Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 20 luglio 2015

Un esempio di buona politica



Non so se dirmi ancora compiaciuto della nomina ad assessore alla Sanità dell’on. Baldo Gucciardi  che va a sostituire Lucia Borsellino nel governo Crocetta. Conosco Baldo Gucciardi da parecchi anni. L’ho visto crescere politicamente, sono stato attento al suo percorso politico, abbiamo condiviso tante battaglie politiche insieme a Michele Augusta,  Vito Ballatore,  Pietro Vella e altri. Costituivano  la punta di diamante di quel gruppo di giovani trentenni appartenenti alla componente morotea guidata in provincia di Trapani da Sergio Mattarella. Eravamo all’Ariston di Trapani quando De Mita da segretario della DC scese per la prima volta in Sicilia. Mattarella era il suo plenipotenziario nell’isola. Erano gli anni ’80, tangentopoli ancora era da venire. Quei ragazzi costituivano il fiore all’occhiello del futuro presidente della repubblica. Michele Augusta era il pupillo, il  braccio e l’occhio di Mattarella in provincia di Trapani, il più ascoltato dall’onorevole insieme all’architetto Vito Ballatore. Baldo Gucciardi, come Michele, proveniva da Salemi, feudo dei Salvo, città sotto la giurisdizione politica degli andreottiani Salvatore Grillo prima e Pino Giammarinaro dopo. Gucciardi era decisamente, sul piano politico, più istintivo e di pancia rispetto alla calma serafica del suo compaesano. Michele e Vito si somigliavano molto, non solo sul piano professionale, uno ingegnere, l’altro architetto, ma su quello di interpretare la politica come un servizio, e soprattutto quello di non fare sconti a tutto ciò che poteva apparire torbido, intriso di interessi, di clientelismo. Quel gruppo era molto severo anche con chi in politica seguiva una tracciato bord line. La loro non era solo una passione, era soprattutto una filosofia di vita, frutto di insegnamenti in cui l’etica e la dirittura morale venivano prima di ogni altra cosa. Ricordo che in un congresso provinciale della DC a Trapani, quando si coagulò inaspettatamente l’alleanza Salvatore  Grillo con Ciccio Canino , noi morotei - mattarelliani firmammo un durissimo documento contro quell’abbraccio che in seguito avrebbe portato al degrado politico della DC in provincia. Primo firmatario fu proprio Baldo Gucciardi, seguito dalla mia firma e da tutti gli altri. Quel documento, stilato ovviamente con il beneplacito non ufficiale di Mattarella, che ne condivideva lo spirito, un vero atto di accusa, non fu ben accettato dalla governance democristiana trapanese. Da allora in poi i rapporti della sinistra democristiana con le altre componenti, soprattutto con i giammarinariani si fecero fortemente conflittuali. Ho avuto modo di apprezzare le qualità etiche di Baldo e la tensione morale con la quale affrontava i problemi. In ciò eravamo molto simili, rispetto a Michele e Vito; loro erano  più riflessivi e meno disponibili a farsi coinvolgere dalle pulsioni; era  su queste intelligenze politiche che la sinistra democristiana prima e popolare dopo puntava per il rilancio e il rinnovamento. Dopo tangentopoli aderimmo al partito popolare, avendo sempre come punto di riferimento Sergio Mattarella che incominciava ad assumere incarichi politici di governo. Qualche anno dopo la svolta.  La scomparsa improvvisa e prematura dell’architetto Vito Maria Ballatore fu come tranciare un ramo fruttifero dall’albero moroteo trapanese, a Mazara in particolare. L’inizio del nuovo secolo vede Baldo Gucciardi lasciare Mattarella per abbracciare Papania, che intanto era diventato il vero dominus della politica ex democristiana e popolare trapanese. Incomincia un percorso politico pieno di successi per l’ex matterelliano,  l’unico di quel gruppetto di trentenni  a fare carriera politica a livello regionale. Baldo rimane legato a Mazara nel ricordo e negli affetti degli amici di Vito, e qui in città tesse rapporti che in seguito gli frutteranno moltissimi voti. Neanche Mattarella ha mai  preso tanti voti quanto Gucciardi. Nelle  ultime elezioni regionali e nazionali, la città  si dimostra prodiga e in un certo verso sorprendente, soprattutto nelle primarie per il senato, dove la sconosciuta Orrù, vicina a Gucciardi, grazie alla caterva di voti  che riceve dai mazaresi e grazie al giochetto della famosa “ campana”, risulta la più votata dopo Papania. Il ritiro del senatore alcamese dalla lista  per il senato proietterà la Orrù sugli scranni di Palazzo Madama. Gucciardi viene adottato dalla sinistra mazarese che si dimostra  incapace di trovare tra le sue file, dopo Vito Ballatore, un vero leader. Il deputato regionale, nel ruolo istituzionale di capogruppo del PD a sala d’Ercole, diventa il vero dominus del PD cittadino. Tuttavia Baldo Gucciardi mantiene ben salda la sua tensione morale e il suo rigore, frutto di appartenenza e di insegnamenti che lo hanno temprato, nonostante i successi,  e che  non lo hanno sfibrato sul piano dell’etica e  dell’esercizio della politica. Gli ultimi avvenimenti sul proscenio del governo regionale che lo vedono protagonista con la delega assessoriale prestigiosa quale quella alla sanità, mi lasciano alquanto perplesso. Se da una parte essa costituisce un riconoscimento per le capacità politiche e le qualità morali del deputato salemitano, che lo potrebbe proiettare verso traguardi più ambiziosi nella politica nazionale, dall’altra la sua presenza all’interno di un governo Crocetta, assolutamente deludente e invisa allo stesso P.D., può essere interpretata come una logica di potere, un attaccamento alla poltrona  più che una svolta politica a impronta democratica. Essendo Gucciardi un dirigente dell’ASP e profondo conoscitore del sistema sanitario regionale, la sua presenza potrebbe dare una nuova impronta, sul piano della trasparenza e del merito, a quel sistema di malcostume che ha attanagliato la politica sanitaria regionale negli ultimi mesi e che ha fatto  vittima illustre Lucia Borsellino. Alla luce degli ultimi avvenimenti, in cui l’etica della politica dovrebbe prevalere sugli interessi della stessa politica, sarebbe opportuno un forte segnale morale da parte del deputato Gucciardi: restituire la delega in coerenza con quel rapporto etica e politica che lo ha sempre contraddistinto. Sarebbe un bel gesto e un esempio di buona politica. Non sarebbe una resa nei confronti di un sistema incancrenito, semmai l’unico atto politico capace di detronizzare un governo inefficiente, incapace e contraddittorio. Credo che sarebbe apprezzato da tutti  e forse anche a livelli molto elevati. Quel lungo, intenso e affettuoso abbraccio tra il Presidente della Repubblica e Manfredi Borsellino, al quale lo stesso Gucciardi ha assistito, e la stessa assenza di Crocetta come deve essere interpretato se non come l’isolamento politico del presidente della regione? Per questo motivo che ci starebbe a fare  Gucciardi in quel governo che è  oggi il più malvisto dai siciliani?
È questione di opportunità politica. E questa vale per tutti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Posso capire le nostalgie dell'autore, ma a me, da cittadino mazarese, preme soprattutto sapere una cosa. Nel recente passato, Gucciardi s'è speso parecchio per l'ospedale S.Antonio di Erice. Il sindaco di quella città, Giacomo Tranchida, ha salutato il nuovo incarico dell'onorevole salemitano attaccando duramente il progetto dell'ex assessore Russo di valorizzare il nosocomio mazarese. Si spinge, addirittura, a parlare di 'scippo' per un reparto previsto sia a Mazara che a Trapani. Gucciardi vorrà spendersi un po' anche per Mazara, o si contenterà di continuare a raccogliere qui un sacco di voti? Stesso discorso per la Orrù, che molto si sta spendendo per il territorio. Quello suo, di residenza, ossia Trapani, non Mazara, dove, però, ha rangranellato i voti che le hanno permesso di diventare senatrice. Valenziano