Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

domenica 31 gennaio 2010

I fanghi della Bertolino


A Mazara si ritorna a parlare della vicenda Bertolino e della pericolosità che i fanghi dell’azienda costituiscono per la salute e l’incolumità della collettività. Puntualmente rinascono movimenti spontanei ambientalisti e assembramenti studenteschi di ogni ordine e grado. Vengono organizzati cortei variopinti che coinvolgono tutte le scuole, dalle elementari ai licei e anche una rappresentanza di anziani pensionati. Il lungo corteo si snoda festosamente per le principali vie della città con alla testa inconsapevoli bambini che giocano con colorati palloncini e il viso coperto da mascherine anti smog; dietro seguono vistosi striscioni delle varie scuole partecipanti. Naturalmente non manca la benedizione di tutti gli schieramenti politici. L’argomento ultimo, quello dello stoccaggio dei fanghi trattati derivati dalla distillazione delle vinacce, per i quali è sorto, attraverso un tam tam sulla rete, il movimento “ Uniti per l’ambiente”, non sembra essere stato affrontato dai promotori della protesta con la dovuta serenità, scientificità, competenza e razionalità. Ancora una volta si è preferito creare allarmismi, strumentalizzare la piazza, portare avanti ipotesi prive di basi giuridiche e scientifiche. Lo scopo è quello di cavalcare, attraverso una informazione superficiale e rabberciata, l’emotività e l’ingenuità delle masse, soprattutto quelle giovanili, le più eccitabili e anche le più sensibili ai problemi ambientali e della salute. Qualcuno, inoltre, ha interesse ad innalzare il livello del chiasso per trarne qualche vantaggio politico, dimenticando il suo ruolo di rappresentanza politica che è quello di sedare gli impulsi più che attizzarli e di controllare che tutto si compia in conformità alle normative e nell’assoluto rispetto delle condizioni richieste dalla legge, che in materia ambientale sono molto rigide anche se complesse e talvolta ambigue. La questione dei fanghi, oggetto della contestazione è paradigmatica della strumentalizzazione della piazza senza mai affrontarli nel merito. Innanzitutto occorre chiedersi se questi fanghi costituiscono una fonte pericolosa per l’ambiente o per le persone, occorre, cioè, conoscere la loro capacità inquinante e la loro pericolosità per la salute. Ancora, è necessario sapere se essi sono classificati tra i rifiuti pericolosi, oppure, se opportunamente trattati, come richiesto dalla norma, essi possono essere impiegati nel campo dell’agricoltura, come ammendanti o in associazione a fertilizzanti; se sono state eseguite tutte le procedure e i controlli richiesti per consentire lo stoccaggio e lo scarico in terreni; se questi terreni sono idonei a riceverli in base alla loro natura geofisica e alla loro composizione chimica, Ph > 5; C.S.C > di 8 meg/100gr,( il c.s.c è la capacità che ha il terreno di scambiare gli elementi;) e se per questi terreni non ricorrano le condizioni previste dalla legge che ne vietano lo scarico, ad esempio: quando sia stata comunque accertata l'esistenza di un pericolo per la salute degli uomini e/o degli animali e/o per la salvaguardia dell'ambiente. Tali condizioni costituiscono il principio fondamentale su cui basare la valutazione della tutela ambientale e sanitaria di una determinata combinazione fanghi suolo
E’ su queste basi che si deve aprire un sereno dibattito tra le parti al fine di dare una completa informazione alla collettività. Mandare allo sbaraglio giovani studenti, seppure in buona fede, ma privi delle più elementari conoscenze di base sia sul piano normativo sia su quello scientifico mette molta tristezza e non dà alcuna credibilità seria né ai responsabili del movimento né a quei politici che con giustificazioni insensate e che nulla hanno a che vedere con la questione dei fanghi, cavalcano la passione e la spontaneità giovanile. Costoro rischiano di impaludarsi da soli in un pantano dal quale sarà difficile uscirne. Addirittura si arriva da parte dell’ On. Scilla a dichiarare: “comunque va rispettata la volontà popolare che con forza e determinazione si e’ pronunciata in maniera fortemente contraria a questi tipi di interventi poiché per lo sviluppo del nostro territorio occorre valorizzare le infinite risorse storiche, artistiche, monumentali, climatiche, gastronomiche e quindi puntare senza nessun indugio sul turismo: per essere industriali, infatti, non occorre produrre macchinari o realizzare distillerie e/o affini” Che c’entrano i fanghi con le risorse storiche, artistiche, monumentali, climatiche, gastronomiche e turistiche? Il buon senso avrebbe dovuto consigliare al deputato regionale una maggiore ponderatezza e serenità sia nell’uso delle parole sia nell’azione politica intrapresa in modo quanto meno frettoloso. Essa è apparsa finalizzata ad ostacolare l’azione dell’amministrazione comunale, anche essa contraria ai fanghi, piuttosto che a contribuire al raggiungimento di una positiva soluzione
La normativa,inoltre, assegna un ruolo delicatissimo e importantissimo all’organo di controllo ( la Provincia ) non solo per quanto riguarda la regolarità della documentazione quanto piuttosto sulla corrispondenza delle analisi chimico-fisiche sia dei fanghi sia dei terreni.
Fatti questi controlli e verificata la loro pericolosità, è chiaro che essi non possono essere scaricati. Se al contrario detti fanghi non costituiscono pericolo alcuno, ci si chiede: può l’azienda Bertolino scaricare i fanghi in terreni di sua proprietà, se questi risultano idonei a riceverli?

10 commenti:

michele pipitone ha detto...

Egregio prof Tumbarello,grazie di averci aperto gli occhi,non avevamo capito che i componenti del gruppo "Uniti per l'ambiente" erano prezzolati dall'on. Scilla vero organizzaztore della manifestazione.Questa gli è servita solo per fare un attacco strumentale al suo carissimo sindaco, che ancora oggi non ha prodotto uno che sia uno documento sulla vicenda. Perchè non ci mette la sua faccia, venga allo scoperto ci convochi noi studenti e ci convinca della bontà dei fanghi bertoliniani.

Anonimo ha detto...

Se le dico che mi sono poste le stesse domande, non mi crederebbe. E se la Bertolino avesse ragione? O meglio, avesse piena legittimità nell’utilizzo dei propri terreni?
Lei ha ragione, “bisognerebbe affrontare la questione con la dovuta serenità, scientificità, razionalità.” Bene. Chi potrebbe assumersi questo ruolo, cioè quello d’illuminare, attraverso le varie cognizioni scientifiche, giuridiche, economiche, etc., la ragione dei cittadini offuscata dagli agitatori di folle e dai stessi politici? Sarei il primo ad apprendere tutto quello che c’è da apprendere sulla questione, vista la mia ignoranza in materia. Io stesso sono alla ricerca di qualcuno che sappia fare luce una volta per tutte sulla questione, pubblicamente però.
Lei ha ragione, “si è preferito creare allarmismi, ricorrere alla piazza, portare avanti ipotesi demonizzanti basati su pregiudizi, e cavalcare, attraverso la disinformazione, l’emotività e l’ingenuità delle masse, soprattutto quelle giovanili, più eccitabili ma anche più sensibili ai problemi ambientali e , perché no, della salute”. A Mazara del Vallo se si ragiona come ha fatto lei, “con la testa”, si é accusati, paradossalmente, di agire d’istinto, impulsivamente, e quindi “con la pancia”. Risultato: la maggior parte delle volte le parole se ne vanno con il vento, e si rimane inascoltati, nelle migliore delle ipotesi. Lei stesso è stato insultato come dice. Non è che forse, per operare nel nostro territorio, bisognerebbe prima assecondare le masse – in ogni caso qualsiasi momento d’aggregazione collettiva, pure se pilotato dall’esterno o poco spontaneo o “senza testa” non credo che faccia poi così male, non può essere il germe di una futura e di una più criticamente sviluppata coscienza civile? – per poi, gradatamente, incanalarle verso la verità e verso appunto una coscienza critica? Non è che forse ci vuole qui una sorta di compromesso, un lento e lungo lavoro di educazione alla cittadinanza? Perché la maggior parte delle persone che sanno ragionare in questa città vengono relegate in un angolo così poco visibile agli stessi cittadini così che esse stesse, condannate al silenzio, ne fanno, del silenzio, un’arma sprezzante nei confronti della loro stessa città, pur senza volerlo. Non è che forse per farsi ascoltare bisognerebbe assecondare gli stessi politici? Io non lo so. Però so di sicuro che non è logica a guidare la vita di questa città, e chi agisce di logica ne è automaticamente escluso. Per esempio, la contrapposizioni che si è venuta a creare tra due grossi politici – diciamolo – mazaresi, eletti dal popolo, a prescindere dai vizi e delle virtù, dai meriti e dagli errori di ognuno di loro presi singolarmente, lei la trova logica? Non crede che questa contrapposizione personale stia diventando sempre più nociva per le sorti di questa città e che in futuro ne pagheremo le spese, ampiamente? Ma che fare? Come recidere questo cancro? Non è che forse bisognerebbe tentare di cambiare le cose piano piano, con le buone, assecondando un po’ tutta Mazara? A ragionare con la testa e con la coscienza civica, qui si rimane inascoltati. A ragionare con la testa e con la coscienza civica, ma facendo finta di ragionare con la pancia, forse qualcosa in futuro, gradatamente, si potrà ottenere.

Vincenzo De Santi

Luigi Tumbarello ha detto...

Dove hai letto che i componenti di " uniti per l'ambiente sono prezzolati dall'on. Scilla? Ho soltanto posto un interrogativo legittimato dalla legge che tu sconosci ma che i responsabili di" uniti per l'ambiente" avrebbero dovuto spiegarvi ed eventualmente contestare. Non sta a me che pongo l'interrogativo dimostrare o meno la bontà dei fanghi. Infatti aspetto da parecchi mesi la risposta che non arriva. Siamo in uno stato di diritto ed è con argomentazioni in punta di diritto che si può contestare un provvedimento legittimo. Se proprio vuoi sapere la mia posizione, i fanghi devono restare nel luogo di produzione. Ma non è con l' emotività che si vince una battaglia ma con le regole previste dalla legge.

michele pipitone ha detto...

Non lo dice ma lo lascia intuire.
Se queste regole fossero state veramente rispettate sarebbe bastato solo il primo decreto autorizzativo.Invece c'è stato un secondo di sospensione, un terzo di riautorizzaqzione ed un quarto di sospensione. Tranne l'ultimo, li abbiamo studiati tutti. Lei li ha letti? o parla per sentito dire. Ha mai sentito parlare dei nitrati nei nostri pozzi di Ramisella?Lo ammetta, i cristaldiani non potete digerire che Scilla possa risolvere questo problema.

Luigi Tumbarello ha detto...

Mi complimento con Vincenzo. Ci vuole del coraggio ad usare la ragione.Mi riprometto che tornerò sull'insostenibile dualismo Scilla - Cristaldi. Spero che Michele rifaccia una lettura serena del post sui fanghi tale Egli che possa esprimere un giudizio motivato e non passionale.

Michele Pipitone ha detto...

Non ha risposto alla mia domanda: ha letto i decreti? Si levi le fette di salame che ha sugli occhi. A me del dualismo Scilla-Cristaldi me ne importa un fico secco. Sto con Scilla su questo argomento. Lei seguirebbe il suo Cristaldi ovunque volesse portarlo.

Luigi Tumbarello ha detto...

Per Michele:Questo blog non è un forum. Avevo deciso di moderare il tuo commento per il modo poco educato con cui ti esprimi. Ma lo pubblico. E' l'ulteriore riprova che in questa faccenda dei fanghi il pregiudizio acceca il giudizio e la ragione.Spero che nella crescita la ragione prevalga sulla confusione e l'eleganza della parola sulla sciatteria del linguaggio.

michele pipitone ha detto...

Scusi l'importanza che le ho dato scrivendo sul Suo affollatissimo blog. A questo confuso, inelegante nella parola e sciatto nel linguaggio, non ha risposto alla domanda: ha letto i decreti?.
A me hanno insegnato che ogni domanda ha diritto ad una risposta!
Cordiali saluti.
Michele Pipitone

Anonimo ha detto...

Se i fanghi non fossero nocivi potrebbero essere sversati tranquillamente nei terreni. Ma se ci vuole un'autorizzazione un motivo ci sarà pure. Ora che la cittadinanza, trascinata o no, manifesta è segno di grande democrazia. Le regole e le leggi che ci sono in Italia sappiamo benissimo tutti come vengono rispettate, specialmente in Sicilia, l'esempio più evidente è proprio Mazara del Vallo una città cresciuta abusivamente dove la gente si è costruita le prime, le seconde e terze case dove più gli aggradava senza il rispetto di alcuna legge o regola (neanche quella del vivere comune). Allora non ergiamoci a saccenti solo quando in piazza scende il popolo o forse dovremmmo dire la plebaglia? Alla destra fa comodo parlare di popolo sovrano quando vuole giustificare le porcate di leggi ad personam del loro principale. In Francia nella zona del Cognac i fanghi delle distillerie vengono trattate in altro modo e non sversati sui terreni ed inquinare le falde acquifere. Condivido che bisogna informare la cittadinanza con esperti ed invece la signora bertolino (ci ricordiamo tutti di Siino) va in una scuola, fa il suo comizio a degli inesperti ragazzini, senza alcun interlocutore che la contrasti (tipo berlusconi quando va da vespa a Porta a Porta) e nessuno scrive post sui loro blog. E' questo il comportamento corretto. In Sicilia è la normalità. Un saluto. Giuseppe Campobellese.

Anonimo ha detto...

Un invito generale: smettiamola di fare riferimento alla c.d. 'diatriba' scilla-Cristaldi, che poi diatriba non è, ma rissa da cortile. I cittadini hanno diritto di attendersdi che i 2 collaborino per il bene della città. Se proprio non ce la fanno ( ma io ricordo di aver visto con i miei occhi Giulia Adamo e Tonino D'Alì seduti ad uno stesso tavolo qui a Mazara, e senza beccarsi...) è un problema loro, e di riflesso per la città, ma lasciamoli perdere. Nun ce ne pò fregà de meno!!!
valenziano