Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 29 gennaio 2009

Distretto Val Di Mazara

Val di Mazara


Sono undici i Comuni che ne faranno parte

Vedrà la luce entro qualche settimana, ma il benestare è già arrivato. Si tratta del Distretto culturale Val di Mazara, che ha ottenuto il via libera dalla fondazione Cariplo (bando “Sviluppo Sud”), che ha deciso di sostenere la crescita economico-culturale del comprensorio occidentale della Regione Sicilia..Ente capofila del progetto è l’Anfe siciliana, che lo ha promosso assieme a una serie di soggetti pubblici e privati: Sicily House, società proprietaria del Kempinski Hotel Giardino di Costanza, di Mazara; Munus s.p.a.; il Comune di Mazara del Vallo, il Cnr-Iamc di Mazara, l’ufficio diocesano per i Beni culturali, ecclesiastici e l’edilizia di culto, sempre di Mazara, e l’associazione parco interculturale Al-Idrisi. Il bacino di competenza del distretto riguarderà, in prima battuta, il territorio di undici Comuni. Sono Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano-Selinunte, Partanna, Santa Ninfa, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Gibellina, Calatafimi-Segesta e Alcamo. In una seconda fase si allargherà anche ad altri Comuni, nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Ma saranno necessarie caratteristiche omogenee al bacino iniziale, in termini di risorse culturali e ambientali, infrastrutture, vocazione al turismo, produzioni agricole tipiche, artigianato e sistema dei trasporti. Sono cinque le azioni attraverso le quali il distretto muoverà i primi passi, dando corpo a investimenti per 600mila euro: 400mila messi a disposizione dalla fondazione Cariplo, 200mila a carico dei soggetti pubblici e privati partecipanti. Le cinque azioni avranno al centro la realizzazione del portale www.valdimazara.it e di una postazione informativa nel comune di Mazara del Vallo; l’organizzazione di itinerari turistico-culturali nell’antico "Val di Mazara", di epoca arabo-normanna; la pubblicazione di una “Carta dei servizi” economico-culturali per musei, ristoranti, hotel, enoteche e cantine. E ancora: il varo di iniziative di comunicazione e promozione delle risorse del territorio-distretto. E un piano di formazione e addestramento professionale di due “operatori di distretto” per ognuno degli undici Comuni inizialmente interessati.

Siciliaonline.it


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