Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 13 luglio 2015

Grande consenso di pubblico alla presentazione del volume " Memorie del mare"



Ancora una volta è stata una sfida tra la cultura da una parte e il caldo appiccicoso di questa estate africana , quella che si è svolta nel tardo  pomeriggio di sabato nel suggestivo scenario della Chiesa barocca di S. Ignazio di Mazara del Vallo.
 Nonostante l’afa, un pubblico attento e numeroso ha fatto da cornice alla presentazione del volume:
Memorie del mare. Divinità, santi, eroi , navigatori
 una raccolta degli atti di un convegno internazionale tenutosi a Cefalù nel 2010 organizzato dalla” Fondazione Ignazio Buttitta” e dalla “Fondazione Mandralisca”.
Il volume, curato da Sebastiano Mannia, è stato pubblicato dalla “Fondazione Ignazio Buttitta”, nonostante le gravissime difficoltà economiche in cui si trova e che investe anche tutta la cultura regionale. A promuovere la presentazione del volume è stato l’Istituto Euroarabo di Mazara, al quale va il merito, ancora una volta, di valorizzare la cultura siciliana legata alle tradizioni e alla memoria.
Presenti il presidente della “Fondazione I.Buttitta”, prof. Ignazio E. Buttitta dell’università di Palermo, il prof. Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, e il prof. Antonino Cusumano, presidente dell’Istituto Euroarabo.
Il volume è una vera immersione nelle acque cristalline della storia del  Mediterraneo, luogo di memorie, di nascita di miti, di formazione di eroi, di sfide memorabili verso l’ignoto, come l’Ulisse che Dante ci ha fatto conoscere nel XXVI canto dell’Inferno:
Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza
senza la quale l’uomo non avrebbe mai raggiunto la sua umanità. E tutto ciò avviene nel mare Mediterraneo, troppo piccolo per essere uno sconfinato oceano ma troppo grande per essere un semplice mare. Nella sua  molteplicità di mari il mediterraneo diventa necessariamente culla dell’umanità, in esso nascono le tre grandi religioni monoteiste, in questo mare avvengono le migrazioni dei popoli, nelle sue acque viene scritta la storia, nascono le leggende, crescono le speranze, si concludono tragicamente le vite. Luogo di partenza e di arrivo, di incontri e di scambi, di produzione e di commercio, di conquiste e di battaglie, oggi sembra assumere ideologicamente uno stato di confine, un limes di respingimenti e non di accoglienza, di chiusura e non di condivisione. Un  mediterraneo che presenta sempre più scenari apocalittici, le cui limpide acque si trasformano in profonde cupe foibe umane. 


I relatori riescono ad affascinare, con la  loro affabulazione brillante e coinvolgente, l’intero pubblico, ammaliato anche dalla scenografia del luogo in cui si trova, quei resti della chiesa di Sant’Ignazio divenuta metafora della Sicilia di oggi, splendida una volta, come quel mare sul quale si affaccia, abbandonata all’incuria e senza alcun progetto che possa ridarle  quelle inaspettate prospettive di ricchezza culturale che merita.
Sebastiano Tusa riesce con la semplicità del linguaggio dovuto allo spessore culturale che lo contraddistingue, a fare del suo intervento una piccola, breve e preziosa lectio magistralis forgiata di aneddoti, di storie vere e sconosciute, come l’eroismo delle donne eoliane, di leggende, di tesori emersi, rievocando il  suo mito per antonomasia, quello di Cola pesce e le meraviglie che del mare raccontava e raccoglieva. Tra questi i tesori che il mare restituisce, dal  ritrovamento dei relitti, tra i quali   la nave cucita di Gela oppure il più famoso tra i ritrovamenti: la statua bronzea greca del  Satiro di Mazara legato al mito di Dioniso.
 Il volume contiene interventi di A. Cusumano sul mito delle Sirene, di Sebastiano Tusa sulle antiche navigazioni mediterranee, di Macrina Marilena Maffei sulle donne delle Eolie e il mito di Eolo, di Josè A. Gonzàlez Alcantud sulla leggenda di Ercole, di Giovanni Ruffino sul lessico della pesca siciliana, di F. Delpesc su S. Nicola e Cola Pesce e altri autori.
Un libro da leggere poco alla volta, per scoprire la nostra storia per capire che è in questo mare che si svolgerà la storia del futuro. Ancora una volta l'assenza di amministratori è segno di come la Cultura, con la C maiuscola, venga trattata con una certa sufficienza in questa città. 

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