Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 14 febbraio 2015

Je suis Nicola Cristaldi.



In questi giorni i mass media hanno scoperto, reso noto  e additato agli italiani il capro espiatorio di tutti i mali dell’italica nazione. Finalmente il colpevole, il puparo, il capo della Spectre che muove nel male i destini della nazione e che fa sprofondare nell’ignominia  quanto di più marcio, di più inverecondo  si annida nel sistema  del potere, della politica, del privilegio, dell’ingiustizia, ha un nome e un volto, seppur coperto da folti e ingialliti baffi. L’untore è nientepopodimenochè Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara  riconfermato, già sindaco per dieci anni del piccolo paese di Calatafimi -Segesta, già deputato regionale per tre legislature, già presidente dell’Assemblea regionale, già deputato nazionale per due legislature.
Per questo invidiabile palmarès, il sindaco con i baffi è stato accusato, su di lui vi sono più capi di accusa di quanti  ne vengano imputati a  Diabolik, di usufruire di vitalizi d’oro e di indennità tutto sommato immeritati. I vari giornalisti hanno talmente preso a cuore il loro ruolo di segugi, di emuli dell’ispettore Ginko,  di fustigatori di costumi  da non accorgersi  che in questo loro ruolo di bacchettoni  perdevano il senso del ridicolo e della misura nel guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non la trave nel proprio occhio.
La crisi del  sistema? Tutta colpa dei politici come Cristaldi. Ecco iniziare la caccia all’untore, all’ orco vorace, al Mefisto malefico di Bonelliana memoria.  Gli italiani non ce la fanno? Tutta colpa di Cristaldi. I giovani non avranno pensioni? Tutta colpa dei vitalizi dell’onorevole baffuto. Il sistema sociale italico è in frantumi? La causa è dei privilegi dell’ex parlamentare, ex  deputato regionale, ex  quadri sindaco mazarese. All’inizio Cristaldi Diabolik, dinanzi alle telecamere, è stato al gioco, perché apparire nelle tv è la forma di orgasmo  che un politico aspira a raggiungere; poi, quando il gioco si fa pesante, si accorge della trappola ma ormai è troppo tardi. Chi di televisione ferisce di televisione perisce, e Cristaldi, a sue spese, prova quanto sia amaro il calice della momentanea popolarità, soprattutto se chi lo porge è giornalisticamente disposto a tutto, anche a non osservare le regole deondologiche. Televisione, network nazionali, carta stampata, conduttori di talkshow famosi e pennivendoli  mediocri tutti trovano nell’ex parlamentare il bersaglio preferito, l’ Ecce Homo da  crucifiggere. Così facendo soddisfano la sete di populismo della  piazza, mentre l’ordine dei giornalisti tace o si  distrae guardando altrove. Così inizia l’opera di  demolizione della  persona  insieme a quella del personaggio. E più questi reagisce, a malo modo, più  lo demoliscono con i loro caterpillar, irrispettosi dell’onore e della dignità della persona.
Io sto con Cristaldi, anzi, per essere alla moda, Je suis Cristaldi.
Lo sono  e me lo posso permettere perché sono stato severo  con Lui, l’ho rimbrottato quando c’era da farlo. Lo sono perché pur non condividendo niente della sua linea politica, ho la consapevolezza che su di lui è stata ordita una campagna denigratoria e di disinformazione di inaudita violenza. Lo sono perché, al di là del suo temperamento primitivo, della sua incapacità di controllare istinti e pulsioni, del suo modo si essere a volte rozzo nel confronto, Cristaldi è egli stesso vittima di un sistema incancrenito e in cui lui è stato un piccolissimo ma insignificante ingranaggio. Lo sono perché Cristaldi, nonostante i mille difetti, è a mio giudizio una persona per bene. Continuino i bravi giornalisti nella loro opera distruttiva, continuino a guardare il peluzzo nell’occhio. Tanto non guarderanno mai la trave nei loro occhi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io no. Io non sto con Nicola Cristaldi. Pur convenendo che i 2 vitalizi di cui gode, più lo stipendio di Sindaco, non vanno certamente imputati a lui. Ma lui, come correttamente evidenziato dal titolare del blog, s'è fatto trascinare nell'orgasmo televisivo. Poteva replicare che le ragioni per cui, nel 1948, quando entro in vigore la Costituzione, c'erano ottime ragioni per prevedere un vitalizio per i parlamentari. E che lui essendo stato parlamentare ne ha diritto come tutti gli altri. Che nel 1947, quando fu emanato lo Statuto Siciliano, c'erano ottime ragioni per riconoscere particolari prerogative ai membri dell'ARS. E che lui, avendone fatto parte, oggi ne beneficia legalmente. E sul fatto che percepisce lo stipendio da Sindaco, avrebbe potuto obiettare che rinunciarvi è un bel gesto, ma non un atto dovuto. Invece no. Se ne uscito dicendo qualcosa tipo 'fornisco prestazioni di livello elevato come amministratore ed è giusto che mi paghino in proporzione. E questo, mi scusi è inaccettabile. Dato che spetta ai cittadini giudicare sulla bontà dell'operato di chi li amministra, e non a loro. Neanche la furbizia di replicare. "Scusate, perché non ve la prendete con i vitalizi dei consiglieri regionali dato che, per loro, negli anni '80, non c'erano certamente le 'buone ragioni' per riconoscere loro un vitalizio? Ma è finita cosi solo per fare finta che avevamo anche noi una specie di federalismo, e tutto per provare a tappare la bocca a Bossi, senza nemmeno riuscirci? Valenziano