Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 18 giugno 2009

Una via, un imbroglio

batimetrica del porto canale di Mazara


” Cinque sono le vie dell’imbroglio: la portualità è la prima”


Il punto di forza della propaganda elettorale della dott.ssa Di Giovanni è basato soprattutto sull’aspetto principale del sistema economico e produttivo di Mazara, fondato, come ogni cittadina marinara, sul porto. La “PORTUALITA’” rappresenta il nucleo del programma dell’aspirante sindaco, e su questo argomento, la candidata dello schieramento ambidestro ha voluto giocare tutte le sue carte e tutta la sua credibilità. Se la fantasia umana non ha limiti, quella della Di Giovanni è andata al di là del pensiero astratto, se è arrivata addirittura a progettare un porto canale polivalente e multifunzionale. Secondo la fervida fantasia dell’aspirante sindachessa; il porto canale assumerà, lo dà per scontato, attraverso opportuni e semplici interventi, una funzione logistica- sportiva per l’approdo di imbarcazioni da diporto, una funzione turistica per l’attracco di grandi navi veloci e da crociera, ma soprattutto, questa è la ciliegina sulla torta, una funzione di transhipment addirittura per portacontainer. Vi sorgeranno cantieri, pontili, bacini di carenaggio, banchine di transhipment container di almeno 1500ml, banchine di transhipment automobili, banchine per traffico commerciale e passeggeri, banchine per darsena di servizio, bacini di rotazione, banchine pontoni, stazioni di servizio, officine, agenzie import- export, travel agency, alberghi, ristoranti, trattorie, bettole e taverne dove potere assaggiare un buon bicchiere di vino e trascorrere la serata in allegria. Non stupisce la cognizione capillare della batimetrica portuale e litorale di Vinnuccia Di Giovanni, derivante soprattutto dalla sua familiarità diretta con le acque del porto canale e con i fondali del litorale ad esso prospiciente, tanto che, forte di queste studi, la candidata realizza la sintesi dei suoi sogni al grido:“ yes, i can! " Infatti la nostra superwomen userà le cinque dita della sua possente mano come giganteschi escavatori portando i fondali dagli attuali 5-6 m ai 18-25 metri necessari per il suo progettino; solleverà con le sue braccia bioniche le attuali dighe foranee e li sposterà di qualche chilometrino; spianerà con il palmo della mano centinaia di ettari di terreno che saranno utilizzati per costruire le aree di stoccaggio e i parcheggi, senza intaccare, naturalmente, le bellezze paesaggistiche del territorio. Che male c’è a sognare l’immensità del nulla? Continui a sognare la dott.ssa Di Giovanni, ma sappia che “Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi.”



3 commenti:

Anonimo ha detto...

A bocce ferme, penso si possa tornare a parlare senza isterismi del porto, che rappresenta una risorsa fondamentale per Mazara.
nel post che commento l'autore quasi si compiace delle deficienze attuali dello scalo mazarese, pur di dar addosso all'avversario politico.
Ma adesso è finita, e quindi parliamone seriamente.
Inanzitutto, l'immagine esposta rappresenta il porto di Mazara, non il porto-canale, di cui s'intravede solo l'imboccatura; Mazara dispone, infatti, dalla fine degli anni '70, di un porto artificiale costituito da opere foranee che si spingono in mare per circa 1 Km e mezzo.
Il porto, da allora, ha svolto una funzione commerciale sempre più importante, al di là del mero rifornimento del deposito costiero;
vi si sono movimentati, vino, olio, soda, cemento, voluminosi pezzi meccanici, vi fanno scalo tecnico numerose navi idrografiche
e di appoggio, nel 2002 riprese finalmente la funzione di scalo di linea passeggeri naturale per Pantelleria; la nave veloce non è un sogno della Di Giovanni: tutti videro il Guizzo negli anni scorsi operare, e quando il servizio fu sospeso ( non annullato) subentrarono gli aliscafi; quella nave, semmai, rappresenta un incubo per qualche ingombrante vicino, invidioso della formidabile posizione geografica della nostra città rispetto alle isole dello stretto di Sicilia ed all'Africa.
Ed anche le navi di crociera si sono già viste, a decine, ed ancora se ne vedranno.
Oggi si registra un calo nell'at-tività portuale, è vero, colpa del momento economico, ma anche nel ritardo in certi indispensabili interventi di manutenzione.
Mazara ha bisogno di vedere riportati i fondali del porto nuovo a -7, come una volta, il porto canale almeno a -4, e l'avamporto a -10; sono interventi fattibili con poca spesa; in questo modo, potrà svolgere appieno la sua naturale funzione di porto per il cabotaggio, sia nazionale che internazionale.
Personalmente ritengo che il porto si possa ulteriormente potenziare con nuove opere nemmeno troppo imponenti nè invasive: ci vorrà una variante al piano regolatore portuale, poca cosa.
L'obiettivo non è l'attrazione delle mega-porta containers:
( a proposito: per quelle bastano i 15 metri di fondale del porto di Gioia Tauro, non 18 o 20 ), quella, semmai, è un'ipotesi avanzata dal senatore d'Alì che due anni fa propose la realizzazione di un'isola artificiale di fronte capo granitola per il transhipment..
ne parlò al seminario e nessuno disse bic..
Ma v'immaginate?
Un ultima cosa.
Cristaldi è stato votato da più di 17.000 mazaresi..
è loro che deve ringraziare..
Dubito che tra questi vi siano D'Alì, Marrocco, Carini, Grillo, Turano...anche se avessero preso
la residenza qui apposta per un giorno..sarebbero sempre e soltanto 5 voti..

Luigi Tumbarello ha detto...

Concordo pienamente con il lettore anonimo( perchè nascondersi dietro l'anonimato per esprimere civilmente le proprie idee?)un solo appunto: non mi compiaccio delle deficienze attuali del porto canale, anzi, sono tra quelli, come il lettore, che auspicano che esso possa essere messo in condizioni di igienicità e di fruibilità in tempi celeri. Non ho mai cercato di dare addosso ,come avversario politico, alla Di Giovanni, mi sono limitato a confutare scientificamente l'aspetto della portualità.Se poi, il lettore fa anche un obiezione sui fondali necessari, allora le riporto i dati ufficiali del porto di Gioia Tauro:Profondità fondali: 12,50 - 18,00 m. Può collegarsi per conferma con il sito.La sua osservazione non fa una grinza, e comunque non è poca cosa portare la profondità degli attuali fondali da 7 - 10 m ai 15-18 metri necessari. e questo non solo per il porto ma anche per il tratto di mare prospiciente ad esso. Un cordiale saluto.

Anonimo ha detto...

Se è per questo non è poca cosa nemmeno rimuovere la ferrovia in maniera avendo cura di preservare la domanda di mobilità di Mazara.
Dragare i porti non è più molto semplice, è vero, ma si può fare, altrove si fa, e, comunque, è vitale..se no, non entreranno più neppure i pescherecci ed andrà a farsi benedire pure il progetto di riqualificazione del porto canale
( assolutamente condivisibile )
A proposito: e se si ripristinasse la chiatta inserendola nel sistema di servizio di traporto pubblico urbano?
Due righe sulle obiezioni;

per l'anominato mi scuso, ma è solo il modo più semplice per interloquire..ho provato a farmi l'account o-come-diavolo-si-chiama ma si vede che è al di sopra delle mie capacità, almento per ora.

Sui dati tecnici, odio essere pignolo, ma dal momento che
siamo in ballo:
Nel porto di Gioia Tauro ci sono 18 metri solo nel bacino di evoluzione: 15 metri è il fondale in banchina, dove le navi movimentano i containers..
Nel porto di Mazara basterebbe ed avanzerebbe recuperare gli 8 metri
ricavati nel 1994 nell'avamporto;
La vecchia Pietro Novelli della Si.Re.Mar. pesca 3 metri e 50,
i traghetti medi della tirrenia 6;
( alla Guizzo bastavano 2 m e 50, infatti poteva stare alla banchina Quinci: ma se si scavasse anche lì un pò svi si potrebbero piazzare gli aliscafi: sai che vantaggio per il centro storico!)
E' questo il naviglio che ci interessa...le porta-container ( quelle grandi..le feeder possiamo e dobbiamo prendercele ) lasciamole a D'Alì, purchè vada a farsi da qualche altra parte la sua isola artificiale!

cordialmente