, gli inciuci, le ammuine, gli ammiccamenti, sono la discussione principale di questo immediato dopo elezioni. Stiamo parlando della possibilità di ricorrere agli apparentamenti tra coalizioni sconfitte e quelle che si disputeranno il ballottaggio. Uno dei tanti difetti di questa legge elettorale sui sindaci è proprio la possibilità di ricorrere agli apparentamenti per bloccare il premio di maggiorana. Costituiscono una vera porcata, una iattura per la democrazia, servono solo a risuscitare candidati legittimamente bocciati dal responso elettorale. Inoltre penalizzano la coalizione vincente al ballottaggio, non consentendo, cosa ancora più grave, il diritto al sindaco eletto di realizzare il programma legittimato dal voto popolare, e di potere usufruire del premio di maggioranza. Si possono fare tutte le obiezioni di merito che si vogliono, ma il fine degli apparentamenti è esclusivamente quello di una fraudolenta rivalsa politica per rivalersi della sconfitta subita da alcune liste e dai loro candidati. Abbiamo ancora sotto gli occhi il degrado politico che il precedente apparentamento portò nel consiglio comunale appena scaduto.
Memori di tanta esperienza c’è da augurarsi che né Cristaldi né Torrente, leali al loro programma, accettino di apparentarsi con le coalizioni uscite sconfitte. Sarebbe un bel segnale di onestà politica e di un nuovo percorso che ridìa onore alla politica

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima analisi del voto mazarese.
Aggiungerei solo una paio di riflessioni: mi sembra che il dottor Bianco sia stato più che tradito "svantaggiato" da un PD che non ha saputo rinnovarsi. Era di plastica evidenza la differenza tra un partito che nei messaggi nazionali e nelle liste delle Europee sa "cambiare verso" ed un PD mazarese che invece rimane con gli stessi volti e non a caso conferma due consiglieri uscenti. A questo si aggiunga la totale assenza di una lista di sinistra che qualcosa forse avrebbe potuto raccogliere, magari meno dei 600-700 voti ottenuti da Tsipras-Verdi-Idv alle Europee ma forse quei 400 che potevano portare il centrosinistra al ballottaggio. Per quanto riguarda Torrente chiedo solo se secondo Lei la panzerarmee dei 150 candidati adesso terrà serrate le fila in vista del ballottaggio; credo che questa sia condizione necessaria (ma non sufficiente)per una secondo turno competitivo e che non riconfermi Cristaldi con uno scarto a due cifre..

Anonimo ha detto...

Tutto in discesa per Cristaldi, adesso? Non credo. E non lo dico alla Razzi. Votare al ballottaggio, infatti, è molto più facile. Se Torrente incassa tutti i suoi 9000 voti di lista la vedo dura. Anche perché dubito che Cristaldi possa pescare troppo altrove. Quello che doveva raccogliere altrove, tipo il consenso di chi è-di-sinistra-ma-vota-Cristaldi-e-se-vanta-pure lo ha già raccolto: fanno fede i voti mancati a Bianco. Che la falange Scilliana od anche il manipolo Siragusano possa appoggiare Cristaldi è da vedere. Piuttosto se ne andranno al mare. Frazzetta ha ben poco da offire sul piatto. Detto questo, dissento dal prof. Tumbarello pure riguardo la bontà dell'amministrazione Cristaldi. Rispetto a 5 anni fa abbiamo perso l'ATO, il tribunale, lo sportello del Catasto e dell'agenzia delle entrate, il collegamento marittimo per Pantelleria. Non abbiamo ottenuto la Zona Franca. Siamo l'unico comune della zona ad aver subito un tracollo nel turismo, mentre gli altri galoppavano. Non solo Trapani e Castelvetrano, ma anche Petrosino. I lavori pubblici portati a compimento erano stati avviati dalla precedente amministrazione. Inoltre, si affrontano due candidati privi di riferimenti a più alti livelli istituzionali. Bisogna vedere chi, in virtù di esperienze di partito pregresse, ha più cambiali da incassare. Secondo me, quello che ha avuto a disposizione consistenti pacchetti messi a disposizione ora di questo, ora di quell'esponente politico rigorosamente non mazarese per le sue fortune, non è il sindaco uscente. Nella speranza, ovviamente, che s'intenda incassare tali cambiali esclusivamente a vantaggio della città.

Anonimo ha detto...

C.V.D.: http://www.primapaginamazara.it/index.php/politica/2423-forza-italia-toni-scilla-a-mazara-nasce-il-gruppo-consiliare-per-il-ballottaggio-non-voteremo-ne-cristaldi-ne-torrente