Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

venerdì 28 dicembre 2012

Le primarie del Porcellum


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Hanno fatto delle primarie il karma della democrazia,la quinta essenza del diritto dell’elettore a potere  manifestare il proprio pensiero anche attraverso  un voto che esprimesse una scelta diretta, che lo facesse sentire attore e non spettatore  del processo politico,che lo elevasse a rango di protagonista  sulla scena della politica.
I partiti,o parte di essi, hanno riposto nelle primarie,chi per scelta chi per convenienza,l’ultimo atto salvifico che li riportasse a vedere la luce dal profondo dell’oscurità  in cui si erano dispersi.
 Le primarie,per alcuni di essi, dovevano costituire una catarsi rigeneratrice della illibatezza perduta che consentisse a riavvicinarli con umiltà alla gente,ad esorcizzarli da devianze  predatorie e lestofantesche,a riappacificarli con un elettorato che manifestava il proprio dissenso con l’astensionismo o la partecipazione a quelle che loro stessi,partiti istituzionali,denunciavano, in maniera molto ardita e temeraria, come forme deviate di populismo, di antipolitica,di qualunquismo.
Le primarie dovevano costituire oltre  che un ricambio generazionale,anche l’apertura alle espressioni migliori della così detta società civile (non ho mai capito l’uso di questo termine);ma soprattutto un ancoraggio con il territorio dal quale si erano sradicati.
Ma non pare che sia così,almeno nella nostra provincia. A leggere le proteste dei circoli politici locali seguite da annuncio di dimissioni da incarichi politici,qualcosa non è andato per il verso giusto. Ancora una volta il vecchio vezzo del Centralismo Democratico di cultura vetero comunista ha avuto la meglio sulle richieste pressanti di democrazia diretta come espressione della  volontà della base.
A scegliere i candidati per le primarie è il coordinamento provinciale,ovvero il potere politico reale dei partiti in mano a baronie. Addirittura per il famigerato listino, nella disponibilità esclusiva delle segreterie nazionali, contenente l’elenco dei nominati deputati,sono 120 solo nel PD,alla faccia della democrazia di cui si fregia il suo logo,già sono pronti i collegi sicuri. L’unità nazionale viene  sancita così dalla siciliana Finocchiaro  che sarà eletta  in Friuli o Puglia e dalla toscana Bindi in Calabria.
Dalle nostre parti,invece,si assiste ai soliti giochini di appartenenza o di prepotenza,chiamateli come volete,con parti territoriali della provincia eccessivamente rappresentate a danno di altre relegate a paria. Ancora una volta il PD mostra la sua vera anima attenta più a consolidare interessi e potere che a rappresentare istanze ed  aspettative  territoriali.
La fanno da padrone città come Alcamo,Trapani,Marsala,Erice  che esprimono ciascuna due candidature. Una sola va a Castelvetrano. Esclusa dal gotha della politica provinciale,altro che nazionale, Mazara ancora una volta considerata una mangiatoia di voti nella disponibilità di tutti,e i cui rappresentanti politici sono ridotti,al solito, a figuranti e a palafrenieri dei signorotti della politica.
Ancora una volta costoro faranno proskynesis  e ubbidiranno tacendo,e andranno a votare alle primarie secondo le indicazioni loro date dai loro capoclan.
Lo stesso,nonostante i malumori e le lettere di protesta faranno quelli del SEL,che solo adesso si accorgono di appartenere ad un partito monocratico,autoreferente e incentrato sul centralismo Vendoliano,ovvero sul culto di una sola persona. Non per niente la segreteria nazionale di SEL ha riservato per se una lista di 23 nominati da piazzare nei collegi sicuri ma dopo le primarie,come a dire,voi fate le primarie ma noi decideremo chi deve essere nominato.
Questo porcellum non poteva che generare  primarie ad esso simili.

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