Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 2 febbraio 2015

Quando i grilli fanno cri, cr’Imposimato, cr’Imposimato


Come tutti gli italiani ho assistito allo spoglio delle schede per l’elezione del presidente della repubblica, spaparanzato in poltrona, emozionato ma non teso, consapevole che non si sarebbe ripetuto l’ignobile vigliaccata di due anni prima. Questa volta non ci sarebbe stato nessun impallinamento, semmai il problema si poneva sul numero di consensi che avrebbe avuto il designato presidente. Tutto andava come previsto via via che si alternavano  nella  passerella televisiva i vari baronicchi della politica, i quali, mai come in questa occasione, facevano di tutto per ostentare la loro capacità metamorfica, gareggiando nell’adulazione, nella deferenza,  nell’ossequio nei confronti del futuro inquilino del Colle.
L’applauso liberatorio dei grandi elettori, allo scandire del cinquecentocinquesimo voto che eleggeva  Sergio Mattarella dodicesimo presidente della repubblica, era l’ atto catartico che li liberava dall’ignominia che si portavano dietro. Ho applaudito anch’io come milioni di italiani mentre osservavo lo scorrere delle immagini della panoramica televisiva sull’emiciclo. Tutti in piedi, tutti si fa per dire, se non fosse stato per quel settore pentastellato di gente seduta, ammutolita e frastornata. I grillini, frustrati, adusi a obbedir tacendo, perpetravano lo sgarbo istituzionale  non unendosi all’applauso degli altri grandi elettori, per non contaminare la loro elitarietà, la loro purezza, il loro  principio di servilismo verso la rete.  Quel silenzio era un segnale di ostilità, di non riconoscimento politico, tranne poi far sentire il loro frinìre prodotto dalle tagmine con quell’ applauso ostentato verso il  prediletto della  loro rete.
Quando i grilli fanno cri, cr’Imposimato, cr’Imposimato, canticchiavo mentalmente parodiando una nota canzoncina sanremese.
Non ero sconcertato, ma arrabbiato da quella  loro stupida ottusità di sottoporre la politica alla rete, contro ogni logica e ogni buon senso. Eppure bastava fare una piccolissima proporzione da scuola media per capire che quel mito di democrazia virtuale  non ha senso.
I numeri sono infallibili e come tali meritano rispetto. I votanti della rete, secondo il blog dei loro mentori Grillo/Casaleggio, delle quirinarie sono stati 51.677. Essi rappresentano una insignificante percentuale degli elettori che hanno votato M5S, appena lo 0,59% di quegli ottomilioni e passa di voti che hanno portato oltre 150 cittadini a Montecitorio e al Senato. Possono i 126 grandi elettori penta stellati, rappresentanti del 25% degli elettori italiani, farsi dare la dritta da questo trascurabile e inconsistente numero di frequentatori della loro rete senza precipitare nel ridicolo?
Ancora una volta i grillini si sono distinti per la loro incapacità nel fare politica e  per l’ottusità di non   fare impestare  il loro candore.
Ma allora, che ci stanno a fare su quegli scranni?

2 commenti:

avvbia@libero.it ha detto...

D'accordo.loro sono per la protesta la c.d. democrazia diretta la opposizione x l'opposizione.se comprendi questo sarai e meno arrabbiato e più comprensivo..

Anonimo ha detto...

Eh eh eh....invece è andata a finire, dopo il discorso d'insediamento, che sono stati quelli dell'M5S ad essere 'meno arrabbiati e più comprensivi'...
Valenziano