Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 7 novembre 2009

L'APOSTASIA DEL CRISTIANESIMO


<<La presenza del crocefisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastiche, potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso. Avvertirebbero così di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione Tutto questo potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose o sono atei.». si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo. Ancora, « la Corte non è in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che può essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che è essenziale per la conservazione di una società democratica così come è stata concepita dalla Convenzione europea dei diritti umani, un pluralismo che è riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana>>
Una motivazione incomprensibile quella della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in quanto presuppone siano stati violati dei diritti. Quali diritti sono stati violati? Sulla libertà dell’educazione? Sulla discriminazione di minoranze appartenenti ad altre religioni? In effetti, la sentenza degli alti giudici europei dimostra una assoluta ignoranza del sistema scolastico ed educativo italiano Quanto mai l’immagine del crocifisso si è rivelata condizionante, in senso positivo ( vantaggio) o in senso negativo ( discriminante) nel processo educativo e formativo dell’intera popolazione scolastica di ogni ordine e grado? Le motivazioni addotte appaiono invece come la logica prosecuzione di quella laicité de combact, di quel laicismo oltranzista francese che non è ancora riuscito a risolvere tutte le contraddizioni dei processi di integrazione in quella nazione. Al di là dell’indubbio simbolismo religioso, la cui presenza nelle aule scolastiche è regolata dal Concordato tra stato e chiesa, sancito dall’articolo 7 della Costituzione, il Crocifisso rappresenta un insieme di valori che stanno alla base dei diritti fondamentali dell’uomo, i quali hanno permeato la cultura italiana ed europea assieme alla sua identità, non escluso quella dottrina laica, sulla quale la sentenza sembra volersi artatamente ispirare. Il crocifisso simboleggia valori laici universali come la libertà di culto,la libertà religiosa,la parità tra uomo e donna,la dignità della persona, la libertà matrimoniale, la libertà di critica alla religione, tolleranza, la solidarietà, la difesa della famiglia, l’uso di mezzi non coercitivi di convinzione, la laicità dello stato. Per dirla con Tocqueville ” Fu necessario che Gesù Cristo venisse sulla terra per far capire che tutti i membri della specie umana erano per natura simili e uguali.”.Questi valori sono sanciti e riconosciuti nella Carta dei Diritti universali dell’uomo. Allora come definire una simile sentenza in contraddizione con gli stessi diritti universalmente riconosciuti, se non una Apostasìa del Cristianesimo? Tale Apostasìa del Cristianesimo che è causa della perdita di identità e che preclude il significato della appartenenza comune, è prodotta da quella cultura laicista e ideologica, oggi assai di moda in occidente, che dileggia la religione considerandola alla stessa stregua di una superstizione, un retaggio antropologico, un infantilismo intellettuale, una manifestazione folkloristica. Tale Apostasìa del Cristianesimo, in corso in Europa, fa apparire la religione come la responsabile imputata di colpe che vanno dalla minaccia allo stato laico all’ostacolo della coesistenza sociale fino alla avversione alla ricerca scientifica. Essa propugna una Europa senza Dio e senza identità. Se l’Europa rifiuta il Cristianesimo, non le rimane altro che l’effimero, non ha più niente di solido a cui riferirsi e di duraturo attorno a cui riconoscersi .Si può essere anticlericali. Si può essere laici. Ma si può essere anticristiani?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

A me sembra invece che la Corte comprenda benissimo il sistema scolastico italiano, anzi la sua anomalia. E, mi dispiace, ma è l'autore del blog ad ignorare che il crocifisso in classe non è assolutamente previsto in nessuna delle norme del concordato, ma in un regio decreto degli anni '20 oggi palesemente incostituzionale e quindi suscettibile di essere inapplicato da chiunque.Cosa rappresenti il crocifisso dipende dall'osservatore. Seconde me l'autore del blog vi attribuisce troppi significati pur di giustificare l'ingiustificabile, ossia l'ostentazione, in una scuola pubblica, di un simbolo religioso in posizione dominante, cioè accanto al presidente della repubblica. Perchè, a ben vedere, è proprio questo il problema. Si è detto spesso in questi giorni "ma che fastidio dà il crocifisso?" A me, non credente, personalmente nessuno. Ma mi infastidisce, e parecchio, che il crocifisso stia lì, in alto, sopra la cattedra, in posizione istituzionale. In Italia non esiste più, e per fortuna la religione di stato, quindi il crocifisso lì è fuori posto. Se poi i bimbi, su indicazione dei genitori, perchè non credo che in tenera età vengono di certi pensieri, si vogliono appendere un crocifisso accanto al banco, nulla in contrario: ci saranno molti più crocifissi in aula invece di uno al posto sbagliato, il vaticano sarà contento ( perchè se così non fosse dimostrerebbe tutta la sua malafede ) ed i bimbi di altre, o nessuna confessione, potranno appendere quel che preferiscono, un piccolo buddha, versetti del corano o la foto di peter pan, e saranno tutti felici e contenti!

Anteo ha detto...

Ricordo con tenerezza le ore di "religione" al liceo di Mazara, tenute da "padre Sammartano" che come curato di campagna poteva valere ma come insegnante no.

Ma se sono CONTRO il crocifisso nelle scuole da una ventina d'anni è per altri motivi. oggi più che mai. Sarei contro anche alla presenza di un versetto coranico o di una menorà ebraica.

La scuola dev'essere libera da influenze religiose di parte e aperta allo studio delle religioni. Questo garantisce la civile convivenza in una società multiculturale e multirazziale.
G.Mangiaracina

Anonimo ha detto...

vorrei far notare che in questo caso, ovvero stavolta, poiché a sollevare la questione è stata una finlandese, quindi una intoccabile e rispettabile europea, non c'è stato il solito linciaggio verbale che sarebbe invece sistematicamente toccato a un altro soggetto che fosse invece appartenuto ad un'altra religione/cultura (qualsiasi). qualche tempo fa la stessa questione fu sollevata infatti da una famiglia musulmana, e la reazione immediata, sulle bocche di tutti gli italianetti, fu: eh, ma "loro" mica lo farebbero se fossimo "noi" a chiederglielo (o variazioni sul tema). il che da una parte rivela la immancabile ipocrisia che va a braccetto con la cultura degenerata cattolica (due pesi e due misure, e tutti subito pronti alla crociata contro l'infedele - se musulmano, però), dall'altra il fatto che se si afferma una cosa del genere si paragona e quindi automaticamente si mettono sullo stesso piano lo stato laico (buhahahahahah) italiano a quello teocratico e fondamentalista dell'esempio in questione, ovverosia si confrontano due realtà che o sono completamente diverse (e allora il paragone non avrebbe senso), oppure hanno entrambe un carattere di teocrazia (più o meno manifesta e fondamentalista), e qui casca l'asino.

Anonimo ha detto...

Veramente mi pare che anche nei confronti dell'"intoccabile finnica" si siano registrate reazioni scomposte: ma li avete visti certi preti in TV?? l'avete sentito il ministro ( ministro!!!) La Russa come sbraitava "Possono morireee" ma noi ( noi??? noi chi???) il crocifisso non lo togliamo" Era il ministro della difesa: Ecché?? manco difendesse una trincea!!
Seguo molti blog nazionali: nei confronti della nostra connazionale d'origine finlandese l'espressione più tenera è stata: "tornatene a casa!" secondo me questo Paese non si salva.

Domina Communication Group ha detto...

La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha dimenticato qualcosa di importante a riguardo della Croce: basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia - si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso.
Ovvero: Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare ha preferito la morte...
L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità (“date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”) e gratuità (“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”). Un chiaro esempio, quell’uomo in croce, che i bambini, i ragazzi dovrebbero conoscere e sapere fin dai banchi di scuola.
A sollevare la questione era stata una cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all’istituto statale di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione.
I “laici” l’hanno vista come una grande battaglia vinta. Ora consideriamo la Danimarca che è vista da ogni Italiano come molto molto laica: la Danimarca, non molto lontana dall’esecrata Finlandia. La bandiera danese è una croce latina, che viene issata ogni domenica sul pennone delle chiese, il cui capo è la regina che è tra l’altro è anche il capo dello stato. Il venerdì Santo in tutti gli edifici pubblici la bandiera è a mezz’asta. La stessa bandiera viene usata come decorazione in qualsiasi occasione festiva. Eppure quanti sosterrebbero che la Danimarca è un paese fondamentalista religioso? Quegli stessi, i teorici del politically correct, così attenti a non scontentare l’Islam da calpestare le radici della civiltà occidentale in nome di una mal percepita uguaglianza.

Anonimo ha detto...

Per Domina: io non ho detto che il crocifisso mi offende, ho detto, e ripeto, che non essendoci più in Italia una religione di stato non è corretto collocare simboli religiosi in via ufficiale negli uffici pubblici, ed i particolare negli istituti di formazione. Per hanni nei tribunali italiani da questo orecchio non ci hanno voluto sentire, di qui la figuraccia iin ambito europeo.
sulle bandiere mi sono espresso commentando il post successivo. Quanto alla Danimarca, ma chi l'ha detto che loro non possono sbagliare?

Anonimo ha detto...

da Cattolico cattolicissimo, a collegamento con l'intervento nel post successivo, dico togliamo il crocefisso... e togliamo anche l'ora di religione facoltativa... ma togliamo anche il crocifisso da tutti i luoghi pubblici... ma tutti proprio: piazze, strade, viali, montagne, affeschi, quadri. Togliamoli dalle bandiere, dai gonfaloni cittadini.
Ma facciamo di meglio: tagliamo tutti i fondi alle associazioni caritative di chiara ispirazione cattolica (caritas in primis), tagliamo i fondi alle scuole private cattoliche, introduciamo l'ICI per tutte gli immobili delle associazione senza fini di lucro, ivi comprese le parrocchie e immobili assimilabili. Anzi... confischiamo tutti i beni ecclesiastici come il Conte Cavour seppe fare con maestria nel post-unità d'italia.
PULIAMO L'ITALIA da tutto... e cosa avremo!?!?! ODIO, VIOLENZA, MORTI, PERIFERIE in preda alla disperazione, poveri sempre più poveri e soli, anarchia! Ma vi ricordate cosa è successo negli anni della rivoluzione francese? O in Spagna nel lontano 1936 dove si realizzò un opera simile e si ebbe una delle più sanguinose guerre civili che la storia ricordi con una quantità di martiri impressionante.
Faccio veramente difficoltà a capire le ragioni di chi, avendo alle spalle questa storia di sangue e di morte, chiede ancora vendetta e propugna ideali di ODIO (perchè la sentenza -e la richiesta della finnica- trasudano odio sia dalla prima parola) e di intoleranza!

HASTA LA VIDA SIEMPRE

Rusesabagina

Anonimo ha detto...

Per rusesabagina: ma ti sei riletto? A me sembra che sia il tuo commento a trasudare astio ed intolleranza: ma che c'entra la guerra civile spagnola? A parte il fatto che il cattolicissimo Franco di certo non si distinse per pietà ed umanità...Qui siamo arrivati all'assurdo che nelle scuole pubbliche italiane la foto del predidente non c'è ma il crocifisso sì..Dal momento che lo stato non vieta le scuole cattoliche, per chi ci vuole andare, mi sembra ci sia qualcosa che non va!

Anonimo ha detto...

La mia, evidentemente, era una provocazione che però raccoglie le polemiche/critiche che negli ultimi anni hanno coinvolto il rapporto STATO/CHIESA.il sottoscritto voleva evidenziare come togliere di mezzo Cristo e la religione cattolica(con le istituzioni e le opere caritative che da essa sono ispirate)dalle istituzioni e dalla vita pubblica nazionale sia un rischio vuoi per il benessere e il soccorso delle fasce sociali meno abbienti, vuoi per l'introduzione di una ideologia LAICISTA per cui o si è no-cattolici o si è discriminatori,settari, ntransigenti,etc. etc.
L'università in italia -ed in europa- è nata grazie alla Chiesa.Le scuole, nell'accezione moderna del termine, sono nate grazie alla Chiesa.Le scuole professionali, dopo l'avvento di don Bosco, sono state rivoluzionate.Se possiamo ancora leggere i classici della letteratura greca e latina è perchè tanti piccoli monaci amanuensi per secoli si sono presi la briga di trascrivere anche le più assurde porcate pur dir tramandare la cultura antica(alla faccia della censura).Perciò che nella scuola,luogo deputato alla trasmissione del sapere e NON alla propaganda politica,ci sia il crocifisso NON mi sembra uno scandalo,anzi dovrebbe essere il modo per ricordare a tutti da dove arriva l'Europa e la cultura in cui viviamo.Se poi menti distorte lo assimilano ad un simbolo di prevaricazione e ad una minaccia...fatti loro!
Negli USA,patria di tutte quelle belle parole come diritti civili, libertà, laicità,etc. etc.,DIO è presente anche nella costituzione e NESSUNO -ripeto NESSUNO- osa permettersi di dire che vada tolto...anzi tutti i candidati alla presidenza USA -democratici e repubblicani- concludono i loro discorsi dicendo "God bless USA"...e nessuno si scandalizza! E gli USA sono proprio la dimostrazione che l'affermazione del ruolo fondamentale dell'origine cristiana della nazione non occluda alcunché e che il legislatore alla fine fa quello che vuole (vedi, ad esempio, la legge sulla pena di morte!) Ritengo pertanto che occorra smetterla con l'ipocrisia di sbandierare l'esigenza di uno stato laico quando siamo pronti a garantire alle donne islamiche il diritto di girare con il burqa,ma non permettiamo -cose che si sentono-ai bimbi all'asilo di fare il presepe!E' UNA IPOCRISIA!E' IRRAGIONEVOLEZZA!
L'uomo per sua natura è un essere religioso: quando regimi e governi hanno voluto nascondere questo aspetto della vita di ognuno di noi, sono nati i regimi nazisti e comunisti)con la disperazione,le violazioni e le privazioni annesse e connesse.
Mantenere viva questa dimensione -rispettando ovviamente la diversità e la varietà delle confessioni e delle coscienze- anche a livello nazionale è cosa GIUSTISSIMA:non farlo equivale al segarsi il ramo sul quale si è seduti.
L'esempio che poi lei mi porta su Franco è la dimostrazione di quando dico: l'abisso chiama l'abisso, la violenza chiama la violenza per cui colui che si definiva CATTOLICISSIMO(anche se è lei che lo definisce così: a me non pare che ci siano cause di canonizzazioni aperte a favore del Caudillo)finisce per reagire alla violenza di chi negli anni precedenti aveva usato violenza contro ogni forma di religione.
Mi permetta poi una battuta: di Cristo il Vangelo ci racconta che una donna gli abbia detto "beato il seno che ti ha allattato ed il grembo che ti ha cresciuto" e molti esegeti hanno anche visto in questa affermazione un po una dichiarazione d'amore di questa donna che ci dimostra come Cristo dovesse essere un bell'uomo.Ora tra avere in classe il "bell'uomo" Cristo e la foto degli ultimi presidenti della Repubblica -non ce ne è uno che si possa dire "bell'uomo"- mi tengo Cristo e lascio Napolitano per gli uffici del preside (vede che poi i ritratti di Napolitano ci sono!).
Ovviamente, ripeto, è una battuta: meglio Cristo che lì appeso mi ricorda l'importanza dell'umiltà e del servizio verso tutti che la foto di un politico tronfio che sta lì per ricordarmi che lui è il potente di turno...ed io no.
Saluti
HASTA LA VIDA SIEMPRE
F.D. in arte RUSESABAGINA