Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 23 gennaio 2010

Nell’antro del Consiglio Comunale




C’è il pericolo di trasformare un luogo di confronto in un antro i cui inquilini rischiano di recidere il cordone ombelicale con la società civile.

Se si dovesse dare un giudizio su Mazara in base ai suoi, per fortuna pochi ma chiassosamente visibili, rappresentanti eletti in Consiglio Comunale, l’idea che ne verrebbe fuori sarebbe di una città incolta, politicamente inadeguata e impreparata ad affrontare problematiche serie e di grande prospettiva, irriverente delle regole del civile confronto. In verità, Mazara è una città disordinata e caotica; si presenta a tratti anche elegante, con un centro storico di una armonia unica nella sua struttura urbana, ricco di monumenti frutto di illuminate intelligenze. Essa è tollerante e generosa, è carente di spazi culturali, è arretrata nei servizi, è mancante di una classe imprenditoriale adeguata ad affrontare le sfide lanciate dai processi della globalizzazione. Il Consiglio Comunale è la sommatoria di tutte queste contraddizioni aggravate anche dall’incapacità , al suo interno, di sapersi rapportare in modo sereno al confronto politico. Costituisce uno spettacolo deprimente e spesso indecoroso dovere ascoltare interventi privi di estetica lessicale, disarticolati e illogici. Nel far uso della parola tutto ciò che è esteticamente inappropriato lo è anche eticamente. Spesso, nello sforzo di seguirne i lavori, in presenza di atteggiamenti di così prevaricante teatralità, anche lo spettatore avvezzo agli aspetti più deteriori della politica è costretto ad arrendersi tanto è lo scoramento che ne deriva. Non è solo colpa della televisione, ma degli stessi attori, che in un gioco delle parti, recitano liberamente senza canovaccio. Si assiste così ad improvvisazioni da commedia dell’arte, funzionali ad un personale soddisfacimento della propria vanità. Costoro riducono il Consiglio Comunale a un luogo di rissa, e in queste convulse ossessioni, si percepisce qualcosa che va al di là delle giuste ambizioni e dei comprensibili risentimenti. C’è una voglia di potere e di rivincita che fa a pezzi tutto e tutti, e trascina la vita di tanti onesti professionisti, in entrambi gli schieramenti, ad una guerra tra bande, finendo così con il distruggere la politica. E con la politica essi distruggono la loro immagine attraverso il ricorso all’invettiva e alla delegittimazione di chi ricopre cariche amministrative.
Il linguaggio di taluni consiglieri raggiunge livelli di improntitudine tali da fuoriuscire dalle regole del rispetto e della tolleranza per incanalarsi su un frasario smodato; essi in tal modo, naufragano nel vortice delle loro pulsioni senza che qualcuno lanci loro una ciambella di salvataggio. Le stesse figure istituzionali sono obiettivo dei loro impropéri, e tali eccessi di isterismo e di provocazione vengono incoraggiati soprattutto da una inadeguata conduzione dei lavori, che appare faziosa e subdolamente complice di questo stato di degrado. Nemmeno il rosso vermiglio delle poltrone e la presenza di due donne tra gli scranni riesce a ravvivare il grigiore di un’aula offesa dallo smarrimento delle regole della civiltà del confronto.
La mancanza della misura della parola crea disagio nella sensibilità della gente; il ricorrere alla barbarie dialettica nell’indicare le altrui responsabilità, anche pregresse o addebitabili a congiunti nelle passate legislature, “Pater hercle tuus, inquit, maledixit mihi.”- rimprovera il lupo all’agnello- che traslato in questa legislatura vuol dire.” Tuo marito la precedente legislatura criticava lo stesso provvedimento che tu adesso accetti”, è l’assurdo richiamo di un consigliere verso una rappresentante dello schieramento opposto,fa assurgere a metodo un certo cannibalismo politico. C’è il pericolo di trasformare un luogo di confronto in un antro i cui inquilini rischiano di recidere il cordone ombelicale con la società civile.
E’ necessario stabilire delle regole che servono ad attenuare il clima di tensione e di risentimenti che continua ad esacerbare gli animi. Soffia all’interno degli schieramenti di opposizione un sentimento giustizialista che deve essere isolato e attenuato dal buon senso e dalla ragione da parte di tutti. Chi ha consentito che ciò avvenisse si affretti a riparare il danno fatto. Vale anche per coloro i quali godono ancora di prestigio e di autorevolezza all’interno degli schieramenti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido parola per parola, ma tutti possono vedere che il problema è più generale...del Senato della Repubblica si potrebbero dire le stesse medesime cose, a partire dalla presidenza di parte...I soggetti della politica distruggono la politica? Può darsi. Ma che ce l'ha messi lì, se non la politica? Dimentichiamo che siamo il paese del 'porcellum'? Oggi più che mai si premia la fedeltà a danno del valore...
Valenziano

giacomocuttone@libero.it ha detto...

Spigolature (pubblicato sull'ultimo numero di "MazaraOnline"
1. La Signora Bertolino a Mazara: l’assassino torna sempre sul luogo del delitto.
2. Suggestioni omeriche: dalla Pesca all’Ospedale, passando sui fanghi della Bertolino, una Città fra… Scilla e Cariddi.
3. I Consiglieri comunali si lamentano dell’assenza del Sindaco alle adunanze del Consiglio, il Sindaco comunica la sua presenza alla successiva convocazione che, per mancanza del numero legale, viene rinviata.
4. “Santo Stefano di Camastro”, Santa Stefania di Camastra.
5. Dopo tanti passaggi di Consiglieri dall’opposizione alla maggioranza, adesso il Buon Marito lascia il Partito dell’Amore per… un amore partito.
6. Il mare, prima o poi, si prende sempre ciò che è suo: la spiaggia, la strada… A quando le villette costruite entro i 150 metri dalla battigia?
7. Il Consiglio comunale, dopo tanto teatro, si darà al golf, infatti uno dei punti all’O.d.G. riguarda la “variante allo strumento urbanistico vigente per la realizzazione di un Campo da Golf nella Borgata Costiera”. A quando l’Ippodromo?
8. Sensi unici a senso unico: gli abitanti di via Valeria non hanno più pace e manifestano i primi sintomi da nervosismo da traffico (il traffico danneggia il sistema nervoso, provoca attacchi d’ansia e rende aggressivi) infatti, oltre a quello ferroviario si è aggiunto di recente anche quello automobilistico.
9. Rientra nei compiti istituzionali del Vice Sindaco della Città esprimere “soddisfazione e felicità” per la fine dell’odissea giudiziaria vissuta dall’On. Calogero Mannino?
10. Il metano l’abbiamo ormai da anni, adesso è in arrivo una centrale nucleare, cosa vogliamo di più?