Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 11 febbraio 2019

Chi ha paura di donna sindaca?



La politica dalle nostre parte se non misogina, è stata e rimane maschilista, nonostante le donne siano sempre più protagoniste e dimostrino di sapere svolgere il loro ruolo, nel lavoro così come in politica, con passione, con dedizione, con ampia consapevolezza della realtà sociale, e soprattutto con grande trasparenza, lontano dai giochetti e dalle manfrine.
Il consiglio comunale uscente, in questa città, ha avuto una rappresentanza femminile notevole, pari al 33% dell’intero consesso, qualitativamente elevata per titolo di studio. Una percentuale altissima, anche se ai numeri non corrispondono, sempre per quella visione maschilista che la politica si porta dietro, incarichi amministrativi adeguati. Una contraddizione rispetto all’intero organico della struttura dirigenziale del comune, in cui la classe dirigente, a partire dal segretario generale è declinata essenzialmente al femminile.
L’attuale amministrazione, per ben dieci anni è apparsa refrattaria, almeno sul piano della composizione delle giunte, alla presenza di genere.  Solo Due donne nella seconda amministrazione Cristaldi, pur potendo contare in consiglio su una presenza consistente. Tuttavia non ho sentito, da parte delle consigliere, alcuna presa di posizione né alcun intervento che evidenziasse questa incongruenza. E dire che la legge elettorale ha stabilito l’obbligatorietà del voto di genere.
E veniamo a questa tornata elettorale. A giochi fatti, ancora una volta le donne perdono rilevanza in queste amministrative. Eccezion fatta per i Futuristi la cui candidata è, in conseguenza degli eventi recenti, una scelta di ripiego, in seguito alla caduta di immagine avvenuto in quel movimento, la delusione appare più sconcertante negli altri schieramenti civici.
Da una aggregazione che si presenta  con una forte discontinuità rispetto alla amministrazione uscente, come quella guidata da Scilla e Torrente, ci si sarebbe aspettato, alla luce delle esperienze passate, una ampia riflessione, su quale immagine contare per avere concrete chance di aspirare al successo.  Il ballottaggio di cinque anni fa avrebbe dovuto insegnare che sarebbe stato opportuno, in questa imminente tornata elettorale, un forte segnale caratterizzato da una netta soluzione di continuità, scendendo in campo con una figura femminile di prestigio e di provata esperienza. Un centrodestra con alla guida una donna non solo avrebbe possibilità di raccogliere più consensi, ma la ricaduta, in termini di immagine, sul piano politico e naturalmente psicologico, sarebbe potuta essere notevole. L’assenza di una donna alla guida del centrodestra non può certo imputarsi alla mancanza,al suo interno di figure femminili dotate di ottima caratura politica, di provata esperienza e con qualità culturali e professionali unanimemente riconosciuti. Se il centrodestra, che parte come favorito per il ballottaggio, avesse scelto una candidatura femminile alla carica di prima cittadina, avrebbe avuto elevate probabilità di raggiungere l’obbiettivo, considerando che una donna infonde di solito serenità e fiducia.
Ancora una volta la politica, in questa città, o ha paura delle donne o non appare pronta a scrivere la storia.


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