Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 12 gennaio 2009

Fabrizio De Andrè

copertina del Vol.I

11 Gennaio 1999_11 Gennaio 2009. Sono appena trascorsi 10 anni dalla sua morte, ma Fabrizio continua a vivere dentro di noi e con noi, e insieme a noi con i nostri figli, perché loro amano De Andrè come lo abbiamo amato noi. I miei figli sono cresciuti ascoltando in casa le sue canzoni che con mia moglie cantavamo insieme. La prima canzone che hanno imparato è stata: “ Girotondo “ .La mia prima canzone , invece, è stata: “ La canzone di Marinella “L’ho sentita per la prima volta una sera del 1965, durante una delle tante festicciole che noi liceali organizzavamo. Nicola Noce alla chitarra incominciò con quei semplici quattro accordi seguiti da versi indimenticabili: “ Questa di Marinella è la storia vera / che scivolò nel fiume a primavera.”Da quel momento è stato un innamoramento continuo. Segue “ Carlo Martello “ la cantavamo insieme a Giovanni Fiocca e altri amici, ogni sera, oltre la mezzanotte, in una Corso Umberto dormiente, così, tanto per fare casino. E poi un susseguirsi di canzoni, da Bocca di Rosa al Cantico dei Drogati, da Via del Campo a Preghiera in Gennaio, dalla Città Vecchia alla Guerra di Piero .Il mio primo LP l’ho comprato a Roma, a Porta Portese, £.500. L’album si intitolava “ La Canzone di Marinella”. Non poteva essere altrimenti. Era l’Ottobre del 1968. Facevo il servizio militare. Il disco di vinile lo custodivo gelosamente nello zainone insieme alla raccolta di poesie di Jacques Prévert tra le quali I ragazzi che si amano (Les enfants qui s'aiment). I tre volumetti mi vennero sequestrati da un tenente alle prime armi, Luigi Ciferri, in quanto ritenuti eversivi . Non mi vennero più restituiti. Il clima in quei tempi era pesante; c’era stata la Strage di Piazza Fontana a Milano, mentre contemporaneamente, a Roma, erano state fatte esplodere alcune bombe presso la Banca Nazionale del Lavoro, a Piazza Venezia e davanti l’Altare della Patria. Era l’inizio della strategia della tensione. Il mio secondo LP, lo comprai a Palermo, alla Ricordi di Piazzale Ungheria, £.2700. Una cifra non indifferente per uno studente universitario. La foto di questo post è la sua copertina. L’album “ La Buona Novella” mi venne regalato il 24 Marzo 1971, giorno del mio compleanno,dalla mia fidanzata. Seguirono tutti gli altri album, “ Tutti morimmo a stento “ , “ Non al denaro,non all’amore né al cielo”, quindi” il Gorilla, Nuvole, Creuza de ma, Anime salve”, il suo ultimo album. Fabrizio De Andrè con le sue canzoni ci ha fatto ingoiare quel mondo che ci faceva comodo ignorare, fatto di emarginati, ubriachi, puttane, viados, delinquenti, pacifisti, suicidi, sudici, derelitti,drogati, ma anche di giullari e poeti, e soprattutto di inni all’amore, perché questo era quel che De Andrè ha voluto cantare: l’amore con la A Maiuscola. Grazie Fabrizio, anche a nome di mia moglie e dei miei figli.



1 commento:

davide ha detto...

Ciao!

Mi chiamo Davide e dovrei essere il figlio di quel "tenente Luigi Ciferri" che ti ha sequestrato i libri.
Mi sembra una storia molto divertente, vista ex-post, immagino che per te sia stata una "bella rosicata".
Dubito tuttavia che possa c'entrare qualcosa con il clima di quegli anni... cmq

Magari glielo chiedo e ti faccio sapere (magari che li ha ancora e te li restituisco :)