Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 17 novembre 2008

Eluana Englaro

Pubblico senza alcun commento l'editoriale di Mons. Andrea Gemma.Esso costituisce,comunque la si pensi,un motivo di profonda riflessione che non può lasciare indifferenti le nostre coscienze.

L’Editoriale di Monsignor Andrea Gemma -

Cara Eluana,

dopo l’ultima incredibile notizia che riguarda la tua situazione e si abbatte crudelmente su di te come una fredda sentenza di morte, dopo il tripudio quasi diabolico proveniente da qualche settore della cosiddetta opinione pubblica, preoccupata di salvaguardare “diritti civili” (!), vorrei gridare al mondo l’orrore che provo per una così palese ingiustizia nei tuoi confronti; mi rifugio, invece, ancora una volta, in un dolce colloquio con te, come una sorella d’anima e quasi come con una mansueta agnella condotta al macello incapace di aprire la sua bocca (sono le stesse parole che la profezia antica riserva a descrivere l’empia condanna a morte toccata al mio Redentore). Pensavo che dopo i rumori che ti hanno subissata nel tuo placido sonno, allorché si affacciò appena l’ipotesi dello spegnimento della tua vita ed una successiva più pacata riflessione, i tuoi aspiranti carnefici potessero aver ottenuto qualche resipiscenza. Per questo, come già ti dissi, elevavo la mia preghiera al Datore di vita perché confondesse le tragiche ed oscure manovre di morte che ti riguardavano. Non è stato così. Forse, nel disegno di quel Dio che “nutre gli uccelli dell’aria e veste i gigli del campo”, la tua vicenda può segnare una incontrovertibile testimonianza della iniquità che grava su questo povero mondo confuso. Tu, innocente creatura, forse non meriti di continuare a trovarti tra questa schiera di giustizieri e pseudo-difensori di cosiddetti diritti civili, e allora il Padre del cielo permette che ti raggiunga, quale ultima purificazione terrena, questa lunghissima agonia per portarti finalmente, quanto alla tua personalità spirituale, in quella celeste dimora che è regno di vita, di luce, di gioia. Quando colà sarai arrivata, avrò ancora qualcosa da chiederti, perché allora sarai una sicura interceditrice, non solo per chi ha paventato e tentato di scongiurare la tragica sorte che sta per colpirti, ma per coloro stessi che si proclamano autentici interpreti di una presunta tua volontà che in nessun modo può essere provata nelle condizioni tue attuali ed è solo una macabra scappatoia a cui sono ricorsi anche coloro che si arrogano il diritto di conoscere l’inconoscibile. Per chi avverte in sé quel seme di vita che Dio ha deposto nel nostro essere e in tutti gli esseri viventi, nessun umano ragionamento potrà sostituirsi a quell’impellente, indistruttibile anelito di vita che certamente fu ed è il tuo, Eluana carissima. Accosto ora l’orecchio al tuo petto e sento che il tuo cuore batte regolarmente come il mio; mi sfiora il viso, mentre mi chino su di te, il soffio del tuo alito: chi potrà essere così insensato e crudele da voler interrompere questi due segni di vita che non si vorrebbero estinguere anche in una piccola bestiola? Tu sei viva, me lo dice il tepore delle tue membra, me lo dice il battito periodico delle tue ciglia: chi sarà così crudele da voler porre fine a questa vita ricorrendo a pratiche di morte mascherate abilmente come operazioni di dignità e di decoro? Quanti corpi di fratelli ammalati e incapaci ho sfiorato con la mia mano sacerdotale per benedire e “adorare” quel “sacramento” che i più “piccoli” degli uomini rappresentano nei confronti del Cristo che in questi ha voluto essere amato e servito. Già! In tutta questa indecifrabile ed amara vicenda non ho sentito nessun riferimento al corpo piagato e dissanguato di quel Cristo che è salito sulla Croce perché il mondo fosse più buono, perché nel mistero della sua morte trionfasse la gloria immortale della vita.

Cara Eluana,

al sacrificio di Lui si aggiunge ora - e pare sia arrivato al suo epilogo - anche il tuo. Non maledire. Perdonaci, e se, come amo immaginare, i miei pensieri e la mia carezza per vie misteriose potranno raggiungerti, consolino la tua lunga agonia che gli uomini indegni e degradati ti preparano sotto la luce di conniventi riflettori e ti introducano finalmente e soavemente nella vita senza fine. Ci rivedremo lassù.

http://www.papanews.it/news.asp?IdNews=10416









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