Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

venerdì 14 dicembre 2012

Le strane primarie politiche del PD



"Se la politica impedisce di pensare, essa abitua i cittadini ad accettare qualunque regola di condotta, anche il ciarpame del mondo politico contemporaneo”


Scriveva  Marc Lazar a proposito dell’attuale sistema elettorale italiano :
“un mode de scrutin que tout le monde s'accorde à qualifierd'exécrable mais que les responsables politiques ont été incapables de modifier”. Non è il caso di tradurre.
Tale legge, definita da chi l’ha generata “ una vera porcata”, espropria i cittadini del diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, degrada il voto a un trucco, una finzione. Il soggetto decidente è la segreteria del partito, ovvero una ristretta cerchia di quattro cinque persone, la quale “impone” chi deve sedere sugli scranni del parlamento, quali uomini e quali donne, selezionati non in base alle loro virtù o ai loro meriti, ma in funzione della loro fedeltà ai vertici del partito o del loro potentato clientelare. Nei vari collegi elettorali i cittadini sono costretti a votare liste bloccate,spesso con capilista non appartenenti al territorio. Capita che per questo perverso gioco di incastri, a causa delle liste bloccate, in quei collegi vengono “nominati eletti” candidati di altre aree geografiche.
 Viene così negata la vera essenza della democrazia, quella della rappresentanza politica. Viene violentata la volontà dei cittadini di farsi rappresentare da coloro che essi ritengono più meritevoli e direttamente legati alla conoscenza della realtà territoriale.
  Con questo sistema elettorale viene negata,soprattutto, quella che nella democrazia ateniese era  “l’isonomìa”, cioè il pari diritto di tutti ad esercitare e concorrere nell’attività politica in forma dialogica, in modo tale che l’elettore abbia il diritto di esercitare libertà di parola e di scelta. E questa libertà di parola non deve essere intesa,da una parte, nel senso di comandare e  dall’altra parte l’ ascoltare non inteso nel senso di obbedire,come purtroppo avviene con il nostro sistema di partiti. Senza questa libertà di potere  dire sì o no, di potere concorrere,viene meno la sostanza stessa di cui è fatta la vita politica.
Se la politica impedisce di pensare, essa abitua i cittadini ad accettare qualunque regola di condotta , anche il ciarpame del mondo politico contemporaneo. Gli  ultimi scandali delle regioni Lazio,Piemonte,Lombardia, ne costituiscono il paradigma.
 Privare i cittadini della libertà di eleggere è fare della democrazia una democrazia monca,in cui, come denuncia Tocqueville: "alle opinioni,ai sentimenti, alle idee comuni si sostituiscono sempre più interessi particolari,espressioni di morale bassa e volgare”,fino ad arrivare alla follia di ricondurre la politica nella sfera privata,limitarla esclusivamente alla prerogativa delle segreterie dei partiti. La democrazia è in questo modo insidiata mortalmente dalle metastasi del privilegio fino a trasformarsi in castacrazia,priva di regole. E una democrazia anomica è fertile humus del populismo,attraverso il quale si origina, fino a prevalere, il pensiero unico,la demagogia del “ Un solo uomo al comando”.
Il secolo appena trascorso è stato il brodo di coltura di questa degenerazione politica.
Che fare dunque per  dare voce ai cittadini e dignità alla politica, lasciando ai margini i mediocri,  gli sfaccendati,gli avventurieri e gli incompetenti?
La soluzione sarebbe le primarie di collegio alle quali si arriverebbe attraverso primarie comunali.
Questo percorso lungo ma democratico,richiede però tempi dilatati anche permanendo il porcellum. La soluzione indicata dal PD mi sembra un pastrocchio, un frettoloso “salviamo le apparenze”, in quanto non si possono organizzare in quindici giorni primarie serie.
 A questo punto,se nominati  bisogna eleggere, si abbia cura che questi siano delle circoscrizioni elettorali di appartenenza,si evitino trasmigrazioni forzose in collegi sicuri,si faccia quantomeno in modo che il territorio sia rappresentato,vietando la candidatura in più circoscrizioni.
 Si eviti che in questa circoscrizione siano eletti ancora i Violante,i Fassino,i Craxi,i Di Pietro.
Si prenda un impegno serio,infine,per la prossima legislatura, di imporre per legge le primarie a tutti i partiti.
Già questo sarebbe un passo avanti verso una democrazia più partecipata. Altrimenti nessuno fermerà più Grillo.

1 commento:

gino ha detto...

Una analisi SERIA e responsabile ,mi pare. ALMENO che questa sia l'ultima volta che si vota con QUESTA legge elettorale. il pd,appena andrà al governo del paese, faccia di tutto per cambiarla.(come dovrà fare TANTE altre cose buone se ne è capace) auguri..