Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 22 luglio 2015

Quale progetto per l’ospedale di Mazara?

Le recenti vicende regionali che hanno visto prima le dimissioni di Lucia Borsellino, a seguito dell’arresto del medico personale del presidente della regione Crocetta, sostituita immediatamente dal capogruppo del PD Baldo Gucciardi,  poi il brutto affair delle telefonate intercettate dai carabinieri dei N.A.S. e secretate, ( per disposizione di chi?) come dichiara il settimanale L’Espresso, e infine l’intervento accorato e inusuale di Manfredi Borsellino, un atto di accusa politicamente  e moralmente devastante contro il silenzio tenuto da Crocetta su una vicenda tutta da chiarire, meritano qualche riflessione su quale sarà il prossimo futuro dell’ospedale di Mazara. Che c’entra il nosocomio mazarese con le vicende politiche citate? Apparentemente nulla, ma se focalizziamo quel lungo affettuoso e intenso abbraccio tra il figlio del giudice assassinato e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un segnale di delegittimazione politica e morale  nei confronti del governatore Crocetta, dobbiamo ipotizzare che il governo regionale ha ormai un limite temporale di sopravvivenza assai esiguo e che il neo assessore alla sanità, sul quale questa città sperava di avere un punto di riferimento forte per il rilancio dell’ospedale “Abele Ajello”, non sarà sicuramente presente nel giorno del completamento dei lavori. Rimangono le preoccupazioni, al di là delle dichiarazioni necessariamente rassicuranti e per certi versi enfatizzate del direttore generale De Nicola e del sindaco di Mazara, sul futuro dell’ospedale. Con Gucciardi questa città avrebbe molte carte da giocare sul piano politico, in quanto alla fine l’assessore alla sanità dovrà dire chiaramente e senza alcuna ambiguità se vuole continuare il progetto dei suoi predecessori Massimo Russo e Lucia Borsellino, oppure farsi ammaliare dai potentati politici ericini, da sempre contrari all’insediamento della Radioterapia nell’ospedale mazarese, in favore del S. Antonio Abate di Trapani-Erice.
Mazara, che tanto ha dato allo stesso Gucciardi e alla senatrice Orrù, dovrebbe trovare in loro due alleati politici credibili, al fine di avere un ospedale qualificato con servizi eccellenti, ripristinando quel recente passato in cui, grazie alla professionalità medica,” l’Abele Ajello” era il punto di riferimento per l’intera provincia di Trapani e zone limitrofe. Basta ricordare la chirurgia, l’ostetricia, l’ortopedia, la cardiologia, quest’ultima vero fiore all’occhiello della sanità provinciale.
È utile ricordare a tal proposito che l’unità operativa di cardiologia, fino a qualche anno fa gestiva e coordinava il Telecardio Sea project . La centrale di ricezione  è stata in seguito disattivata con la chiusura dell’Ospedale.
Tale progetto, di grandi prospettive sul piano sanitario e soprattutto su quello scientifico per la collaborazione che potrebbe venire con i paesi del mediterraneo, prevedeva la gestione delle emergenze cardiache in mare e nelle località isolate o non facilmente  raggiungibili, attraverso un utilizzo delle informazione via satellite.
Telecardio Sea Project, rappresenta la felice intuizione scaturita dal lavoro appassionato di operatori sanitari specialisti della cardiologia; esso si avvale di un brevetto di utilità ancora valido, che ha già conosciuto numerose sperimentazioni e dimostrato la sua eccellente efficacia. Telecardio potrebbe diventare un formidabile strumento di vera politica di internazionalizzazione della Sanità siciliana e nei cui confronti gli organi istituzionali  ne hanno sancito l’interesse già da molti anni.
Il progetto nasce dalla constatazione che troppo spesso, a bordo di natanti, si perde la vita per Infarto del miocardio e, in caso di sopravvivenza, le sequele dovute al ritardo della diagnosi e alle mancate terapie sono estremamente invalidanti per i pazienti.
Esso consiste nell’applicazione a pazienti con sospetti disturbi cardiaci acuti di un protocollo per la diagnosi e per l’eventuale applicazione di terapie strumentali immediate, in tele collegamento con un centro cardiologico di eccellenza che guidi gli operatori  che assistono il paziente, in posti remoti e non immediatamente raggiungibili per l’ospedalizzazione.
Navi, isole di piccole dimensioni, villaggi lontano dagli ospedali, “oasi” di ogni genere, in particolare le carceri i cui tempi di trasporto a strutture specialistiche sono ovviamente lunghi , sono i luoghi di elezione in cui installare le apparecchiature biomedicali a supporto del protocollo sanitario e per cui addestrare il personale che le avrà in dotazione, soprattutto per evitare spreco di ingenti risorse in caso di falsi positivi.
L’Ospedale di Mazara, l’unico in Sicilia, ha il personale idoneo e con lunghe  esperienze pregresse su tale progetto.
Bisognerebbe pertanto capire le motivazioni che hanno indotto l’attuale dirigenza dell’ASP trapanese ad abbandonare tale progetto, e se è nelle intenzioni della direzione generale e dell’assessorato regionale alla sanità ripristinare e ampliare Telecardio una volta consegnata la struttura ospedaliera alla città.
Insieme alla Radioterapia Oncologica, Telecardio potrebbe proiettare l’Ospedale “Abele Aiello” tra i centri di eccellenza regionale e al centro dello stesso mediterraneo, dando un senso, sul piano qualificativo oltre che operativo del nuovo ospedale in avanzata fase di completamento.
Per far ciò occorre un forte impegno della politica cittadina, regionale e nazionale nonché  una sensibilizzazione sociale in ogni livello.
Ma con questi chiari di luna sulla politica del  Palazzo dei Normanni, si profila realmente  il rischio, per Mazara, di avere una bella, costosa quanto inutile scatola vuota.





1 commento:

Anonimo ha detto...

Già. C'è veramente poco da aggiungere. Salvo, forse che, a volte, per ottenere qualcosa, basta chiedere. Ma chi chiede? Questo Sindaco che parla solo con i Fratelli d'Italia?
Valenziano