Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 9 giugno 2009

Ballottaggio

Si va al ballottaggio. Dopo un mese di campagna elettorale intensa, caratterizzata da dichiarazioni spesso al di sopra delle righe, da livore e da insulti, il popolo ha deciso. Vengono premiati le coalizioni i cui candidati hanno dimostrato senso di moderazione e hanno dato luogo ad un dibattito civile. Vanno al ballottaggio l’On. Nicola Cristaldi e la Dott.ssa Vinnuccia Di Giovanni. Fortemente punita la coalizione rissaiola che si era formata attorno all’On. Toni Scilla. Ha vinto il voto d’opinione: è un dato inconfutabile: Cristaldi prende rispetto ai partiti che lo appoggiavano il 40% di voti in più; Di Giovanni, rispetto alla sua coalizione, la più forte sulla carta, prende il 21,7% in meno; l’on. Scilla, ottiene l’8% in meno rispetto ai partiti che lo sostenevano; il geologo Marino può vantare un successo personale che lo vede in termini di consenso con un +57% rispetto all’IdV che lo sosteneva. La gente ha mandato un messaggio chiaro: fiducia al candidato più credibile, con progetti più strutturati, organici, pianificati, che più riflettono i bisogni della collettività. L’elettorato ha punito le parole vuote, gli slogan non sense, gli improperi, le contumelie, la volgarità molto vicina alla blasfemia. Sono state premiate le proposte politiche coerenti, ben supportate da dati analitici e da soluzioni definite; è stato premiato il candidato con maggiori qualità politiche, esperienza amministrativa, capacità di tessere rapporti con tutti i livelli istituzionali. L’opinione pubblica rimane sempre più scettica, alla luce della prima fase elettorale, sulla candidata Di Giovanni, la quale va al ballottaggio trascinata, non si sa con quanta convinzione, dalla sua anomala e ambigua coalizione. Per Vinnuccia Di Giovanni rimangono valide tutte le riserve espresse sulle sue qualità politiche e sui limiti delle sue capacità amministrative, sui suoi progetti improvvisati, generici e indeterminati e soprattutto sulla incapacità di coinvolgere l’elettore dal punto di vista emotivo, di farlo sentire partecipe al processo di rinnovamento, di stimolarne l’orgoglio e infonderne passioni. La gente chiede ai due contendenti di andare al ballottaggio in modo trasparente, senza inciuci e accordi sottobanco, senza anomale alleanze con apparentamenti indigeribili e finalizzati a bloccare il premio di maggioranza. I candidati si attengano alla vera regola della democrazia, essere giudicati per quel che sono capaci di proporre e di fare e non per essere al servizio di interessi di coalizioni; questo chiedono gli elettori..



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