Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 19 gennaio 2019

Requiem per i futuristi?

Costituente futurista
Adesso che fare? Un rifiuto dietro l’altro accompagna il processo di successione in seno al movimento mazarese I Futuristi . Una guerra intestina, una ribellione silente intrisa di mal di pancia e di distinguo, che insieme a una sequela di non possumus hanno messo in corto circuito questa formazione priva d’identità, dalle velleità impossibili, tenuta in vita finora dalla egemonia incontrastata di Cristaldi. E come spesso accade nella storia, se un sovrano non lascia né designa eredi, genera, all’interno della corte, delusioni accompagnate da risentimenti e ripicche. È accaduto all’atto della presentazione alla stampa, quando Cristaldi ha disegnato in tondo, seppur con l’inchiostro simpatico, il profilo del suo successore, ”che aveva studiato su libri diversi”. Ciò ha indotto malumori, spasmi addominali e manifestazioni allergiche tra quanti in questi dieci anni erano stati suoi supporter, addirittura tuonando minacce di diserzione. In tal modo hanno fatto fallire il progetto di una possibile candidatura del dott. Giuseppe Bianco, evidentemente di diverso DNA politico.( ci sia consentito il dubbio della fattibilità di tale progetto) E poiché non si è mai visto un sovrano che nomina suo erede un vassallo ribelle, si è cercato di porre una toppa allo strappo generato all’interno dei Futuristi, cercando una candidatura inclusiva, esterna, anche se non di area, ben vista dalle varie componenti e che ne garantisse lo status quo. Non che la piazza offrisse molto, ma l’individuazione del giovane e stimato imprenditore Davide Palermo era la figura ideale per riappacificare le varie anime, alla luce anche dell’ufficializzazione, fatta da Cristaldi, di ricandidarsi per la terza volta in quel borgo di Calatafimi Segesta, dove aveva esercitato per due mandati la carica di primo cittadino. Scelta, questa, che depotenzia e rende impercorribile quella condizione di continuità richiesta al papabile candidato. Si dice dalle nostre parti, “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. Con buona pace di quel dogma della continuità, cappio in cui nessun amministratore intende ficcarci la testa.
Il non possumus di Davide Palermo spariglia tutto il progetto futurista, in piena crisi compulsiva, alla ricerca di un candidato di forte caratura politica e soprattutto sociale. Non è da poco, e se non lo si trova, non è detto che l’apparente coesione politica possa reggere. Nè tanto meno, la soluzione possa essere cercata all’interno del rassemblement futurista. Adesso la parola passa al socio di maggioranza di questo gruppo, a quell’ Osservatorio Politico che ha la golden share del futuro dei futuristi.
E non è detto che in un gioco di sfilacciamento e orditura, non possano sorgere nuove alleanze.




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