Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

venerdì 26 giugno 2009

Le ragioni di una sconfitta


L’On. Nicola Cristaldi, neo sindaco appena eletto con un plebiscito bulgaro, deve una parte del suo successo, paradossalmente, all’assessore alla sanità Massimo Russo, il quale si è trovato a disagio nell’affrontare e superare gli impervi reticolati dei percorsi di guerra di cui la politica è irta, mostrando tutti i suoi punti deboli, e divenendo in tal modo il principale obiettivo, sul quale indirizzare le bordate politiche.

Quando si affronta una campagna elettorale con tatticismi che rivelano l’inconsistenza di una strategia politica incentrata sul vissuto personale e professionale dell’ex magistrato, a garanzia della bontà di un progetto estemporaneo, e su alleanze contraddittorie e politicamente inopportune, si lascia campo alle polemiche che inevitabilmente investono la sfera della coerenza dell’applicazione, nell’azione politica dell’ex P.M, dei principi e degli insegnamenti etici derivanti da quel vissuto.

Se poi, alla legittimità delle critiche provenienti dall’interno dei partiti e da vari settori della società civile, si risponde con il fastidio di chi è abituato a giudicare più che ad essere giudicato, non ci si rende conto che si sta per tracciare un solco profondo che divide la società in due categorie di pensiero tipiche del Taoismo: lo Yin e lo Yang: da una parte la rappresentazione del buio e della notte, dall’altra quella della luce e del giorno. Così facendo si perde ogni possibile riferimento con la realtà e si recidono i flebili legami che cingono la politica alla società reale.

Non trova nessuna attenuante l’incauta dichiarazione dei due coordinatori del Pd per giustificare la loro assoluta adesione al progetto Russo:” Quando un magistrato come Massimo Russo chiama, non si può non andare e non accettare le proposte di una figura così autorevole” Segno di deferenza e stima incondizionata, oppure atteggiamento di piaggeria verso una persona nei confronti della quale si ha, oltre che rispetto anche soggezione? In politica ci si confronta,“ non si parla per comandare, né si ascolta per ubbidire” (Hannah Arendt). Un metodo antitetico rispetto a quello enunciato dalla filosofa ebreo-tedesca che ha portato alla formazione di una coalizione controversa e politicamente debole; ha disarticolato e frammentato l’unità di alcuni partiti; ha imposto, come candidata, una figura dignitosa sotto l’aspetto della persona e della professione, ma anonima e di scarso prestigio politico.

A favore di questa candidatura e del progetto che lui stesso aveva disegnato, Massimo Russo, con tono pregnante di sicumera, ha dichiarato pubblicamente “di essere pronto a metterci la faccia in prima persona”. La scelta della Di Giovanni, gli accordi politici seguiti con correnti di partito e di movimenti molto vicini a personaggi politici che l’ex magistrato, nell’esercizio della sua funzione, aveva sottoposto, in passato, all’azione penale, hanno determinato nell’opinione pubblica delusione e sconcerto.

Tali alleanze, contraddittorie sotto il profilo della coerenza, hanno indebolito l’immagine, sotto l’aspetto politico, non solo della coalizione di centrosinistra, ma soprattutto dell’assessore alla sanità, il quale, non avendo saputo dare una convincente giustificazione alle critiche mossegli, glissava le obiezioni e contrattaccava in maniera politicamente acerba e impacciata, mostrando tutta la sua difficoltà a dirimere le sue antinomie come magistrato, come tecnico e come politico.

Ad aumentare le perplessità in seno all’opinione pubblica, ha contribuito un progetto improvvisato, irreale sul piano della fattibilità che è diventato lo slogan della candidata sindaco e che lo stesso Massimo Russo dissimulava di sostenere.

A dare definitivamente il colpo di grazia al “Progetto Russo per Mazara”, è stata, dopo il primo turno elettorale, l’ingombrante alleanza con la sbraitante brigata dell’on. Scilla, area ribelle del PDL, uscita sconfitta dal voto, che tanto si era distinta per la “ canea da cortile” con la quale essa si era contrapposta non solo a Cristaldi, ma anche alla Di Giovanni. Tale apparentamento, con impresso il sigillo di Massimo Russo, mostrava “la nudità del re”, in deroga ai principi più elementari della politica che sanciscono l’inopportunità, in fase di ballottaggio, di stipulare alleanze spurie e strumentali.

Tutto ciò frantumava le esigue speranze di una sconfitta dignitosa da parte della candidata Di Giovanni, la quale doveva subire lo smacco di assoggettarsi ad alleanze a Lei incompatibili sul piano etico e politico, e dalle quali era costretta,”obtorto collo” ad accettarne condizioni pesanti e svantaggiose dal punto di vista politico.

Tale accordo faceva uscire vincitore un personaggio uscito sconfitto dalle urne, l’on. Scilla, e umiliava contemporaneamente la sensibilità e i sentimenti di coloro i quali, in buona fede, avevano creduto nel progetto Russo e in esso avevano messo in gioco credibilità e prestigio.

Appare fuor di dubbio che in questa avventura l’assessore Russo abbia giocato, male, tutte le carte messegli a disposizione dal Presidente Lombardo, il quale era sceso a Mazara, per perorare il progetto del suo pupillo, almeno quattro volte, tanto era ritenuta strategica “l’operazione Mazara. Dopo la debacle del primo turno, che ha visto il partito del Presidente uscire pesantemente ( stranamente mi permetto di osservare) sconfitto e non arrivare alla quota prevista del 5%, segni di nervosismo e di panico hanno avuto il sopravvento nel ristretto entourage dell’ex magistrato, il quale non si era reso conto che il vero manovratore e “deus ex machina” del partito dell’autonomia locale restava, nonostante tutto, l’imprenditore Vito Torrente il quale con la sua lista civica aveva contribuito ad affossare la lista ufficiale del presidente Lombardo Con la mortificazione politica del MPA veniva lanciato un segnale forte a Chi di dovere. L’apparentamento con le liste dell’on. Scilla assumeva, inoltre, un significato inquietante sul piano della correttezza politica in considerazione del fatto che durante la seconda fase del ballottaggio il “leit motiv”era tutto incentrato sul blocco del premio di maggioranza.

La nuova “grosse Koalition” potendo contare su 21 (?) consiglieri comunali, sarebbe stata nelle condizioni di bloccare alcune attività amministrative del neo sindaco ed eventualmente, sarebbe stata sempre nella possibilità di potere, in qualsiasi momento, ricorrere al voto di sfiducia. Non era questo l’obiettivo che si proponeva l’assessore Russo, ma certamente era quello che apertamente andavano sostenendo i suoi alleati politici vicini a Scilla, senza che da parte dell’ex magistrato partissero dei distinguo.

Si potrebbe definire una simile strategia ai limiti dell’eversione? Di certo, veniva calpestata la volontà dell’elettorato; la sortita avventuristica era apparsa talmente bassa e volgare agli indignati elettori da generare in loro la sensazione che la stessa democrazia fosse stata presa a schiaffi.

Possibile che lo stesso assessore alla sanità non si rendesse conto che in una competizione elettorale non sono le mere somme di percentuali numeriche a determinare, sulla carta, i risultati, ma l’opinione degli elettori i quali esprimono nel segreto dell’urna tutta la loro libertà e tutti i loro convincimenti?

Avendo perduto ogni filo di collegamento diretto con i suoi “provinciali concittadini”, all’assessore Massimo Russo non è rimasto altro che rimetterci la faccia dal punto di vista politico.

2 commenti:

rusesabagina ha detto...

Mi permetto di dissentire solo sulla etichetta data alla coalizione che sosteneva la DiGiovanni: quella coalizione non era di centro-sinistra perchè -come diceva un anonimo in un commento al post precedente- non aveva alcunché di programmatico e ideologico che si possa minimamente avvicinare al CENTRO-SINISTRA. Era una coalizione ibrida fatta per sommare voti e battere CRISTALDI: se ad ognuno dei leader dei partiti della coalizione che appoggiava la Di Giovanni venisse proposto di vincere con un altra "casacca" questi non avrebbero nessun problema a cambiarla! La coalizione che appoggiava la Di Giovanni era solo un grande BORDELLO, in cui si era fatto della PROSTITUZIONE INTELLETTUALE -tanto cara a Mourinho- un abito.
Il centrosinistra è altro, è di più, è capacità di sostenere innanzitutto i più deboli (in primis bambini ed anziani), è unione di valori che sfido chiunque a trovarne traccia nei discorsi della coalizione Di Giovanni.

Per il resto, ritengo in realtà che la ragione della vittoria dell'on.Cristaldi è che lo si sia voluto sconfiggere non contrapponendogli personalità di rilievo, che potessero tenergli testa, ma puntando sui numeri (appunto ammasso più partiti possibili!) e sulla canea. SE ci fossero stati, contro l'on.Cristaldi, candidati più FORTI forse avremmo anche assistito ad una campagna elettorale molto meno urlata e più programmatica.

Saluti

Anonimo ha detto...

Terminator

Un commento implacabile, e molto severo nei confronti di Russo,ma assolutamente rispettabile dal punto di vista del suo autore, tranne che per:
1) sono abbastanza vecchio da ricordare le percentuali dei consessi bulgari: si parla di più del 90%..68 è un pò poco!

2)Dove si toccherebbero i limiti
dell'eversione? Nel naturale funzionamento di un meccanismo elettorale? dare per scontato l'attivazione di certi mecanismi mi sembra fare un pò il processo alle intenzioni;
3) la 'sortita avventuristica bassa e volgare' è stata condivisa pur sempre da circa 8.000 cittadini: tutti indegni,bassi e volgari? O in una sola parola, 'maledetti'? e quanti di questi maledetti hanno scelto Cristaldi al ballottaggio? credo non pochi...
Allora il principio di Hanna Arendt, che farei scolpire nel mio stemma di famiglia, se ne avessi uno ( ma per fortuna sono di nascita plebea...) mi sembra citato a sproposito..lasciando piuttosto il campo a miti di stampo teutonico ( ma non anche ebreo, certo ) che richiamano figure tipo il super-uomo o qualcosa del genere ( mi scuserà, ma non sono tra le mie letture preferite...)
Il post di ieri si chiamava Good Morning...quello di oggi potremmo chiamarlo Yesterday..

Cui prodest?

cordialmente