Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 17 agosto 2010

Il coraggio del confronto: lettera al direttore di Mazaraonline.

Gentile direttore, ho appena letto, sul suo sito, una mia riflessione tratta dal mio blog l’arconormanno sullo stato della cultura nella nostra città dopo un anno dalle elezioni del sindaco On Cristaldi. Ho appena letto, ripeto, in quanto, trovandomi in campagna per il periodo estivo, sono impossibilitato a connettermi alla rete. Lo faccio nei rari momenti che scendo a Mazara. Questa la ragione del ritardo di una mia risposta. La ringrazio, intanto, per avere pubblicato nel suo giornale l’articolo. Non l’ho richiesto io, me ne può dare atto, per farmi della pubblicità gratuita; credo che la pubblicazione sia dovuta al fatto che il pezzo , non una lettera, per il tema che toccava, quello della cultura, contenesse, a suo parere, degli interessanti spunti di seria riflessione su un argomento che esula dalle normali problematiche che la città presenta. E questo era il mio scopo, aprire una discussione seria, garbata, educata, civile, su un argomento che sicuramente non si presta, da parte dei politici, a incassare immediati vantaggi elettorali, ma che , a mio modo di vedere, rappresenta l’elemento pedagogico fondamentale per educare una città abituata al servilismo, impregnata di superficialismo, annichilita dal” carpe diem”; una città “ ferma e slabbrata” ha scritto il compianto Giovanni Venezia nella prefazione a “ Mazara, imperfetto presente” di Antonino Cusumano, un libro, che tutti i nostri concittadini dovrebbero leggere per il suo elevato valore educativo sia nella espressione linguistica sia nel modo colto e raffinato di raccontare le proprie riflessioni. “ Le amministrazioni, degli ultimi decenni non hanno mai destinato grande attenzione ad una vera e propria politica culturale, né hanno mai lavorato per una ben riconoscibile strategia progettuale”( A. Cusumano: op. citata) tanto che per ovviare a queste insufficienze chi ha amministrato o gli intellettuali di turno, si rifugiavano nella retorica dell’illustre passato della ’Inclita Urbs” tanto decantata dai cultori delle passate vestigia o come oggi si intende fare, presentare la città come caravanserraglio del multiculturalismo; continua Cusumano:” La sua storica funzione di crogiolo di culture e di etnie diverse sovente non è più che una vuota esercitazione di retorica, un’enfatica e rituale espressione declamatoria, non essendo stata quasi mai corroborata da pianificazioni mirate a questa strategia” Veniamo all’articolo in oggetto.” Una cultura piccola piccola”. Con esso ho inteso richiamare il sindaco Cristaldi su un argomento che non può essere considerato la cenerentola dell’attività amministrativa. Se l’on. Cristaldi ha ritenuto, per me ha sbagliato, di tenere per se la delega alla Cultura, lo ha fatto in quanto conosceva i limiti della sua giunta, inoltre perché era sinceramente nelle sue intenzioni, credo, di dare un impronta personale, che fosse di alto profilo, allo sviluppo culturale della città. E questo dal sindaco, affascinato da quel Federico II,” Stupor Mundi”, ci si attendeva, conoscendone le elevate ambizioni e anche quelle qualità intellettuali e politiche, bisogna riconoscerglieli, per essere ricordato anche Lui , glielo auguro, “ Stupor Urbis”. Ma la delusione è stata cocente. Le manifestazioni culturali dell’estate mazarese sono sotto gli occhi di tutti, basta leggere il programma ufficiale. E’ sparito, per la prima volta, dopo decenni, persino nel “ Festino di S.Vito” quello che era il momento più significativo, quella sfilata storica ideale che era il fulcro culturale e il principale richiamo di turisti, di  appassionati e di gente provenienti dalle diverse province limitrofe. Motivi economici? Divergenze organizzative tra momento religioso e momento laico? Mancanza di convergenza tra Curia e Ammistrazione? Eppure in un anno si sarebbe potuto organizzare qualcosa di diverso, pur avendo a che fare con le ristrettezze di bilancio. Per questo esiste la Regione e la Provincia. Che cosa si è fatto per far entrare Mazara nel circuito culturale regionale? Possibile che la cultura in questa città sia rappresentata da farse e teatrini dilettantistici dialettali. Non si riesce ad avere una maggiore fantasia? La cultura non può essere monotematica, e per soddisfare le grandi ambizioni occorrono adeguati eventi culturali. Il sindaco Cristaldi, a Calatafimi Segesta, ha dato prova di queste capacità inventando le “ Albe di Segesta”; forse che questa ” Inclita Urbs” tanto decantata con grande enfasi dai suoi consulenti culturali non ne fosse degna? Questi gli appunti mossi alla politica culturale del sindaco e dei suoi collaboratori. I miei sono dei rilievi, non rappresentano una presa di distanza politica dal sindaco, del quale ho condiviso e continuo ad appoggiare il progetto per questa città. Considero, a ragione, Cristaldi una risorsa per Mazara, e continuerò a sostenerlo senza mai chiedere qualcosa né aspettarmi qualcosa, come ho fatto fino ad oggi. Anche perché niente ho da chiedere né tantomeno aspetto che il sindaco abbia qualcosa da offrirmi, se non attuare quel programma che ho abbracciato con entusiasmo. Su alcuni punti posso non essere d’accordo, ad esempio l’intrusione eccessiva della ceramica, non sempre esteticamente pertinente al contesto urbano. Si può dissentire in maniera culturalmente civile? Credo di sì, e conoscendo bene il sindaco, credo che egli stesso convenga su alcuni aspetti della questione. Ma dovere leggere commenti talmente smodati, insultanti, incivili, gratuiti, incolti, da parte di alcuni lettori di Mazaraonline, persone che non hanno il coraggio di mettere la loro reale faccia in una discussione serena ed educata, è inaccettabile da parte mia. Il direttore di un giornale dovrebbe quanto meno moderare il linguaggio, e non rendersi complice di una deriva cialtronesca di grette insinuazioni e di ciarpame. Non si può consentire di offendere persone che non si conoscono, di fare insinuazioni prive di ogni fondamento al solo scopo di buttare fango, perché solo questo sanno fare alcuni lettori, senza che il responsabile della testata faccia niente, perché questo fa parte della libertà di espressione. Libertà di espressione non vuol dire libertà di insinuazione ! E questo non scagiona il direttore dalle sue responsabilità morali. Ne va dell’immagine del giornale. Inoltre non voglio entrare in polemica con chi non so chi sia, che età abbia, che titolo di studio possiede, che preparazione culturale ha, e con persone prive delle regole elementari della buona educazione ed incapaci di confrontarsi, in modo aperto, serio, limpido, senza nascondersi dietro l’anonimato dei nickname. Si presentino queste persone, escano dal ciarpame che costituisce il loro humus sociale e culturale, e se sono nelle condizioni, entrino nel merito degli argomenti trattati. Come si fa ad affermare cose talmente grave su persone che non si conoscono? Sfido apertamente questi artropodi dalle sembianze umane a confrontarsi direttamente con me mostrando il loro vero volto, e a dimostrare quanto in modo talmente ignobile hanno scritto o insinuato So che non lo faranno mai, perché le blatte vivono e si rigenerano nella fogna. L’accusa di essere tuttologo non mi scalfisce, anzi è un vanto: mentre altri, per nutrirsi, si avventano affamati nello sterco, Io mi nutro ogni anno di decine di libri, per arricchire le mie conoscenze sempre insufficienti. Senza per questo scomodare Socrate.

Con stima.



6 commenti:

danilo di maria ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
danilo di maria ha detto...

Carissimo Sig.re Tumbarello, prendo atto della sua missiva dal titolo "Il coraggio del confronto: lettera al direttore di Mazaraonline.", non senza rassegnarLe tutta la mia solidarietà riguardo ciò che ho letto nei commenti in mazaraonline. Concordando con il suo pensiero, ineccepibile nei contenuti, ho il piacere di comunicarLe che sono uno dei collaboratori del sindaco Cristaldi, per quanto concerne l'aspetto culturale, nella qualità di "Coordinatore del nucleo di promozione culturale"(leggasi determina sindacale relativa). Il suddetto ruolo, il primo cittadino, lo ha tenuto distinto da quello delle "attività culturali" (che non competono, dunque, al sottoscritto), rimandate ad ulteriore consulenza. Ho avuto modo di leggere il suo pregresso intervento dal titolo: "Una cultura piccola piccola" non senza alcune perplessità che gradirei confrontare con la sua persona, al fine di chiarire le medesime, documentandoLa delle realtà di cui ho l'esclusiva responsabilità. Sicuro di una Sua attenzione al riguardo, porgo Distinti Saluti. Danilo Di Maria

Rusesabagina ha detto...

tutta la mia solidarietà!
ogni tanto compaio, qua è là, nei blog e su mazaraonline, ma leggo quasi tutto e, nella fattispecie, ho condiviso in pieno il suo intervento!
Anche io, nel mio piccolo, con un recente intervento sulla questione pulizia della città, ho sottolineato che mi aspetto di più da questo sindaco sotto l'aspetto, oserei dire, pedagogico dei suoi,miei,nostri concittadini.
Lei conoscerà bene un detto che si attribuisce agli abitanti di una nota città pugliese: "fuggi da Foggia, non per Foggia ma per i suoi abitanti". Ecco ritengo che Mazara stia per avvicinarsi terribilmente a Foggia: il livello culturale generale continua ad abbassarsi vuoi per insipienza ed ottusità di tutti coloro dovrebbero educare giovani e meno-giovani, sia per la ben nota fuga dei cervelli (io sono un cervello fuggito... ben 14 anni fa!) e questo declino porta ai fenomeni di violenza ed aggressione verbale come quello che l'hanno vista protagonista.
Ribadisco la mia solidarietà e spero che il direttore vorrà porgerle le scuse di tutta la redazione (fossi in lei mi sarei anche un po' incavolato perchè mazaraonline ha usato un suo testo senza una sua autorizzazione).
Cordiali saluti.

PS: scusi se uso il nickname, ma penso che tra mettere un nome falso (giuseppe asaro?!) o un nick sia preferibile la seconda opzione. Almeno in quel caso la scelta del nick mostra in parte ciò che siamo e pensiamo.

Anonimo ha detto...

Rispondo alla gentile lettera su sollecitazione dell'amico Giacomo Cuttone. Mi sono preso un po' di tempo perché volevo leggere i commenti che avrebbero fatto nel blog dell'autore, così per capire se i pochi post sono dovuti a pochi commenti o perchè l’autore censura drasticamente chi non avendo la possibilità, capacità o volontà di sfamarsi di libri non può esprimere la propria opinione magari utilizzando gli stessi modi, parole e argomenti che i politici, a cui si riferisce il sig. Tumbarello, utilizzano contro i loro avversari politici.

Credo che ognuno di noi se vuole dare qualcosa alla città lo debba fare sapendo che si confronta con una popolazione eterogenea, io ho deciso di dare voce alla città senza verificare la scolarità, il grado culturale o il conto in banca di chi scrive. Censuro chi scrive volgarità o offende le persone, ma è pur vero che se vogliamo far crescere il confronto, il dialogo sociale, dobbiamo ognuno fare un passo indietro e sapere che quello che scriviamo può essere frainteso e criticato senza per questo colpevolizzare che si è preso una querela per garantire la libertà d’informazione ed espressione.

Come vogliamo far crescere questa città se i “dottori” dall’alto della loro preparazione mi chiedono di non pubblicare i commenti “non graditi”.? (vero Danilo?)
Non può essere invece, che non siamo abituati alla critica ? Il confrontarsi con “culture omogenee” porta a questo: unanimità dei consensi. A che serve scrivere bellissimi libri se poi a leggerli saranno solo i soliti che già condividono quanto scritto, quale aiuto diamo se il messaggio non può servire ad educare coloro che quel libro non lo leggeranno mai ?
Scrivere in blog come mazaraonline serve proprio a questo ad educare la gente al dialogo, a misurarsi con idee diverse, bisogna, però, essere pronti a subire delle critiche, se uno accetta il confronto scrive su mazaraonline altrimenti può decidere di scrivere per se stesso o per pochi altri.

Detto questo come dice Rusesabagina mi scuso con il sig. Tumbarello per aver utilizzato il suo scritto, non succederà più, permettendomi di ricordare che il sito mazaraonline è sempre aperto a tutti.

Nino Asaro (mazaraonline)

Pammilo ha detto...

Ma di che cosa sta parlando il direttore di mazaraonline? Addirittura per rispondere ad una lettera personalmente a Lui indirizzata, ha bisogno di essere sollecitato da qualche suo collaboratore, o prima deve sincerarsi se i pochi commenti al post sono frutto di censura o di pochi lettori? E non sapendo come arrampicarsi sugli specchi prende una poco felice scusa che la risposta del prof. Tumbarello non poteva essere pubblicata sul suo giornale in quando non indirizzata a Mazaraonline bensì al direttore? Il responsabile di Mazaraonline è libero di prendere in giro se stesso, ma non ha alcun diritto di prendersi gioco dell'intelligenza degli altri.A tale riguardo faccio sommessamente osservare che ieri il Corriere della sera pubblicava in prima pagina una lettera al diretto scritta da Walter Veltroni. Anche Mazaraonline lo ha fatto in passato non ha fatto in passato. Il non avere pubblicato adesso la risposta del prof. Tumbarello è un inaccettabile atto di censura, altro che libertà di confronto, e denuta una incapacità dialettica al confronto. Peraltro trovo astiosa o quantomeno risentita la risposta del direttore Asaro, ma l'oggetto dell'intervento del Prof. Tumbarello non era Lui, ma la sua incapacità a fare rispettare delle regole elementari del civile confronto da parte dei suoi lettori, i quali, dai commenti che ho avuto modo di leggere sul post " una cultura piccola piccola" sono anche lettori dell'autore del blog L'arconormanno. Sono loro a dirlo. Priva di fondamento e alquanto ardita appare la tesi attraverso la quale lo stesso direttore scrive:" l’autore censura drasticamente chi non avendo la possibilità, capacità o volontà di sfamarsi di libri non può esprimere la propria opinione magari utilizzando gli stessi modi, parole e argomenti che i politici, a cui si riferisce il sig. Tumbarello, utilizzano contro i loro avversari politici." Che confusione scambiare il verbo moderare con censurare! Ridicolo poi affermare che se l'uso di un certo modo di esprimersi è consentito ai politici lo si può giustificare anche per i lettori. Ragionamento che non ha alcun fondamento logico, pedagogico e deontologico.garantire la libertà di informazione non vuol dire garantire , come benissimo scrive il prof. Tumbarello, la libertà di insinuazione, non vuol dire ledere la dignità di persone. Se Il direttore di Mazaraonline ritiene che anche questo è pedagogico,allora spieghi come fa, consentendo tale " ciarpame" come l'ha definito Tumbarello, ad educare al civile confronto?

Anonimo ha detto...

Evidentemente sig. Pammilo non mi sono spiegato bene o lei non vuole capire.
Per quanto mi riguarda mi sono scusato che l'autore dell'articolo per avere voluto dare risalto al suo articolo pubblicandolo. Non ho pubblicato la lettera a me indirizzata perchè non mi è stato chiesto e non ho intenzione di ricadere due volte nello stesso errore. Se voleva il Sig. Tumbarello poteva postarla nel mio sito, se non l'ha fatto avrà avuto i suoi giusti motivi.
Dopodichè io continuo a moderare il mio ciarpame, lei faccia quello che vuole. Faccio solo presente che dei 43 commenti e piu di 1100 letture, i pochissimi commenti che non erano d'accordo con quanto scritto dal Sig. Tumbarello erano di coloro che sostengono l'attuale sindaco. Lei che avrebbe fatto avrebbe moderato, censurato?
Ma in quale mondo vive? Le risulta che i commenti sulle testate nazionali on line vengono moderati?
Io mi prendo, volentieri, abbastanza critiche perchè taglio alcuni post offensivi, ma a voi non basta, la vostra sensibilità è diversa dalla gente comune.
Strano che non vi siete indignati quando il primo cittadino ci ha preso per ignoranti, imbecilli e demolisce i suoi avversari politici insinuando richieste varie.....guarda caso esattamente quello che hanno insinuato al sig. Tumbarello.
Un consiglio... scendete dal piedistallo e iniziate a confrontarvi con la gente comune probabilmente sarete più utili alla città.
Nino Asaro